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Il 13 maggio di 70 anni fa il secondo bombardamento di Trento

Alle ore 13, 6 ondate di B17 bombardano la città «a rete», una modalità che non lascia dubbi sull’intento di annientare la città e l’intera popolazione

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Nel 70° anniversario del secondo bombardamento sulla città, avvenuto il 13 maggio 1944, si svolgerà domani sabato 10 maggio 2014 ad ore 10.30 presso il Cimitero Monumentale di Trento la cerimonia a ricordo delle vittime dei bombardamenti sulla città (foto a pié di pagina).
 
 Programma
Ore 10.15 benvenuto del presidente dell’Associazione vittime civili di guerra di Trento Giuseppe Ticò.
Ore 10.30 Santa Messa celebrata da padre Armando Ferrai.
Ore 11.30 Commemorazione in ricordo dei caduti.
 
Quanto segue è estratto da «Trento 1940-1945. I testimoni raccontano» di Nadia Mariz, la cui copertina è riprodotta qui di seguito.
  
 «…Il 13 maggio 1944, dalle ore 13.00 alle 13.18, 6 ondate di B17 del 301° Bombardament Group e del 15° North African Air Force attaccano la città con un bombardamento «a rete», una modalità che non lascia dubbi sull’intento di annientare la città e l’intera popolazione.
«Sono colpite piazza Duomo e la Cattedrale, via Belenzani e la chiesa dell’Annunziata, via Oriola, gli antichi vicoli Scorzafighi e Schivabrighe [oggi piazza Lodron] con l’albergo Aquila Nera, vicolo San Marco, l’edificio delle scuole Verdi, il convento di Maria Bambina e la chiesa di via Borsieri, via Travai, via della Roggia Grande, via Vittorio Veneto, via Perini, via Malfatti, il Seminario Minore, l’ospedale Santa Chiara in via Santa Croce, via Grazioli, il convento dei frati Francescani della Saluga, via Brennero, il rione di San Martino con la sua chiesa, piazza Centa con la caserma dei Vigili del fuoco, via Malvasia, via Pietrastretta, via Cervara, l’ospedale Savoia, il cimitero e ancora la Portèla, questa volta solo le sue macerie.»
 
«Si calcola siano oltre 1.200 le bombe sganciate ma, benché l’area colpita sia più estesa di quella del bombardamento precedente, il numero delle vittime è inferiore.
Lo sfollamento, la costruzione dei rifugi, l’applicazione di norme di sicurezza affiancate a una migliore organizzazione dei soccorsi e della protezione antiaerea hanno dato i loro frutti ma 62 uomini, 64 donne e una bambina, per un totale di 127 persone, non sfuggono comunque alla violenza distruttiva.
In questa seconda incursione il comune di Trento inventaria come «edifici distrutti o parzialmente distrutti» 98 case, 2 chiese, 6 magazzini militari e la centrale elettrica della Sit, mentre come «danneggiati» 139 case e 3 chiese, per un totale di 504 edifici. Le famiglie coinvolte sono 1.869 per un totale di 6.687 persone…»
 
  

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