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«Castellalto in Telve. Storia di un antico maniero»

Presentato il volume e Inaugurata anche la mostra sui reperti recuperati

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Sono ben ventiquattro i complessi castellari menzionati nei documenti antichi concernenti la Valsugana trentina che si affacciano alla storia fra la fine del XII ed il XIII secolo.
Tra questi anche Castellalto che nel 1289 diventa possedimento della famiglia dei da Telve.
La sua storia è raccontata nel volume «Castellalto in Telve. Storia di un antico maniero», a cura di Lorenza Trentinaglia, presentato sabato scorso a Telve Valsugana alla presenza dell'assessore alla cultura, rapporti europei e cooperazione Franco Panizza.
 
Una storia raccontata anche dalla mostra con l’esposizione di alcuni reperti archeologici particolarmente significativi rinvenuti nel territorio di Telve.
«L'operazione promossa dal Comune di Telve per valorizzare i resti di Castellalto – ha affermato l'assessore Panizza – contribuisce a rafforzare il senso di appartenenza della comunità alla propria storia. Non si tratta dunque di un'operazione fatta da studiosi ma dalle istituzioni e dalle realtà del volontariato locali, in collaborazione con il Museo di Innsbruck e di Vienna.»
 
All’incontro, promosso dall’assessorato alla cultura del Comune di Telve nell’ambito del progetto di valorizzazione di Castellalto che si basa anche sulla collaborazione tra il Comune e la Soprintendenza per i Beni librari, archivistici e archeologici, sono intervenuti il sindaco di Telve Fabrizio Trentin con l'assessore alla cultura Lorenza Trentinaglia, Franco Nicolis, direttore, e Nicoletta Pisu, archeologa della Soprintendenza per i Beni librari archivistici e archeologici, Vittorio Fabris che ha curato le ricerche e il barone Ferdinando Buffa di Castellalto, proprietario del castello.
 
La mostra (visitabile dal 23 settembre al 7 ottobre da lunedì a venerdì con orario 16-18 e sabato e domenica 10-12 /14 -18) espone manufatti semplici ma interessanti, che danno spunti utili per comprendere alcuni momenti di vita quotidiana del castello dal medioevo fino all’epoca moderna.
Un vasto repertorio di oggetti che si presenta vario ed eloquente anche per quanto riguarda gli ambiti di destinazione d’uso, che spaziano dal campo domestico, artigianale e agricolo a quello personale senza tralasciare alcune componenti d’armamento, nonché i rinvenimenti monetali.
Tra i manufatti più antichi alcuni frammenti di maiolica arcaica del XIII secolo. Numerosi i reperti in ceramica, dal vasellame da cucina e da dispensa alle suppellettili per la mensa.

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