Inaugurato dal Ministro della Giustizia il nuovo carcere di Gardolo
Dellai e Alfano concordano: «Questa realizzazione è il frutto di una leale collaborazione e senso di responsabilità» (le foto)
Inaugurato oggi dal ministro della
Giustizia Angelino Alfano alla presenza del presidente della
Provincia Lorenzo Dellai e di numerose altre autorità il nuovo
carcere di Spini di Gardolo.
«È stata la leale collaborazione fra istituzioni, - ha detto Dellai
in apertura - che ha reso possibile la realizzazione di questa
importante infrastruttura. E il senso di responsabilità manifestato
da una terra dall'Autonomia molto speciale quale è il
Trentino.»
Anche il ministro ha convenuto che nella giornata di oggi è stata
suggellata una concordia istituzionale.
«Rappresenta un modello di collaborazione che questa terra così
laboriosa può esportare nel resto d'Italia, - ha aggiunto. - Una
collaborazione che va al di là delle appartenenze politiche, perché
le istituzioni non hanno colore.»
«Si inaugura oggi una struttura di cui siamo orgogliosi - ha
continuato il presidente Dellai, ringraziando tutti coloro che
hanno contribuito alla sua realizzazione, compresa la comunità di
Gardolo. - Una struttura dietro alla quale c'è innanzitutto un'idea
di leale collaborazione fra le istituzioni, conformemente da quanto
auspicato anche dal nostro capo dello Stato. Quando si è molto
autonomi, come il Trentino, si deve essere anche molto
responsabili.»
«Il carcere di Spini, - ha detto ancora Alfano, - rappresenterà,
sia sotto il profilo infrastrutturale e tecnologico, sia sul piano
gestionale, un modello per le altre case circondariali che
si andranno a realizzare in Italia in virtù del Piano straordinario
delle carceri varato dal Governo.»
«Questa realizzazione testimonia proprio il senso di responsabilità
che il Trentino nutre nei confronti del resto del Paese. - Ha detto
ancora Dellai. - Dietro al nuovo carcere vi è un'idea di giustizia,
che ritroviamo nel Protocollo che sigliamo oggi, come Provincia,
con il ministro Alfano, per garantire maggiore efficienza agli
uffici giudiziari che operano in Trentino Alto Adige.»
«Sono lieto di essere qui oggi - aveva detto in apertura il
ministro Alfano - perché solitamente i politici vengono inviati
alla cerimonia di posa della prima pietra di una
infrastruttura, spesso senza la certezza riguardo ai suoi tempi
effettivi di realizzazione.
«Qui sono venuto all'ultima pietra perché un questo
territorio le cose si fanno. E inauguriamo un carcere modello, che
rappresenta un segno di speranza.»
«Dietro a quest'opera vi è un'idea precisa della pena e del
carcere. - Ha commentato Dellai. - Ci ostiniamo infatti a rimanere
fedeli all'idea che esse servano al recupero sociale del detenuto.
Per questo è necessario che una struttura del genere, anche
logisticamente, venga pensata in un certo modo.
«Siamo contenti dell'impegno assunto dal ministro di rimanere
fedele a questa impostazione e ci auguriamo che vengano presto
risolti anche i problemi relativi alla dotazione di personale.
«Infine, vogliamo sottolineare la disponibilità del territorio a
collaborare, con le sue associazioni di volontariato, a tutte le
iniziative che rendano possibile il recupero, nei detenuti del
carcere di Spini, di una cultura della legalità e della piena
cittadinanza.»
«Un carcere così concepito - ha aggiunto da parte sua Alfano,
rivolgendosi alla stampa, - renderà anche più agevole il lavoro
degli agenti di polizia penitenziaria, grazie fra l'altro
all'utilizzo di tecnologie all'avanguardia. Vi ricordo un antico
detto: i detenuti sono qui perché hanno commesso un reato, gli
agenti sono qui perché hanno superato un concorso. Ma non
dimentichiamo che vivono tutti sotto lo stesso tetto.»
Alfano ha quindi ringraziato il presidente Dellai per la leale
collaborazione fra le istituzioni provinciali e il Governo, che sta
a dimostrare come, al di là delle appartenenze politiche, le
Istituzioni non hanno colore.
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