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Autonomia, incontro dei tre presidenti a Merano/ 2 – Napolitano

La frase tanto attesa: «Nessuno toccherà le vostre Autonomie!»

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Il discorso di Napolitano, tenuto oggi al Kursaal, è stata una dichiarazione storica a tutti gli effetti, perché in questo momento è l’autorità che più ha autorevolezza nel Paese.
È stata sua la decisione di avvicendare Berlusconi con Monti, cosa che non è mai accaduta nella storia della nostra repubblica. E tanto basta per capire come un semplice desiderio espresso da Napolitano sia preso come un ordine di scuderia.
Ha smentito (non tanto categoricamente) di aver suggerito al Governo di avviare rapportati dialettici con  le autonomie di Trento e di Bolzano, ma sia Dellai che Durnwalder non hanno dubbi.
«Il Presidente non interviene concretamente – hanno sostenuto entrambi i governatori – ma i risultati che attendevamo sono venuti con il suo viaggio a Merano.»
Di seguito parleremo più dettagliatamente dell’intervento di Napolitano, qui vogliamo sostenere che il Presidente della Repubblica si è dichiarato decisamente dalla parte delle specialità trentine e altoatesine.
«Nessuno toccherà le vostre autonomie!» – Ha dichiarato nel suo discorso, anche se nel testo ufficiale questo pronunciamento non c’è. Tanto ci basta, così come basta a Durnwalder e Dellai.
Noi sappiamo che allo stato è impossibile mettere mano alla Costituzione con l’iter parlamentare, basti pensare che fa fatica ad avanzare una “semplice” legge elettorale che no ha la doppia turnazione.
Ma una cosa è sostenere una battaglia istituzionale e un’altra è salire (non scendere) a più miti consigli.
Due Autonomie come le nostre, che sono state costruite sulla volontà comune di Italia e Austria e Trentini e Altoatesini di trovare soluzioni mediate e condivise, sarebbe stato un vilipendio agli uomini di buona volontà.
Ovviamente non sappiamo come andranno le cose a Roma lunedì prossimo, ma di certo in questo momento ci sostiene qualcosa di ben più forte della speranza, tanto vero che il tutto andrà ricondotto nel campo finanziario.
 
Riportiamo qui di seguito alcune dichiarazioni di Napolitano che noi riteniamo importanti.
Nel riquadro il discorso del Presidente per esteso. 
 
«Nessuno toccherò le vostre autonomie! – Ha dichiarato con fermezza. – La Costituzione Italiana garantisce i caratteri peculiari delle vostre autonomie – ha detto, – così come garantisce l’unità e l’indivisibilità della Repubblica.»
«Sono convinto che momenti di incomprensione e tensione come quelli accennati (sic…!) dal presidente Durnwalder sono destinati a risolversi al tavolo dell’intesa prevista dalle norme in materia di rapporti finanziari.»
«Siamo chiamati a condividere questa fase di difficoltà e responsabilità per il risanamento della finanza pubblica.»
«Anche l’Europa sta attraversando un momento difficile, – ha aggiunto. – Ma l’essenziale è che nessuno di noi perda di vista le straordinarie conquiste che abbiamo potuto conseguire.»
 
Il presidente Napolitano ha ringraziato la Giunta provinciale dell'invito «e dell'onorificenza, un gesto che ho altamente apprezzato».
Ha definito la giornata di Merano «un'occasione importante per evidenziare il valore europeo» della soluzione individuata per la questione altoatesina.
Ha ricordato che «la sua attuazione non è stata una passeggiata», ma tutto è stato superato in un cammino di «volontà politica, spirito di pace, pazienza e slancio innovativo».
In un altro significativo passaggio del suo discorso dedicato all'autonomia il Capo dello Stato ha ribadito che «nulla riuscirà ad aprire dispute anacronistiche».
Ricordato che il riconoscimento dell'autonomia e la tutela delle minoranze sono principi fondamentali, il presidente Napolitano ha voluto riprendere l'auspicio del presidente Durnwalder sulla convivenza per confermare che «la visione dell'uno per l'altro appartiene a tutti».
 
Riguardo ai rapporti tra Bolzano e Roma, secondo il Capo dello Stato le tensioni sono destinate a risolversi al tavolo previsto dalle norme sull'autonomia, e questo già a cominciare dall'incontro tecnico Governo-Provincia convocato a Roma per lunedì prossimo.
Napolitano ha espresso la sua soddisfazione per la piena disponibilità della Provincia a condividere le responsabilità del risanamento della finanza pubblica e ha concluso il suo messaggio con un forte richiamo all'integrazione e all'unità europea.»
Sarà uno dei prossimi candidati al «Premio De Gasperi - Fondatori dell’Europa».

E' un'occasione importante, quella che celebriamo oggi qui insieme, a nome della Provincia Autonoma di Bolzano, della Repubblica Italiana e della Repubblica d'Austria.
Un'occasione importante per porre, ancora una volta e più che mai, in piena evidenza il significato e il valore europeo della soluzione data alla questione altoatesina e dell'esperienza pluridecennale compiuta su quella base.
E sono particolarmente lieto della partecipazione a questa cerimonia del Presidente austriaco Heinz Fischer, a cui mi legano un'antica stima e personale amicizia e una sostanziale, significativa comunanza di visione europea.
 
