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Isnenghi, incontro a Rovereto sul patriottismo nella Grande Guerra

E un concerto su musica e Prima guerra mondiale del pianista Cosimo Colazzo il 16 e il 18 dicembre

Venerdì 16 dicembre nell’Aula Magna del Liceo Antonio Rosmini di Rovereto (corso Bettini 86), alle 10.45, il Professore Emerito Mario Isnenghi (Università Ca’ Foscari, Venezia), uno tra gli storici italiani più accreditati ed esperti della Grande Guerra, rivolgerà al pubblico presente un intervento intitolato: «Tra scaricalasino e il mondo. Se e come essere patrioti nel 1914-1918.»
Si tratta del terzo appuntamento della serie «Sapere e Futuro», incontri tra Scienza e Umanesimo, organizzata e promossa per il 2016-2017 dalla neonata associazione culturale Piazza del Mondo, presieduta dalla professoressa Giuliana Adamo (Trinity College Dublin), con sede a Trento.
La serie è stata inaugurata lo scorso 4 novembre da Vittore Bocchetta (classe 1918) - uno degli ultimi sopravvissuti all’inferno nazista - all’Istituto Martini Mattei di Mezzolombardo e al liceo Vittoria di Trento ed è continuata il 2 dicembre, al MUSE di Trento, con il Professore Emerito Gianluigi Gessa, neuroscienziato di fama mondiale esperto delle dipendenze da alcool, droga, cibo, gioco d’azzardo.
 
La manifestazione è realizzata grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e di Rovereto e della Regione Autonoma Trentino-Alto Adige, alla collaborazione con l’Associazione Culturale MotoContrario, il MUSE, l’Associazione filarmonica di Rovereto, la Biblioteca Civica “G. Tartarotti” di Rovereto, al patrocinio del Comune di Rovereto, del Museo Storico Italiano della Guerra e dell’Accademia Roveretana degli Agiati; e alla media partnership del Corriere del Trentino e ha come obiettivo quello di divulgare il sapere, offrire spunti, intessere relazioni, soprattutto a vantaggio del futuro dei giovani, grazie all’intervento di studiosi ed esperti di varie discipline.
Inoltre propone in parallelo una serie di importanti concerti tematizzati, in rapporto con gli incontri culturali.
 
Il professor Isnenghi parlerà, con la sua autorevolezza illuminista, colta e critica, di come fra il 1914 e il 1918 milioni di uomini, tra i venti e i quaranta anni, siano stati richiamati dai loro villaggi senza storia a fare politica e fare storia.
Molti di loro non l’avrebbero voluto, ma le circostanze hanno scelto per loro e li hanno, volenti o nolenti, coinvolti. L
a prima guerra mondiale è l’incentivo di un cambiamento radicale delle identità, personali e collettive, fra quello che si era prima e quello che si diventa poi: fra piccole e grandi patrie, fra Internazionale e Nazione, fra Imperi e Stati nazionali.
Di queste dinamiche generali il Trentino era, allora, considerato un simbolo, oggi uno straordinario osservatorio e pro-memoria.
 
Isnenghi - già docente nelle università di Padova, Torino, Venezia e attualmente Presidente dell'Iveser (Istituto veneziano per la storia della Resistenza e della società contemporanea) - è autore di numerosi lavori fondamentali. Tra i suoi libri sulla prima guerra mondiale: «Il mito della Grande guerra. Da Marinetti a Malaparte» [1970], nuova ed. 2014; «L’Italia in piazza» [1994], 2004; «La tragedia necessaria. Da Caporetto all'otto settembre» [1999], nuova ed. 2013; «La grande guerra 1914-1918» (con Giorgio Rochat) [2000], nuova ed. 2014; «Convertirsi alla guerra. Liquidazioni, mobilitazioni e abiure nell'Italia tra il 1914 e il 1918», 2015.
 
Un appuntamento con uno dei più grandi e sensibili storici della prima guerra mondiale in Italia.
In risonanza tematica con quest’appuntamento culturale è il concerto, in programma domenica 18 dicembre alla Sala Filarmonica di Rovereto (Corso Rosmini 86) alle ore 18, che sarà tenuto dal pianista e compositore Cosimo Colazzo, con opere di autori che hanno vissuto la guerra ai vari e diversi fronti o l’hanno risentita dall’interno della vita civile come cittadini partecipi delle sorti della nazione.
L’esperienza della guerra è in vario senso formativa del loro linguaggio musicale: protesta radicale e provocatoria contro la tradizione europea in Schulhoff; adesione a un presente che ha messo in crisi gerarchie e priorità e quindi apre al leggero (Bliss); personalissime rivisitazioni di un mondo altro sbarcato in armi in Europa, come in Stravinskij, con la sua lettura di un jazz che esalta il senso delle testure poliritmiche e degli accostamenti a sorpresa e ad angolo vivo; timbrismo scuro e introflesso (Miaskovskij); sensibilità malinconica e ripiegata nella celebrazione di sacrifici ed eroismi (Debussy; Mascagni); senso della crisi espressa nei termini della dissonanza esposta e della atonalità (Casella).
Alcune opere di Cosimo Colazzo comprese nel concerto riflettono sulla guerra contemporanea spettacolarizzata, dove la morte è gioco a contrasto di luci e rumori; oppure evento lontano, in qualche modo dubbio: atroce morte silente, rallentata, sospesa.

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