Il 66° di Malga Zonta (15 agosto 2010) - Paesaggi agrari negli ultimi cento anni della Val di Non - Farmacisti di famiglia (la farmacia Maturi)
Sono tre le mostre che la Fondazione
Museo Storico del Trentino ha programmato nei mesi estivi.
Sono «Feuer!», dedicata ai rastrellamenti antipartigiani del 1944,
«Paesaggi agrari», per scoprire i cambiamenti del territorio della
val di Non negli ultimi 100 anni e «Farmacisti di famiglia», per
esplorare il patrimonio di arredi e suppellettili della farmacia
Maturi di Brentonico.
A queste iniziative espositive si affiancherà, in settembre, la
presentazione di un libro dedicato al bicentenario hoferiano,
frutto della ricerca scientifica condotta da uno storico
dell'Università di Innsbruck, Andreas Hoberhofer, tradotto e
sintetizzato in italiano a cura della Fondazione.
Stamattina la presentazione, con l'assessore alla cultura, rapporti
europei e cooperazione della Provincia autonoma di Trento Franco
Panizza, il direttore della Fondazione Giuseppe Ferrandi e i
curatori delle mostre.
L'assessore Panizza ha elogiato lo sforzo fatto dalla Fondazione
Museo storico del Trentino per coordinare una serie di iniziative
espositive che permettano di leggere i fatti storici in modo
obiettivo e scientifico, peraltro con un linguaggio semplice,
accessibile ed espressivo.
Il direttore Ferrandi ha tratteggiato i segni distintivi di ogni
mostra, ricordando l'appuntamento del 15 agosto, quando sarà
celebrato il 66° anniversario di Malga Zonta con la presenza della
vicepresidente della Camera, Rosy Bindi.
La mostra «Feuer» ha il patrocinio di un soggetto nascente, il
«Parco della Memoria» che attualmente riunisce oltre 30
amministrazioni comunali del Trentino e del Veneto in un percorso
di progettualità comunale.
Non va dimenticato infatti che il Trentino ha sofferto i fatti più
sanguinosi di tutto l'Alpenvorland proprio in prossimità dei
territori del Bellunese e del Vicentino.
Con l'occasione, Ferrandi ha confermato che la Fondazione Museo
Storico del Trentino sarà presente alla Biennale di Venezia. Nel
padiglione italiano avrà a disposizione un piccolo spazio
espositivo per presentare l'esperienza delle Gallerie e il recupero
degli spazi urbani in un contesto internazionale.
In altro articolo (vedi)
pubblichiamo le interviste fatte al direttore Ferrandi per
illustrare il contenuto delle tre mostre sul territorio.
Qui di seguito riportiamo il contenuto così come fornito dal
Museo.
Feuer! I grandi
rastrellamenti antipartigiani dell'estate 1944 tra Veneto e
Trentino
A cura di Lorenzo Gardumi
Folgaria - Maso Spilzi - 1/08/2010 - 20/09/2010
Lunedì venerdì 16-19; sabato domenica 10-12, 16-19, ingresso
libero
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La mostra pone sotto una diversa e più
approfondita luce i «rastrellamenti antipartigiani» organizzati
dalle forze di occupazione naziste tra l'estate e l'autunno
1944.
Le operazioni di repressione attuate dai Comandi militari germanici
furono dirette ad annientare le «formazioni partigiane» che, a
partire dall'estate 1944, avevano messo in pericolo i collegamenti
stradali e le vie di transito lungo la fascia di confine tra il
Veneto e la Zona d'operazione delle Prealpi
(Alpenvorland).
Come si sa, il Trentino era stato opportunamente tenuto fuori dalla
battaglia.
Ma il vicino Bellunese, pure divenuto territorio del Reich, era
stato militarizzato proprio per tenere sotto controllo l'accesso
dal Veneto. Le rappresaglie più sanguinose si sono verificate a
Bassano, mentre negli altipiani c'è stata forse una
sopravvalutazione del pericolo da parte dei reparti tedeschi che,
provenendo dal fronte russo, non sono andati mai per il
sottile.
