Presentati stamani i progetti per le «Nuove Donne Trentine»
Sei progetti, di cui quattro di convivenza e due di pari opportunità, con oltre 100 persone coinvolte
L'assessore provinciale alla Solidarietà internazionale e alla convivenza, che ha anche competenze sulle pari opportunità, Lia Beltrami Giovanazzi, ha presentato stamani in Provincia le iniziative messe in atto nel 2012 per le pari opportunità in riferimento alle donne di origine immigrata, che sono state realizzate in collaborazione con la Consigliera di Parità e con Cinformi.
I progetti hanno interessato l'intero territorio provinciale, concretizzandosi in particolare nella Valle dell'Adige, in Vallagarina, nell'Alto Garda e Ledro e in Valsugana, e hanno coinvolto un totale di oltre cento persone con un un duplice obiettivo: da un lato contribuire al percorso avviato in provincia di Trento verso una piena coesione sociale – con particolare riferimento alla convivenza fra trentini e nuovi trentini – e dall'altro fornire alle donne di origine immigrata gli strumenti necessari per affrontare con pari opportunità il mercato del lavoro.
Alla conferenza stampa di stamani erano presenti, accanto all'assessore Beltrami, la Consigliera di Parità Eleonora Stenico (nella foto con l'assessore), Claudia Mammani, che ha coordinato operativamente i progetti sul territorio e Mirko Montibeller, che ha seguito le esperienze per Cinformi.
«Quando quattro anni fa – ha detto l'assessore Lia Beltrami nel suo intervento, – ci siamo resi conto di quanto fosse complesso ed enorme il lavoro che ci attendeva nel settore delle pari opportunità, abbiamo pensato bene di suddividerlo sulle spalle di più persone, per renderlo così più efficace e produttivo. In questo abbiamo ricevuto una grande collaborazione dalla Consigliera di Parità, che s'è subito detta disponibile ad affiancare alle sue normali competenze che riguardano specificatamente il mobbing di genere, anche alcune iniziative di prevenzione. Ed ecco, allora, che accanto all'ambito lavorativo, ci siamo trovati a dover operare nei confronti delle pari opportunità applicate alle donne di origine immigrata, a fare prevenzione nei confronti delle violenze di genere come lo stalking e il mobbing, ma anche a potenziare la conciliazione famiglia-lavoro. E grazie anche alla Consigliera di Parità e a Cinformi, i risultati sono oggi sotto gli occhi di tutti.»
I progetti nei confronti delle donne immigrate di cui parliamo oggi, ha poi sottolineato l'assessore, «vengono incontro alle reali esigenze di molte donne che, giunte anni fa in Trentino in conseguenza dei ricongiungimenti familiari, si sono in realtà ritrovate chiuse in casa pur avendo non solo desiderio, ma anche competenze per poter entrare nel mercato del lavoro. Aiutare queste donne a conoscere il nuovo mondo in cui sono capitate, a impratichirsi non solo nella lingua italiana, ma anche nella gastronomia tipica del Trentino, ad esempio, oppure a redigere un curriculum vitae o a conoscere le regole per avviarsi all'auto-imprenditorialità, è il vero segreto del successo di queste iniziative.»
Mirko Montibeller, proprio per Cinformi, ha quindi sottolineato che i progetti avviati per le pari opportunità delle donne immigrate «sono aperti a tutti i territori, perché il fenomeno immigratorio è assai in tutte le valli trentine, è altrettanto vero che si tratta non di iniziative calate dall'alto, ma che grazie alla sinergia tra Assessorato, Consigliera e Cinformi, hanno innescato fecondi coinvolgimenti di molti soggetti delle aree più periferiche, tra cui le amministrazioni locali, il terzo settore e le associazioni di cittadini di origine immigrata».
Per parte sua Eleonora Stenico, Consigliera di Parità, ha sinteticamente illustrato tutti i progetti attivati nel 2012.
E' stato coinvolto l'intero territorio provinciale, con particolare presenza nella Valle dell'Adige, nella Vallagarina, nell'Alto Garda e Ledro e in Valsugana.
Alla base di tutti i progetti c'è la consapevolezza che le donne immigrate possiedono competenze importanti nel lavoro e proprio in questi momenti di crisi economica possono dimostrare il loro potenziale.
Si è puntato, in particolare, al sostegno all’occupabilità e all’auto-imprenditorialità delle donne straniere e delle loro famiglie. Le parole chiave sono state «cultura del lavoro», con approfondimenti sul lavoro autonomo, e «formazione», attraverso l'informazione sugli strumenti presenti in Trentino per la definizione dell’idea di lavoro in proprio, rendendo consapevoli e partecipi le famiglie dei nuovi trentini che hanno aderito ai progetti.
Sono stati realizzati dei percorsi per lo sviluppo dei pre-requisiti necessari all’inserimento nel mondo del lavoro e hanno aderito donne straniere provenienti da svariati Paesi di diversi continenti.
Molte le tematiche affrontate, tra le quali la conoscenza della lingua italiana, la cultura del lavoro e le sue regole, le opportunità formative, l’autostima, l’organizzazione familiare, la presentazione di un curriculum e le modalità di convivenza.
Fra le più recenti iniziative attivate, il progetto «Convivenza, lavoro e pari opportunità nelle scelte e nei percorsi lavorativi», di sostegno all’occupazione per le donne straniere in Val di Ledro.
Il percorso ha visto la positiva risposta degli operatori turistici locali, che hanno dato occupazione estiva a cinque donne del gruppo che hanno lavorato per la prima volta, con grande e reciproca soddisfazione.
Verranno invece presentati a breve i risultati del percorso per la formazione delle assistenti familiari tenutosi a Pergine Valsugana, con la collaborazione della Comunità di Valle.
Le donne sono state coinvolte in percorsi per la conoscenza della cucina trentina, della lingua italiana, della lettura dei giornali, della sartoria, della cura di sé, della gestione della spesa e della relazione interpersonale.
Al centro del progetto anche in questo caso, naturalmente, le «nuove trentine», che si sono messe in gioco per essere protagoniste in una prospettiva lavorativa e di nuova convivenza.
Minella Chilà
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