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Dellai saluta i giornalisti per l'ultima volta in veste di Presidente

Nel bene o nel male, abbiamo raccontato a puntate la storia del Trentino, scritta da Lorenzo Dellai

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Il presidente Dellai ha salutato oggi i giornalisti del Trentino, come fa per tradizione in prossimità del Natale. Stavolta però è stata una cerimonia molto particolare, perché tra meno di un mese dovrà dimettersi per poter candidare al Parlamento.
Non abbiamo respirato il clima degli addii, ma un po’ di emozione c’è stata lo stesso. Per 15 anni i giornali hanno seguito la sua Amministrazione scrivendo – nel bene e nel male – la storia a puntate della nostra splendida Autonomia secondo le decisioni della Giunta Provinciale guidata da Dellai.
 
Dellai è stato da noi spesso criticato da noi, a volte attaccato, raramente elogiato per le sue scelte. Questo perché una sfalsata idea di giornalismo indipendente vuole che si vadano a cercare le poche cose che vanno male piuttosto che le tante che vanno bene.
Come si dice, fa più rumore un albero che cade di una foresta che cresce.
Dellai ha tirato su una foresta solida e solidale in Trentino, che ormai sa crescere da sola anche se lui prende il largo verso altri territori.
 
Ora, non vogliamo scrivere la sua agiografia per ricordare ciò che ha fatto. L’abbiamo fatto a puntate e l’abbiamo vissuto giorno per giorno.
Però vogliamo dire una cosa finalmente senza passare da filo-governativi: la maggior parte delle decisioni prese dal presidente Dellai le avremmo prese anche noi.
Citiamo due momenti importanti della sua vita politica, che lasceranno il segno nel Trentino, e che per primi citammo come atti degni di un grande uomo politico: la crisi dei Mutui e l’Accordo di Milano.

Dellai fu uno dei pochi che intuì immediatamente la gravità della situazione che si sarebbe venuta a creare allo scoppio della Crisi dei mutui.
Noi avevamo annunciato che cosa sarebbe accaduto, ma pochi ci diedero ascolto, anche perché la gente preferisce credere che il futuro sia migliorie.
Si era in periodo elettorale, quando Dellai prese le prime misure per contrastare gli effetti della crisi che da finanziaria sarebbe presto divenuta economica. Mentre tutti si adoperavano per essere eletti, Dellai interveniva.
 
La visione che ha avuto sullo scenario economico futuro, mondiale e locale, era quella di un Uomo di stato e non di un politico di provincia. Il cambio di rotta impresso alle spese in conto capitale della Provincia e la revisione del back-office hanno salvato una situazione che avrebbe potuto mettere il Trentino in ginocchio.
L’Accordo di Milano, la cui paternità è certamente di Dellai, è stato altrettanto sottovalutato dal mondo politico e dall’opinione pubblica. Anzi, agli inizi la maggior parte lo aveva accusato di aver ceduto di fronte alle pesanti richieste dello Stato.
In realtà, è grazie all’accordo di Milano se in Trentino e in Alto Adige le regole del gioco sono rimaste intatte nonostante l’attacco del governo centrale.
 
Alle celebrazioni dei 70esimo anniversario dell’accordo de Gasperi-Gruber e ai 40 del Secondo Statuto, i Presidenti delle Repubblica Italiana e Austriaca hanno considerato fondamentali le iniziative dei nostri uomini politici. Le Autonomie sono salve, grazie a lui e a Durnwalder.
E adesso che si prepara per andare a Roma siamo un po’ più sicuri su tanti altri aspetti perché, come abbiamo sempre detto, a Trento si gestisce l’Autonomia, ma è a Roma che la si difende.
 
Qui di seguito pubblichiamo alcune foto dell’incontro di oggi, ma rinviamo tramite questo link i colleghi all’album che abbiamo allestito su facebook per consentire agli interessati di scaricarle ad alta risoluzione.
 
  
 
 
 
 
 
 

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