Il controllo strategico della linea di comunicazione del Brennero,
attraverso la quale giungevano truppe e rifornimenti dalla Germania
all'esercito tedesco schierato sul fronte italiano, non poteva
essere messo in pericolo dalle presenze partigiane negli altipiani
al di qua del Brenta.
Tramite un percorso fotografico e cartografico, articolato in sette
momenti espositivi, sono state poste in risalto le diverse
formazioni partigiane attive e operanti nell'estate 1944, i reparti
nazisti,i singoli militari impegnati nell'intero ciclo operativo di
rastrellamento e sulla loro esperienza bellica.
È in questo quadro che è stato inserito l'episodio di malga Zonta
anche attraverso il difficile e complesso rapporto tra civili,
tedeschi e partigiani sull'altopiano, nonché il tema della
«memoria» legata alle varie commemorazioni dell'eccidio compiutosi
il 12 agosto 1944.
Il percorso espositivo è accompagnato da video-proiezioni con
filmati originali tratti dall'Archivio cinematografico
dell'Istituto Luce e da una serie di riproduzioni audio-video di
interviste a protagonisti, civili e partigiani, dell'epoca.
Completa la mostra un video-glossario di carattere informativo e di
approfondimento.
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66° di Malga Zonta - 15 agosto
2010
PROGRAMMA
ore 9.30 raduno in loc. Malga Zonta a Folgaria
ore 10 commemorazione con interventi di:
Maurizio Toller, sindaco di Folgaria
Luigi Dalla Via, sindaco di Schio
Giuseppe Ferrandi, direttore della Fondazione Museo storico del
Trentino
ORAZIONE UFFICIALE
On. Rosy Bindi, vice presidente della Camera dei Deputati
Ore 11 messa al campo con picchetto d'onore e la banda Cornedo
Vicentino
Ore 12.30 visita alla mostra "Feuer! I" (presso Maso Spilzi a Costa
di Folgaria)
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Paesaggi agrari. Il
cambiamento. Cento anni di storia in Val di Non
A cura di Alessandro de Bertolini
Diga di Santa Giustina, portale della storia e della
memoria della val di Non (Palazzina Edison)
- 13/8-31/10/2010.
Orario: martedì-domenica 9.30-12.30, 14.30-18.30, lunedì chiuso,
ingresso libero.
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Come si è passati da una agricoltura di
sussistenza al modello agricolo industriale?
Alla fine dell'800 l'agricoltura in val di Non è praticata quasi
esclusivamente per il fabbisogno familiare.
Cento anni dopo, alla fine del '900 si producono oltre 290.000
tonnellate di frutta all'anno che vengono esportate sui maggiori
mercati internazionali.
In poco più di un secolo sono mutati i paesaggi, il paesaggio
agrario e la comunità. Abbracciando cento anni e più di storia, la
mostra racconta la trasformazione che ha interessato la valle di
Non tra la fine dell'800 e la fine del '900.
Il paesaggio è una testimonianza fondamentale delle vicende del
passato.
Come tutti i fatti della storia racconta di per sé le vicende
storiche. La nozione di paesaggio ha a che fare con l'uomo e le sue
azioni e con fattori come il tempo e il mutamento.
Paesaggio è un concetto in divenire, non un dato statico. Il
paesaggio agrario che osserviamo - il paesaggio agricolo della val
di Non - non è un paesaggio naturale ma è un paesaggio antropico,
letteralmente costruito dall'uomo.
È un paesaggio in trasformazione, un luogo che riflette l'identità
dei popoli che lo hanno abitato e che è patrimonio presente e
futuro della comunità che lo abita.
Attraverso i testi, le immagini di oggi e di ieri, le fotografie
aeree, le raccolte di filmati amatoriali d'epoca e le
video-interviste ai testimoni la mostra si sofferma su molteplici
aspetti: il paesaggio, la vite, il gelso, la mela e le altre
coltivazioni, l'allevamento, l'acqua e la cooperazione, le macchine
e i fitofarmaci, la «volontà di Dio», la «disgrazia», i
raccoglitori, l'emigrazione, l'agronomo delle valli del Noce
Giuseppe Ruatti (Rabbi 1886 - Cles 1955) e i moderni consorzi.
