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Controcanto di Vittoria Haziel agli Auguri di Natale dalle Dolomiti

Vittoria ha visto il nostro filmato di Natale. Lo ha commentato e ci ha proposto il suo, girato a Barcellona. Suggerisco al mio direttore di mettere flash di auguri ai lettori delle sue pagine, sotto l'albero del suo giornale. E il fiume (l'Adigetto) li porterà lontano... nel mare... nell'oceano... nell'universo... tra le stelle. Questo è il filmato di Vittoria: A week in Barcelona

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Youtube per youtube, alle campane del direttore rispondo con le trombe dei miei auguri spagnoli sui quali invito anch'io a cliccare.
Sono appena tornata da un soggiorno in una terra più civile della nostra e ho ancora negli occhi del cuore una città affascinante come Barcellona, che ha riacceso la mia capacità di stupirmi.

Il minidocumentario sulle Dolomiti è bello, anche se per me un po' troppo religioso e poco laico («il rosa delle preghiere...» «il religioso silenzio...»), e come i lettori sanno sono un po' allergica....

Veniamo invece alla prosa, che si fa poesia. Mi ha colpito il racconto del millenario (milionario) arretrarsi del mare, che lascia via via in superficie le torri coralline a farsi trasformare dall'atmosfera.
Questi sono i monti? Giuro che non lo sapevo. Mi affascina il cammino delle acque e delle terre... sentir parlare delle trasformazioni del pianeta lungo milioni di anni... civiltà che fioriscono e scompaiono... la natura muore come noi, si trasforma, si plasma.

Mi viene in mente come contraltare la notizia (fresca di stampa) della città sommersa intravista da un'équipe sotto il mar dei Caraibi, della quale si possono vedere (impressionanti) immagini satellitari, che quasi non sembrano vere.
Mondi che scompaiono e riappaiono sotto e sopra il mare, mare risucchiato dalla terra, giochi plurimillenari di quella meravigliosa e spietata natura che amiamo e odiamo nello stesso modo.

Il mio augurio laicissimo di natale? È l'augurio di «nascita» (= natale), nel senso di vita nuova. Auguro a tutti i naviganti del fiume mediatico online di tornare a provare lo stupore, l'incanto, la meraviglia. Perché la società di oggi li ha persi per strada.
Saranno in grado di ritrovarli nella grotta scura? Tre Re Magi che fanno... magie. Il filmato le suggerisce, fa riflettere. Ci ricorda anche quanto piccoli siamo, e ci aiuta a ridimensionare affanni e voglia di potenza. La natura sì che è potente, nel bene e nel male.

Suggerisco al mio direttore di mettere dei flash di auguri di frequentatori delle sue pagine, sotto l'albero del giornale.
E il fiume (l'Adigetto) li porterà lontano... nel mare... nell'oceano... nell'universo... tra le stelle.

LO STUPORE FA RIMA CON AMORE. Ma chi se ne ricorda, davanti ai carrelli stracolmi degli ipermercati? Chi fa caso all'erba che nasce dall'asfalto, nel delirio degli acquisti? Chi coltiva il silenzio di quei monti, in mezzo a tanto chiasso obbligato?

Grazie. Dalla giostra del Natale, come i miei lettori sanno, sono scesa da un pezzo.
Mi nutro di sintonie e me ne frego di riti imposti.
Faccio regali tutto l'anno. Il mio è un Natale in progress... Quando voglio, a sorpresa, per suscitare appunto lo stupore davanti a qualcosa che non ti aspetti. Sono fuori da MATRIX, e vivo bene.

Un saluto speciale all'ingegnere che mi ama (in senso mentale, ovviamente, e non voglio approfondire...).

Davincianamente vostra, Vittoria

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