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A 10 anni dalla chiusura del Manicomio di Pergine

Presentato un progetto culturale volto a recuperare la memoria storica di una istituzione che ha segnato per più di un secolo la vita dell'Alta Valsugana

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Il progetto riunisce intorno a un unico tavolo i soggetti, pubblici e privati, che si occupano a vario titolo della storia dell’ex Ospedale Psichiatrico di Pergine.
L’iniziativa è nata per volontà dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Pergine ed è coordinata da Valerio Fontarari (nella foto, a fianco dell'assessore Panizza), figlio di un’infermiera dell’Ospedale e infermiere a sua volta della stessa struttura.
 
Il tavolo ha l’obbiettivo di divulgare e presentare alla comunità i progetti e gli studi finora condotti intorno all’area dell’ex manicomio con l’intento di tracciare un bilancio del lavoro fin qui portato avanti e rilanciare la stagione delle ricerche sul territorio della documentazione utile a ricostruire i cent’anni di vita dell’ospedale.
Poiché ospitava 1.500 degenti e occupava 800 dipendenti, è evidente che la vita stessa dell’Alta Valsugana è stata fortemente influenzata economicamente e socialmente dalla presenza dell’importante struttura sanitaria, cui faceva riferimento tutta la regione del Trentino Alto Adige.
 
 Le iniziative sono molteplici, delle quali vale la pena ricordarne quattro 
 
- Giovedì 12 aprile, alle ore 20.30, nell’aula magna dell’istituto Marie Curie, il primo appuntamento intitolato «C’era una volta a Pergine, ipertesto per la storia dell’ex ospedale psichiatrico di Trento».
 
- Venerdì 4 maggio, alle ore 20.30, sempre all’istituto Marie Curie, la conferenza avrà il titolo «La costruzione di un manicomio tra alterne vicende amministrative e storie del Paese».
 
- Venerdì 18 maggio, istituto Marie Curie, ore 20.30, presentazione del volume «Ambienti psichiatrici».
 
- Sabato 26 maggio, ore 20.45, alla sala riunioni del centro intermodale alla stazione ferroviaria di Pergine, si parlerà della vicenda dei pazienti trasferiti all’ospedale psichiatrico in altre strutture della Germania.
 
Quest’ultimo è l’aspetto più pesante della storia del manicomio di Pergine, di cui abbiamo ampiamente parlato in un approfondito servizio pubblicato in occasione del giorno della memoria, 27 febbraio 2012.
Consigliamo i nostri lettori di visitare nuovamente quell’articolo tramite questo link perché è un pezzo della nostra storia che non dobbiamo dimenticare.
Aggi aggiungiamo il fatto che la mamma del coordinatore, infermiera come abbiamo detto del manicomio, aveva accompagnato quelle 299 persone.

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