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«Malga Zonta: oggi come allora, unire le forze per ricostruire»

Alla commemorazione dell’eccidio di 68 anni fa interviene anche il presidente Dorigatti

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«Ricordare il sacrificio dei 17 ragazzi, tutti intorno ai vent’anni, fucilati dai soldati nazisti a Malga Zonta nell’agosto del 1944 mentre lottavano per la libertà della loro terra, ha un grande valore per il Paese e il Trentino.
«Per l’Italia perché mostra che anche oggi come allora, in un momento di estrema difficoltà, frantumazione e divisione occorre unire le forze e battersi tutti insieme per la coesione sociale, la democrazia e lo sviluppo, mettendo al centro i giovani e il diritto al lavoro.
«E per il Trentino, perché rilanci l’autonomia conquistata a caro prezzo dopo quella guerra, testimoniando in chiave europea che la strada della crescita passa solo dalla valorizzazione delle differenze e dalla collaborazione responsabile fra territori, comunità, forze politiche e generazioni.»
 
Questo il senso dato dal presidente del Consiglio provinciale Bruno Dorigatti alla commemorazione dell’eccidio di Malga Zonta, cui ha partecipato oggi insieme a numerose autorità locali e centinaia di persone provenienti oltre che dal Trentino anche dalla vicina provincia di Vicenza.
Originari di questa parte del Veneto erano infatti molti dei 17 giovani trucidati e sepolti a Malga Zonta dalle truppe tedesche durante l’operazione di rastrellamento del 12 agosto del ’44, finalizzata a «ripulire» l’area dai partigiani.
 
Attorno al piccolo sacrario che sorge per ricordarli a Passo Coe sull’altopiano di Folgaria, ex zona di confine e di guerra, destinata ora a diventare Parco trentino-veneto della memoria e della pace, richiamata anche dai missili conservati nella base Tuono, a poche centinaia di metri, si sono stretti i rappresentanti delle istituzioni locali delle province di Trento e Vicenza, associazioni (in particolare l’Anpi, l’Associazione nazionale partigiani con i suoi gonfaloni) ma anche tanta gente comune e turisti, spinti dal bisogno di ricordare quel tragico evento e comprenderne il monito e il significato attuali.
 
Monito e significato evidenziati – dopo i saluti introduttivi di Mario Faggion, presidente dell’Anpi di Vicenza, del sindaco di Folgaria Maurizio Toller e del presidente del consiglio comunale di Schio Dario Tomasi – dagli interventi dell’assessore Alessandro Olivi, del direttore del Museo Storico del Trentino Alberto Ferrandi e, nell’orazione ufficiale conclusiva, del vicesindaco del Comune di Vicenza Alessandra Moretti. La commemorazione si è conclusa con la S. Messa nella festa dell’Assunta celebrata da don Giuseppe Grosselli.

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