Da Colle San Rocco di Peio risuona forte il messaggio di pace
Questa mattina si è rinnovato il momento di ricordo per i caduti di tutte le guerre
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«Mettere da parte i nazionalismi e collaborare insieme per risolvere i conflitti.»
Questo il messaggio del presidente della Provincia Maurizio Fugatti nel ventennale della Commemorazione dei Kaiserschutzen del Piz Giumela.
Nel 2004 il ghiacciaio del Piz Giumela ha restituito i resti dei corpi di tre soldati austriaci caduti durante i combattimenti della Grande Guerra e ora seppelliti nell’ex cimitero austro-ungarico a San Rocco di Peio.
In questo luogo, da allora, la prima domenica di settembre si svolge la Commemorazione dei Kaiserschutzen di Val Giumela, in ricordo di tutti i caduti della Grande Guerra.
«Ricordare i tre Kaiserschützen ritrovati al Piz Giumela è doveroso – ha sottolineato il presidente nel salutare le autorità – ma questa commemorazione acquista ancor più importanza in quanto vede presenti i rappresentanti dei territori che allora erano avversari.
«Il Trentino e la val di Sole sono state una terra di confine, che ha vissuto sulla propria pelle il dramma della Grande Guerra e celebrare a distanza di oltre un secolo i caduti di entrambe le fazioni contendenti, significa che le popolazioni di questi territori sono state capaci di andare oltre i confini e di collaborare.
«Questa esperienza deve far riflettere tutti: è necessario mettere da parte i nazionalismi e ricercare nelle relazioni la volontà di risolvere i conflitti e mantenere la pace.»
Presente alla cerimonia anche l’assessore alle politiche per la casa, patrimonio, demanio e promozione della conoscenza dell’autonomia Simone Marchiori, il sindaco di Peio Alberto Pretti, il presidente del Museo Storico Italiano della Guerra Oswald Mederle, il presidente del Museo della guerra di Peio Maurizio Vicenzi, il presidente del Centro Studi Val di Sole Marcello Liboni, il presidente della Croce Nera del Voralberg Erwin Fitz e i rappresentanti degli Alpini, delle forze dell’ordine e degli Schutzen.
Nel corso della cerimonia è stato ribadito come sia necessario essere costruttori di pace ogni giorno, creare le condizioni di pace e giustizia e limare le diseguaglianze.
La cerimonia, iniziata con la sfilata verso il cimitero è proseguita con la celebrazione della funzione religiosa, prima dello sparo a salve delle Schutzenkompanie della Val di Sole e Val di Non per i caduti e, infine, la deposizione, accanto alle tombe dove sono seppelliti i tre militari austriaci, di altrettante corone.
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