Panizza: «Il Trentino si gemellerà con la Galizia»
Annunciato nel corso di una toccante cerimonia al cimitero di Gorlice

Alla presenza di Witold Kochan,
sindaco della città polacca di Gorlice, e dell'assessore della
Provincia autonoma di Trento Franco Panizza, gli oltre 150 trentini
del viaggio-pellegrinaggio ai cimiteri austro-ungarici della prima
guerra mondiale hanno partecipato, l'altro giorno, ad una toccante
cerimonia in onore dei caduti trentini e dei caduti di tutte le
guerre
«Questo nostro ritorno in una terra che vide i giovani soldati
trentini combattere una guerra atroce e lontani da casa, è un
momento importante dell'elaborazione di una storia che ci insegna a
impegnarci oggi per la pace. Avere qui con noi il primo cittadino
di Gorlice è motivo di onore e di orgoglio, occasione per stringere
nuovi legami di collaborazione e di scambio.»
«Fa veramente piacere - gli ha risposto il sindaco Kochann - sapere
che anche in Italia, anche in Trentino c'è qualcuno che si occupa
di Gorlice e della sua storia. Assicuro la nostra più solerte
collaborazione anche in vista delle prossime celebrazioni per i
cent'anni dallo scoppio della prima guerra mondiale, che per noi
significa soprattutto ricordare la durissima e sanguinosa battaglia
di Gorlice.»
Canti, poesie, riflessioni, scambi di doni ed anche commozione al
cimitero austro-ungarico della cittadina polacca di Gorlice.
La presenza del sindaco Witold Kochan accanto all'assessore
provinciale alla cultura Franco Panizza ha reso la cerimonia
particolarmente importante.
«Il nostro - ha detto Panizza - è un viaggio lungo i percorsi della
memoria, ma anche lungo i tracciati di un'Europa dei popoli e delle
Regioni. E proprio qui, a Gorlice e nel suo cimitero, voglio
lanciare due proposte. La prima riguarda le celebrazioni dei cento
anni dallo scoppio della prima guerra mondiale. Vorrei chiedere al
sindaco di Gorlice di voler individuare uno o due progetti da
concretizzare assieme. La seconda proposta riguarda invece la
possibilità di dar seguito a questo viaggio con alcuni gemellaggi.
Abbiamo tra di noi alcuni sindaci, di Fiavè, di Cloz e Ledro.
Lascio a loro il testimone perché sappiano dare concretezza a
quest'idea.»
Il sindaco di Gorlice ha subito fatto proprie le riflessioni
dell'assessore Panizza.
«Si potrebbe, ad esempio, organizzare soggiorni di gruppi di
Trentini interessati a visitare i quasi 100 cimiteri di guerra che
si trovano nel solo territorio del mio comune, ma potremmo anche
pensare a qualche gemellaggio. L'incontro di oggi segna un nuovo
capitolo della nostra amicizia.»
Nel corso della cerimonia hanno poi preso la parola Alberto
Miorandi, presidente del Museo Storico della Guerra di Rovereto, e
Annemarie Wieser Cattani per la Croce Nera austriaca, ente che ha
curato e restaurato anche il cimitero monumentale di Gorlice;
infine Gianluigi Fait ha brevemente illustrato la storia del
cimitero stesso.
Il canto della Madonna Nera e una toccante poesia scritta da Mauro
Neri per l'occasione hanno introdotto il signor Osvaldo Tonina che
ha versato sul monumento e sull'erba tra le tombe un pugno di terra
trentina. Il gruppo poi ha proseguito il viaggio in direzione del
cimitero di Magora.
Ieri mattina, prima di lasciare la Polonia, i trentini si sono
schierato sulle rive del fiume San (foto in basso) che
attraversa la cittadina fortificata di Przemysl e hanno gettato in
acqua dei fiori per ricordare i molti soldati, fra cui anche
trentini, annegati in quelle acque durante la ritirata
dell'esercito austro-ungarico nella Prima guerra mondiale.
«Se possibile - sono state le parole dell'assessore Franco Panizza
- la morte dei soldati in rotta inseguiti dall'esercito russo è
ancor più drammatica di quella che colse i soldati poi sepolti nei
cimiteri. Dei corpi di quei giovani, infatti, chiamati a combattere
una guerra feroce nelle file dell'esercito austro-ungarico, oggi
non rimane nulla. Furono trascinati dalla corrente, che si portò
via vite, nomi, affetti e sogni. Oggi, - ha proseguito l'assessore
- i confini sono entità sempre più lontane, il concetto di Europa
ci aiuta a non pensare in termini di conflitti, di guerre, bensì di
pace.»
Dopo una breve preghiera recitata da Annemarie Wieser Cattani della
Croce Nera austriaca, accompagnati dalle note dei «Monti Scarpazi»
la corona e i fiori hanno raggiunto idealmente non solo gli
annegati trentini, ma anche i caduti di tutte le guerre e di tutti
i tempi.
Il viaggio è infine ripreso verso l'Ucraina, la città di Leopoli e
il cimitero monumentale di Hujcze, meta finale del «pellegrinaggio»
ai cimiteri militari della Prima guerra mondiale.