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Nelle mani di Renzo Grosselli, la storia dell’emigrazione diventa un racconto. E i racconti diventano storia

Presentato il libro «Oltre ogni confine», il volume che raccoglie le testimonianze degli emigrati del Vanoi. Museo Storico in Trento

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Come altri libri di Renzo Maria Grosselli (nella foto sotto il titolo) dedicati all'emigrazione, anche quello presentato nella Sala Stampa della Provincia, intitolato «Oltre ogni confine» è destinato a diventare una pagina importante nella storia dei movimenti migratori che dalle valli trentine condussero nostri conterranei praticamente in tutti i continenti della terra.
Basti pensare che il suo precedente «Vincere o morire», pubblicato da Grosselli nel 1986, viene tuttora utilizzato dalla nostra Ambasciata e dai nostri consolati in Brasile per documentare l'origine trentina di coloro che chiedono oggi la cittadinanza italiana. Sì, perché adesso che giustamente vorrebbero tornare, devono fare nuovamente la trafila degli immigrati… Un triste destino per la nostra povera gente.

Luigi Zortea, sindaco di Canal San Bovo, la aperto la presentazione, ricordando quanto la sua valle abbia dato all'emigrazione. «Una valle defilata, sconosciuta un tempo ai più, che soffrì il dramma dell'emigrazione, perché se è vero che nel 1869 eravamo in 4.403, nel 2004 eravamo solo 1.650 abitanti. La storia dei nostri migranti ci insegna - ha detto commosso Zortea - che è nell'accoglienza di coloro che arrivano da noi provenendo da lontano che onoriamo i nostri concittadini partiti alla ricerca di un furto migliore.»

Quinto Antonelli, per il Museo Storico in Trento, si è soffermato sul patrimonio di «voci» raccolte nel volume. «È stupefacente - dice Antonelli - vedere come Renzo Grosselli sia riuscito a partire da una minuscola entità geografica qual era, ed è, il Vanoi, per far esplodere il tema dell'emigrazione a livello planetario, con diversi strati di lettura e di interpretazione dei fatti reali. Il mio invito, da storico, è quello di leggere queste 139 storie con gli occhi curiosi di chi vuole saperne di più delle partenze e degli arrivi, degli incontri in terra di emigrazione, dei rapporti con gli uomini e le donne che si trovavano nei Paesi lontani...
«Il libro ha un suo indice cronologico che va dal Settecento al Novecento, - prosegue Antonelli - ma se prendiamo come metro di lettura le vicende dei vari Egidio Stefani di Canal San Bovo, Maria Zortea di Cicone, Ilario Sperandio di Caoria, Maria Hartmann di Ronco... escono temi che concorrono a scrivere un altro indice della pubblicazione, fatto di capitoli che parlano della famiglia, dei bambini, della donna, del viaggio, delle paure, dei cibi nuovi, della nostalgia, delle rabbie e delle frustrazioni, con alcuni quadretti anche esilaranti per l'involontaria comicità delle situazioni...»

«Oltre ogni confine - ha detto l'assessore Berasi, - costituisce un indubbio e significativo passo in avanti di quella "storia dell'emigrazione" che in questi anni ha visto coinvolti autori come Renzo Grosselli, Renzo Tommasi e Josè Zilli Manica, come Francesca Raouik Massarotto. Però quello che presentiamo oggi - ha aggiunto - è un libro nuovo. È un libro che racconta, e sappiamo che nei suoi racconti Renzo Grosselli riesce a riesce a dare il meglio di sé, come scrittore e come giornalista. Noi vogliamo riappropriarci di questa nostra storia e la vogliamo raccontare ai giovani.»

«Con questo libro - ha detto in chiusura l'Autore, rivolgendosi a un pubblico nel quale erano mescolati gli undici "Consultori" per l'emigrazione a Trento per l'annuale riunione, - penso di aver esaurito il mio percorso di analisi delle varie emigrazioni. Se assemblate i contenuti dei libri da me scritti fino a oggi, avrete un ideale testo che esamina il fenomeno emigratorio dalle migrazioni stagionali del Medioevo a quelle dell'attualità. Questo dovevo agli emigranti, questo dovevo a me stesso, perché in queste seicento pagine c'è racchiuso il cuore della gente!»

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