Monsignor Bressan: «Grande onore per il popolo trentino»
Il Presepe trentino saluta piazza san Pietro e vola a Betlemme
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Il Santo Padre nell’accoglierci all’apertura del Presepio offerto dalla Provincia Autonoma di Trento con la collaborazione di varie persone e anzitutto dell’Associazione Amici del Presepio di Tesero, con i suoi artisti, esprimeva riconoscenza a tutti noi e ricordava quanto questa sia una bella tradizione.
Egli stesso ne aveva scritto già nel 1987 con un libro intitolato «La forza del presepio», osservando che non sono importanti tanto i ricordi infantili, che pure egli apprezza, ma «la grazia più ovvia che ci verrà donata e sarà la voglia di essere buoni».
Quel 18 dicembre del 2015 aveva detto: «Vi invito a sostare davanti al presepe, perché la tenerezza di Dio ci parla. Lì si contempla la misericordia divina, che si è fatta carne umana e può intenerire i nostri sguardi.»
Metteva quindi in risalto uno degli aspetti più postivi di questo Presepio trentino, la figura di quel personaggio che chinandosi porge aiuto a un anziano signore.
E il Santo Padre aggiungeva che era bello che vi fosse tale figura perché essa «coglie subito il mistero del Natale».
Certamente egli ha avuto opportunità di contemplarlo più volte transitando in questa Piazza, e milioni e milioni di persone nel mondo lo hanno potuto ammirare attraverso la televisione.
E’ stato un grande onore per il popolo trentino e siamo grati all’Em.mo Cardinale Presidente e all’Ecc.mo Segretario Generale del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano e a tutto il personale della Santa Sede che ha contribuito a un sereno svolgimento di questa testimonianza di fede e di capacità artistica.
Con i numerosi pellegrini giunti dalla nostra terra, con le autorità pubbliche e lo stesso Presidente della Provincia Autonoma di Trento esprimiamo un po’ di nostalgia nel vedere terminare questa magnifica esposizione in una piazza unica al mondo, ma esprimiamo gioia che il nostro Presepe possa andare in Terra Santa ed essere testimonianza di quella fraternità che Gesù ha portato tra noi, e della quale vogliamo essere costruttori.
Con questo animo abbiamo partecipato in mattinata all’Udienza Pontificia e ci disponiamo ad entrare tra breve nella Basilica Vaticana, come pellegrini, per celebrarvi la santa Eucaristia a beneficio della nostra gente, in comunione profonda con il Papa e in solidarietà con il mondo intero.
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