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Firenze: Rinvenute le spoglie dell’ultima de’ Medici

E' Anna Maria Luisa, secondogenita di Cosimo III, nata nel 1667 e morta nel 1743

Stanno tornando alla luce, proprio in questi giorni a Firenze, le spoglie dell’ultima discendente dei de’ Medici, Anna Maria Luisa, secondogenita di Cosimo III, nata nel 1667 e morta nel 1743, moglie dell’Elettore Palatino Johann Wilhelm von der Pfalz-Neuburg.
Figura fondamentale non soltanto per i fiorentini, ma per l’Italia intera, Anna Maria Luisa ereditò dai suoi discendenti un amore per l’arte e per la propria terra che non ha eguali: a lei si deve infatti la difesa delle ricchezze di famiglia, che nonostante il passaggio di dinastia rimasero entro i confini della città fiorentina, senza conoscere le dispersioni che subirono le opere di Ferrara, Parma, Mantova o Urbino. Il cosiddetto «Patto di famiglia» sancì infatti che i Lorena, successori della dinastia medicea, non potessero trasferire opere d’arte e oggetti  preziosi altrove, lasciando tutto il patrimonio storico-artistico non solo a disposizione dei fiorentini, ma anche degli stranieri che ancora oggi hanno la possibilità di ammirarle nel loro luogo di origine.
 
Dimostrazione di una sensibilità e di un’affezione per Firenze che fa onore al mecenatismo di Cosimo il Vecchio e dell’umanista Lorenzo il Magnifico. 
L’ispezione della sepoltura, dunque, è avvenuta nella cripta delle Cappelle Medicee, luogo in cui è stato allestito il cantiere secondo le direttive dei tecnici dell’Opificio delle Pietre Dure, con la partecipazione della Soprintendenza per il Polo Museale Fiorentino, della Facoltà di Medicina e Chirurgia di Firenze e di varie soprintendenze.
 
Presenti anche i rappresentanti dei REM Museen di Mannheim (Germania) che, in occasione del 270° anniversario della morte dell’Elettrice, dedicheranno dal 18 febbraio 2013 una mostra sulla famiglia de’ Medici.
Secondo il verbale del 1857 di Luigi Passerini, il quale compì una prima analisi sul corpo della de’ Medici, ridotto a «scheletro e vestito di velluto scuro», oltre ai resti dovrebbe presentarsi un corredo funebre costituito dalla corona elettorale di metallo dorato tenuta ferma da un grande ago d’argento; da un crocifisso d’argento; da una medaglia d’oro e da due copie dell’iscrizione funebre dettata da Anton Francesco Gori.
 
Tutto contenuto in una cassa di piombo a sua volta inserita in una seconda cassa di cipresso, coperta da un velluto nero con croce di gallone d’oro.
Durante quest’ultima estrazione dall’alveo ai piedi del pilastro sud-ovest dove giaceva l’Elettrice, ad una prima analisi visiva, sono stati riscontrati danni subiti dall’alluvione del 1966 con detriti depositati sul fondo della cassa mortuaria.
 
Sono già in corso le operazioni di scansione 3D delle spoglie e la fase di studi riguardante la patologia e la campionatura per isotopi del collagene per paleonutrizione.
Tipo di cura che garantirà un migliore stato di conservazione sia dei resti, inseriti in una speciale cassa «polibarriera», che li isolerà dagli agenti esterni, sia del corredo oggi sottoposto a restauro.
 
Inoltre come ricordato lo scorso 26 giugno, durante la firma della convenzione, lo studio più approfondito di questa figura servirà a risaltare la stessa fama dell’ultima de’ Medici, a cui i fiorentini devono molto, e a «far guardare con occhi diversi» la statua bianca a lei dedicata sul retro della Basilica di San Lorenzo.
 
Linda Tonarini

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