Il 5 di settembre è rimasto un giorno scolpito nella nostra memoria storica condivisa da quando, sessantasei anni fa, segnò la data della firma, a Parigi, dell'accordo De Gasperi-Gruber.
In quell'accordo vennero affermati con chiarezza e coraggio principi altamente innovativi per consentire una pacifica e prospera convivenza tra popolazioni diverse per etnia, lingua e cultura, con speciali riconoscimenti per la più vasta comunità, quella dei cittadini di lingua tedesca.
 
La concreta attuazione di quei principi e dell'intesa generale sottoscritta dai governi italiano ed austriaco, non è stata una passeggiata.
Sia perché si è rivelata complessa, richiedendo molteplici specificazioni e adempimenti. Sia perché inizialmente non mancarono incomprensioni e ostilità anche virulente.
 
Ma tutto questo - difficoltà e contrasti di qualsiasi natura - è stato via via superato ; fino alla solenne dichiarazione, nel 1992, in sede di Nazioni Unite, della conclusiva, piena composizione della controversia altoatesina.
Ed è questo ventesimo anniversario, in particolare, che ha spinto il Presidente Durnwalder, a invitare - e gliene sono grato - qui a Merano me e il collega Fischer, e anche a rimettere a entrambi - con gesto che ho altamente apprezzato - l'onorificenza conferitaci dalla Provincia Autonoma di Bolzano.
 
Possiamo compiacerci tutti del cammino percorso, che ha richiesto forte e convergente volontà politica, spirito di pace, misura e moderazione, pazienza e slancio innovativo.
«Lo Statuto Speciale di Autonomia del Trentino Alto Adige-Süd Tirol» costituisce «un riuscito modello di tutela delle minoranze e di serena coabitazione».
Queste parole della dichiarazione comune sottoscritta dieci anni fa dai nostri predecessori Ciampi e Klestil, conservano intatta la loro validità : nulla riuscirà a riaprire dispute anacronistiche tra i nostri due paesi e tra le comunità, in modo particolare quella italiana e quella tedesca, che convivono operosamente in questa regione.
 
Il riconoscimento e la valorizzazione delle autonomie regionali e locali, così come la tutela delle minoranze etniche e linguistiche sono principi fondamentali sanciti nella Costituzione italiana insieme con quello dell'unità e indivisibilità della Repubblica.
E sono egualmente recepiti in Costituzione i caratteri peculiari dell'autonomia e dello statuto speciale di cui gode la vostra regione, associando in un intreccio unitario le due province di Bolzano e di Trento, giunte insieme di recente a postulare, con il Land Tirol, la nascita di una Euroregione.
Il patrimonio e la concezione dell'autonomia, nel suo sviluppo - cui ha dedicato belle parole il Presidente Durnwalder - appartiene dunque a noi tutti. Non potrà e non dovrà esserci alcuno svuotamento di questa autonomia.
 
Naturalmente in uno Stato democratico a struttura federale o a forte vocazione autonomistica come l'Italia, è sempre viva e complessa la dialettica che si sviluppa nelle relazioni tra governo e amministrazione centrale e autonomie regionali e locali.
Sono certo che anche momenti e motivi di incomprensione e tensione che possono sorgere - come quelli cui ha fatto cenno il Presidente Durnwalder - sono destinati a risolversi al tavolo dell'intesa prevista dalle norme - e da conseguire sollecitamente - in materia di ridefinizione dei rapporti finanziari.
Siamo chiamati a condividere in questa fase, al livello nazionale e al livello regionale, difficoltà e responsabilità per il risanamento della finanza pubblica.
 
In nome dell'autonomia - voglio aggiungere - crediamo profondamente in valori come quelli del bilinguismo e del biculturalismo, che qui si praticano con spirito europeo : e vorrei esprimere a questo proposito un vivo apprezzamento e incoraggiamento per il benemerito, qualificato impegno portato avanti dall'Accademia di Studi italo-tedeschi presieduta dall'Ambasciatore prof. Luigi Vittorio Ferraris.
 
Signore e Signori, il processo di integrazione europea, la costruzione di un'Europa unita, sta attraversando una fase difficile.
Ma l'essenziale, per superare le difficoltà, è che le forze politiche e sociali, le opinioni pubbliche, i cittadini dei nostri paesi, non smarriscano mai la consapevolezza delle straordinarie conquiste di civiltà che associandoci prima nella Comunità e poi nella più vasta Unione Europea, abbiamo potuto conseguire. In primo luogo la pace nel cuore dell'Europa, grazie alla riconciliazione franco-tedesca ; e via via il superamento di altri contenziosi del passato tra Stati, tra popolazioni, tra maggioranze e minoranze etnico-linguistiche.
E' in questo prezioso bilancio che si iscrive la pacificazione e cooperazione in Alto Adige ; e si iscrive, grazie a risultati conseguiti specialmente negli ultimi due anni, sulle sponde del mare Adriatico, la riconciliazione e nuova cooperazione tra Italia, Slovenia e Croazia.
 
E allora, diano forza queste conquiste a un nostro comune, convinto e coerente impegno per far avanzare la causa dell'integrazione e dell'unità europea.

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