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Assegnato il Premio ITAS del Libro di Montagna 2022

Vince «Giù in mezzo agli uomini. Vita e morte di Guido Rossa di Sergio Luzzatto» (Einaudi) – L’opera è stata selezionata tra un totale record di 149 libri

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La giuria del Premio ITAS del Libro di Montagna ha decretato, durante la serata di premiazione svoltasi al Salone di Rappresentanza del Comune di Trento, il vincitore assoluto della 48ª edizione.
Si tratta di Giù in mezzo agli uomini. Vita e morte di Guido Rossa di Sergio Luzzatto edito da Einaudi. Il libro indaga la figura di Guido Rossa, e lo fa andando oltre la retorica con cui di solito il discorso pubblico parla delle vittime di terrorismo.
Luzzatto, oltre l’icona, ha voluto scoprire l’uomo, guardando alla vita di Rossa con un taglio storico e al contempo narrativo, fino a scoprirne una personalità del tutto inedita, anche nel suo essere alpinista.
Grazie all’autorizzazione ad accedere (il primo a poterlo fare) all’archivio di famiglia, l’autore delinea un carattere dissacrante e uno spirito artistico, un alpinista temerario e un sindacalista eroico.
 
Sergio Luzzatto, fresco vincitore, ha espresso la sua particolare soddisfazione.
«Mi piace pensare che questo Premio riconosca, più che i meriti miei, i meriti di Guido Rossa. Che per tutta la sua vita ha cercato, sia attraverso la montagna sia attraverso il lavoro, un punto d’appoggio per sollevare il mondo. O almeno un punto di equilibrio fra sé e i compagni (sia di cordata, sia di fabbrica). Un punto di incontro fra la solitudine e la comunità.»
 
Enrico Brizzi, presidente di Giuria ha commentato positivamente gli esiti di questa edizione.
«Il Premio ITAS festeggia la sua edizione da record con 149 titoli partecipanti.
«Quest'anno più che mai abbiamo vista confermata la nostra intuizione, che ci guida dal 2013, anno della rinascita del Premio: la vita all'aria aperta è sempre più centrale nella produzione letteraria come negli stili di vita, e la montagna rappresenta il suo scenario principe.»
 
Giuseppe Consoli, presidente ITAS, che dal 1971 promuove l’iniziativa ha commentato così.
«Il Premio è promotore di una cultura che sa mettere insieme il generale con il particolare. Premia infatti autori internazionali a fianco di eccellenze culturali del nostro territorio trentino.
«Anche geograficamente convergono il globale con il locale: da un lato tutto il mondo della montagna, dall’altro le singole specificità dei territori che sanno esprimere autori, alpinisti ed esponenti culturali con peculiarità uniche e irripetibili.
«In questo senso il Premio è molto affine alla nostra Mutua, che ha il compito di tutelare e proteggere in senso ampio i nostri soci assicurati, applicandolo a realtà molto specifiche e particolari.»

 La motivazione della giuria che ha assegnato il premio dell’opera di Luzzatto  
Andare oltre il «santino di Guido Rossa». Potrebbe essere questo un titolo alternativo a quello che troviamo in copertina e che è anche proprio del capitolo centrale: Giù in mezzo agli uomini.
Lì Luzzatto riporta la lettera con la quale Rossa prende la sua personale distanza dall’alpinismo, «droga che da troppi anni ci fa sognare e credere semidei o superuomini».
Lettera scritta nove anni prima dell’omicidio e che, per l’eco che ne ebbe pur essendo una lettera a destinazione privata, rischia di «rendere un cattivo servizio a chi l’ha scritta».
 
Qui in questo passaggio sta il cuore dello studio di Luzzatto: una questione di sostanza, che consiste nello scavare a fondo la personalità articolata, complessa, forse anche contraddittoria di Guido Rossa, senza sminuirne affatto il portato storico, politico e umano, di alpinista esperto e ardito, di sindacalista che ha pagato con la vita le sue idee.

Uno studio, quello di Luzzatto, sorretto dal rigore metodologico, dall’uso accurato delle fonti documentali, dalla capacità di inquadrare la figura di Rossa in un contesto a sua volta complesso e articolato come quello dell’Italia degli anni del terrorismo e dei decenni che l’hanno preceduto.
Anni e decenni cruciali anche per la definizione di modelli di alpinismo di cui Rossa stesso fu promotore prima di esserne critico.
Tutto ciò reso possibile dalla limpida prosa narrativa, priva di ogni puro compiacimento estetico; strumento che permette al lettore di entrare e navigare nel testo e di apprezzarne in pieno il valore.

 Gli altri finalisti di questa edizione e vincitori delle rispettive categorie 
- Cervino. La montagna leggendaria di Hervé Barmasse, Rizzoli, per la sezione «Alpinismo e sport di montagna»
- Sentiero Italia CAI, a cura di Francesco Cappellari, Idea Montagna, per la sezione «Guide e mappe»
- Il pianeta di Greta di Alessandra Viola e Rosalba Vitellaro, Einaudi, per la sezione «Libri per ragazzi»
- Giù in mezzo agli uomini. Vita e morte di Guido Rossa di Sergio Luzzatto, Einaudi, per la sezione «Ricerca e ambiente»
- Il cercatore di luce di Carmine Abate, Mondadori, per la sezione «Vita e storie di montagna»
 
 Vincitore della «Menzione speciale Trentino»  
Maurizio Gentilini, «Ho scalato un ideale. Armando Aste, uomo e alpinista», Vita Trentina editrice.
 
 Opere segnalate  
- Giannandrea Mencini, «Pascoli di carta. Le mani sulla montagna», Kellermann editore
- Francesco Salvaterra, «Presanella rock & ice», Versante Sud.

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