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Inaugurazione di «Paesaggi
agrari» - 13 agosto ore 17.30 presso la diga di Santa Giustina
INTERVENGONO
Andrea Menapace, sindaco di Tassullo
Giuseppe Ferrandi, direttore generale della Fondazione Museo
storico del Trentino
Stefano Graiff, assessore alla Cultura e turismo della Comunità
della Val di Non e vicepresidente della Fondazione Museo storico
del Trentino
Gabriele Calliari, vicepresidente della Camera di Commercio di
Trento
Alessandro de Bertolini, curatore della mostra, ricercatore della
Fondazione Museo storico del Trentino
Franco Panizza, assessore alla cultura, rapporti europei e
cooperazione della Provincia autonoma di Trento
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Farmacisti di famiglia. La
farmacia Maturi
A cura di: Rodolfo Taiani
Brentonico - Palazzo Eccheli-Baisi - 21/08/2010 -
21/01/2012
Orario: 21 agosto-3 ottobre, 16-18; 5 ottobre-19 dicembre su
richiesta e prenotazione; 21 dicembre 2010 - 9 gennaio 2011 9-12,
16-18; 11 gennaio - 24 aprile 2011 su richiesta e prenotazione; 26
aprile -2 ottobre 2011 9-12, 16-18; 4 ottobre - 18 dicembre 2011 su
richiesta e prenotazione; 20 dicembre 2011 - 21 gennaio 2012 9-12,
16-18.
Chiuso il lunedì
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La farmacia di Condino, paese della
valle del Chiese in provincia di Trento, fu inaugurata nel
1870.
Il suo primo titolare fu Augusto Alimonta che la cedette il 17
marzo 1919 a Luigi Maturi.
Fu proprio Luigi Maturi, diplomatosi in farmacia ad Innsbruck il 13
luglio 1912, a trasferire nel 1922 la sede della farmacia
dall'originaria via Lamarmora in via Acquaiolo e a rinnovare in
quest'occasione l'arredamento interno dei locali affidandone la
realizzazione a un artigiano del posto.
Luigi Maturi gestì la farmacia per quasi cinquant'anni, ossia fino
all'aprile del 1968 quando la proprietà fu trasferita
definitivamente alle figlie Annamaria e Giovanna, entrambe
laureatesi in farmacia a Bologna.
Costoro hanno esercitato fino al 1999, anno in cui hanno ceduto la
licenza. L'attività di farmacia fu così trasferita in altra sede,
ma non gli arredi, il vasellame e le suppellettili originali che
rimasero nel luogo originario per essere poi spostati nel 2009 a
Brentonico all'interno di palazzo Eccheli-Baisi.
La farmacia qui ricollocata, pregevole esempio di farmacia rurale
di inizio secolo, conserva intatte, dunque, le caratteristiche di
quando fu concepita e costruita nel 1922.
La farmacia Maturi e la mostra costruita intorno ad essa
rappresentano il primo nucleo di una più ampia esposizione dedicata
alla storia della professione farmaceutica in Trentino, a sua volta
parte di un più ambizioso progetto che vede in Brentonico e nel suo
palazzo lo snodo principale di un centro iniziative dedicato ai
temi della storia della farmacia, delle arti sanitarie e del
concetto di benessere declinati in chiave
inter/multidisciplinare.
Tale progetto si collega alla particolare vocazione territoriale
dell'altipiano di Brentonico (attestata storicamente dalla sua
frequentazione fin dal XVI secolo da parte di illustri botanici
quali Francesco Calzolari e Pier Andrea Mattioli) e alla più ampia
riflessione, attiva oramai da diversi anni, sull'utilizzo
funzionale di palazzo Eccheli-Baisi.
Nell'ambito di questo intervento è previsto nel tardo autunno 2010
anche l'allestimento di una mostra temporanea dal titolo «DiStilla
inStilla» dedicata alla storia della pratica della distillazione e
dei suoi utilizzi in farmacia.
Questa nuova esposizione integra le proposte degli anni precedenti
concretizzatesi prima nella mostra «Provato e certo: rimedi segreti
tra scienza e tradizione» e successivamente in quella «Semplici di
natura: erbe e preparazioni medicinali in farmacia ieri e oggi».
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Inaugurazione di Farmacisti di famiglia: 20
agosto ore 18 a Brentonico |
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