Remo Roncati presenta il suo libro su Alcide De Gasperi
Si tratta del testo col quale lo Statista affrontò il problema del ritorno dell’Italia e degli italiani in Eritrea, Somalia e Libia
La Fondazione Trentina Alcide De Gasperi, in collaborazione con l’Associazione culturale Antonio Rosmini e la Fondazione Alcide De Gasperi di Roma ha organizzato un incontro pubblico per presentare l’ultimo libro di Remo Roncati, Alcide De Gasperi: «partecipare alla ricostruzione del mondo».
L’autore, di professione commercialista, ha diretto dal 1954 al 1966 il Collegio Professionale Agrario di Genale - Merca (Somalia), operando con competenza, umanità e rispetto delle tradizioni locali.
Tornato in Italia, fino al 1997 è stato docente e preside presso varie istituzioni secondarie di primo grado e, nel 1988, ha ricevuto dal Ministro della Pubblica Istruzione la medaglia d'oro quale benemerito della cultura, dell'arte e della scuola.
La presentazione del suo libro si terrà venerdì 1 marzo alle 17 nella sala dell’Associazione culturale Antonio Rosimi, a Trento, in via Dordi, 8.
Interverranno, insieme all’autore, Maria Romana De Gasperi, Vicepresidente vicario della Fondazione Alcide De Gasperi di Roma, la storica Maria Garbari e Beppe Zorzi, Direttore della Fondazione Trentina Alcide De Gasperi
La politica estera svolta da Alcide De Gasperi nel dopoguerra per il ritorno italiano nelle ex colonie d’Africa (Eritrea, Somalia e Libia), per ottenere la revisione del Trattato di Pace e l’ammissione all’Onu, è al centro della ricostruzione di Remo Roncati.
Si tratta di un argomento nuovo nella panoramica degli studi pubblicati sull’opera dello statista: il volume mette in luce il lavoro svolto dagli italiani per valorizzare quei territori, realizzando opere di grande valore civile (dighe, ospedali, acquedotti, scuole, strade, ferrovie, bonifiche, nascita di industrie) e gli sforzi finanziari sostenuti dall’Italia dal 1885 fino al 1940-41, ma senza dimenticare le imposizioni e gli errori compiuti durante il periodo coloniale.
L’attenzione è puntata anche sull’azione che De Gasperi svolse lungo varie direttrici: la prima rivolta a consentire agli italiani che vi avevano vissuto di poter ritornare in quei Paesi.
«L’Italia secondo De Gasperi – scrive la figlia dello statista, Maria Romana, nella prefazione del volume – avrebbe potuto, con spirito di fraternità e solidarietà, sviluppare un’intensa azione in tutti i settori, in modo da portare all’autogoverno i tre Paesi africani, aiutare la formazione di classi politiche preparate e idonee ai tempi nuovi, essere promotrice di democrazia, libertà e pace.»
De Gasperi lavorò poi sul fronte diplomatico per ottenere la revisione del doloroso Trattato di Pace, che imponeva forti sacrifici, territoriali e monetari, ad un Paese uscito stremato dalla guerra.
La terza linea d’azione dello statista, che il libro ripercorre, fu quella volta ad ottenere l’ammissione all’Onu (che avvenne solo nel 1955).
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