Il 9 novembre di 20 anni fa il crollo del Muro di Berlino
Quello che la Guerra Fredda non era riuscita a fare in 28 anni, l'aveva fatto la politica «nel corso di una conferenza stampa»
Il Muro di Berlino era stato eretto
13 agosto del 1961 dal regime comunista della Germania Est, quale
barriera in cemento alta circa tre metri e mezzo per separare
Berlino Ovest da Berlino Est e dal resto della Repubblica
Democratica Tedesca. Il muro ha diviso in due la città di Berlino
per 28 anni ed era considerato un simbolo della Cortina di
Ferro.
Durante questi anni, furono uccise dalle guardie comuniste, almeno
133 persone mentre cercavano di superare il muro verso Berlino
Ovest, ma si calcola che le vittime siano state più di 200.
Tutto cambiò con l'avvento di Gorbaciov sulla scena sovietica e
quindi mondiale. La sua politica di riforme avvierà numerosi
processi di cambiamento che grazie alla Glasnost
(trasparenza), alla Perestrojka (ristrutturazione) e
all'Uskorenie (accelerazione dello sviluppo economico),
lanciati durante il ventisettesimo congresso del PCUS nel mese di
febbraio del 1986, porteranno alla fine della Guerra Fredda,
arrestando la corsa agli armamenti tra USA e URSS e diminuendo
grandemente il rischio di un conflitto nucleare.
Gorbaciov incontrò Ronald Reagan l'11 ottobre 1986 a Reykjavík,
Islanda, per discutere la riduzione degli arsenali nucleari
installati in Europa. Tutto ciò condusse, nel 1987, alla firma del
Trattato INF sulla eliminazione delle armi nucleari a raggio
intermedio in Europa.
L'anno successivo, Gorbaciov annunciò la fine della dottrina
Brežnev, che permise alle nazioni del Blocco Orientale di tornare
alla democrazia.
Iniziò così la fine del sistema «stati satellite» che avrebbe anche
liberato l'URSS di una parte dei costi di mantenimento di strutture
militari ormai non più sostenibili. Scherzosamente, Gorbaciov
denominerà questo suo nuovo corso la «dottrina Sinatra»,
riferendosi alla famosa canzone «My Way».
Gorbaciov, insieme al suo ministro degli esteri Eduard Ševardnadze,
fece dunque il più grande passo verso la conclusione della Guerra
Fredda.
Tutti i Paesi satellite dell'URSS trovarono da soli la via, incerta
ma inarrestabile, dell'indipendenza da Mosca.
Solo la DDR, dopo anni di ferreo sistema fedele a Mosca, non sapeva
cosa fare. Fino alla vigilia del crollo del Muro, la Germania
Orientale era certa che la separazione sarebbe durata in
eterno.
Altre persone che ebbero un ruolo
determinante nella caduta del Muro di Berlino, sempre come
conseguenza diretta del crollo dell'Unione Sovietica, furono
Giovanni Paolo II e Lech Walesa. Indubbiamente l'origine polacca di
Papa Voitila consentì al leader sindacalista cattolico polacco di
crescere fino a un punto da divenire un soggetto di importanza
mondiale. Per questo è giusto attribuire loro i meriti stessi che
sono stati dati a Gorbaciov nel porre termine alla Guerra Fredda.
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Alla data del 9 novembre 1989, nel pieno della tensione che stava sconvolgendo un po' tutti i paesi Oltre Cortina, il nuovo governo Krenz decise di concedere, senza restrizioni, ai cittadini dell'Est permessi per viaggiare nella Germania dell'Ovest. Günter Schabowski, il ministro della Propaganda della DDR, ebbe il compito di dare la notizia. Però egli si trovava in vacanza prima che venisse presa questa decisione e non venne messo a conoscenza dei dettagli.
Fu così che alle 18.53 il corrispondente Ansa da Berlino Est Riccardo Ehrman, chiese «da quando le nuove misure sarebbero entrate in vigore».
Schabowski non era preparato per dare una risposta a questa domanda, sicché improvvisò lì per lì: «Per quanto ne so, immediatamente.»
L'incrollabile muro di Berlino crollò dunque così, nel corso di una conferenza stampa, perché - avendo visto l'annuncio di Schabowski in diretta alla televisione - decine di migliaia di berlinesi dell'Est si precipitarono, inondando i checkpoint e chiedendo di entrare in Berlino Ovest.
Le guardie di confine, sorprese, iniziarono a tempestare di telefonate i loro superiori, ma era ormai chiaro che non era più possibile rimandare indietro tale enorme folla vista la mancanza di equipaggiamenti atti a sedare un movimento di tali proporzioni.
Furono allora costrette ad aprire i checkpoint e, visto il gran numero di berlinesi, in breve nessun controllo sull'identità fu più eseguito.
Gli estasiati berlinesi dell'Est furono accolti in maniera festosa dai loro fratelli dell'Ovest, spontaneamente i bar vicini al muro iniziarono a offrire birra gratis per tutti.
Il 9 novembre è quindi considerata la data della caduta del Muro festeggiata con il mega concerto di Roger Waters (ex bassista dei Pink Floyd) con l'esecuzione di «The Wall» dal vivo.
Nei giorni e settimane successive molte persone accorsero al muro per abbatterlo e staccarne dei souvenir.
Il 18 marzo 1990 furono tenute le prime e uniche libere elezioni della storia della Repubblica Democratica Tedesca ed elessero un governo il cui principale mandato era quello di negoziare la fine stessa dello Stato che rappresentavano.
La Germania fu ufficialmente riunificata il 3 ottobre 1990, quando i cinque stati federali (Brandeburgo, Meclenburgo-Pomerania Occidentale, Sassonia, Sassonia-Anhalt e Turingia), già esistenti nella Repubblica Democratica Tedesca ma aboliti e trasformati in Province, si ricostituirono e aderirono formalmente alla Repubblica Federale di Germania.