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«Quarta parete»: il Trento Film Festival si apre a YouTube

Grazie alla collaborazione con Hervé Barmasse e Tudor Laurini è nata la nuova sezione, dedicata ai content creator e alle opere prodotte per canali YouTube

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Il cinema, come si sa, delle arti è la settima: ma forse più di tutte le altre è riuscito a rompere la «quarta parete», e attraverso lo schermo, grande o piccolo che fosse, a entrare nel mondo dello spettatore, coinvolgendolo e creando fenomeni culturali che hanno messo radici profonde nella società.
La digitalizzazione, prima, e poi l’avvento dei social media hanno ulteriormente cambiato le modalità di fruizione, ma anche di creazione dei contenuti video. Lo sviluppo e l’immenso successo di YouTube, in questo senso, sono la testimonianza di come la strada che porta dalla nascita del cinema al video come fenomeno di massa non abbia causato la scomparsa dei film, ma abbia affiancato a questi una serie di contenuti multimediali sempre più innovativi e interattivi.
 
«La “quarta parete” è stata definitivamente abbattuta? Non sta a noi dirlo, ma di certo possiamo affermare che il Trento Film Festival è sempre stato un laboratorio di innovazione, nei contenuti e nelle forme del racconto delle montagne del Pianeta, dando spazio a opere che per stile e modalità di produzione si ponevano spesso in anticipo sui tempi» dice Luana Bisesti, direttrice della rassegna di cinema e culture di montagna più longeva del mondo.
Nell’anno del Settantesimo anniversario da questo laboratorio permanente esce dunque un’altra novità: grazie alla collaborazione con l’alpinista Hervé Barmasse e il content creator e music producer Tudor Laurini – protagonisti al Festival l’anno scorso con una «Diretta di montagna» – e al coinvolgimento di altri due content creator molto noti nel mondo outdoor, Nick Pescetto e Omar Martinello in arte Omero, è nata la nuova sezione «Quarta parete», dedicata ai content creator e aperta alle opere prodotte per canali YouTube. Possono essere iscritte opere ispirate alla Serendipity, dove la bellezza delle terre alte sia descritta attraverso la meraviglia e l’inatteso.
 
«La creatività e la fantasia espressa attraverso i contenuti video che troviamo in rete è sorprendente, affascinante, unica. È una forma di arte digitale che usa canali e palcoscenici differenti da quelli tradizionali arrivando a un pubblico di centinaia di milioni di utenti nel mondo. È il luogo nel quale hanno scelto di esprimersi le nuove generazioni di videomaker. La montagna ha bisogno di arte e innovazione, un modo per comunicare ai giovani la grande bellezza e il rispetto per la natura» spiega Hervé Barmasse.
La durata massima ammissibile delle opere – che dovranno essere state realizzate e pubblicate prima di maggio 2021 - è stabilita in 20 minuti: la Commissione di esperti selezionerà le opere meritevoli e premierà il vincitore, che sarà annunciato in occasione della 70ª edizione, in programma a Trento dal 29 aprile al 9 maggio.
Maggiori informazioni e form di iscrizione sul sito web del Festival: https://trentofestival.it/edizione-2022/iscrizioni-quarta-parete/.

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