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Al Museo delle Palafitte di Fiavé il marchio «Family in Trentino»

Alla festa per il primo anno di attività, la cerimonia di consegna con l'assessore Rossi

«L’attribuzione del marchio Family in Trentino è un regalo che il museo fa a se stesso e suggella l’impronta data dai curatori al percorso espositivo, concepito da subito con attenzione alle famiglie.»
Con queste parole l'assessore alla salute e politiche sociali, Ugo Rossi, ha consegnato al Museo delle palafitte di Fiavé il marchio Family in Trentino, oggi pomeriggio, nel corso della festa per il primo anno di attività.
Ad affiancare l'assessore provinciale vi erano Franco Nicolis, direttore dell'ufficio Beni archeologici della Provincia autonoma di Trento, e Nicoletta Aloisi, sindaco di Fiavé, nonché il senatore Franco Panizza.
 
«Il marchio ha proseguito l'assessore Ugo Rossi - sottolinea ulteriormente il valore dell’attività scientifica, culturale e l’accoglienza orientate a uno dei target più importanti per il museo, che è quello della famiglia e delle sue necessità. Un progetto realizzato bene e seriamente, come dimostrano i risultati e gli oltre 15.000 visitatori in questo primo anno di attività, che auspico possano aiutare a realizzare obiettivi significativi anche in questo periodo congiunturale. Grazie ancora - ha concluso Rossi - per lo sforzo fatto per rendere questo museo amico della famiglia.»
 
«Il museo – ha aggiunto il direttore dell'Ufficio Beni archeologici Nicolis – costituisce una realtà importante per tutta la comunità, ma anche per il mondo scientifico come ha dimostra il riconoscimento Unesco, che ha inserito le palafitte di Fiavé nella lista del Patrimonio del'Umanità.»
 
Per il sindaco, Nicoletta Aloisi, «l’apertura del museo, il 14 aprile dello scorso anno, è stata una giornata storica per la comunità; questo primo anno di attività ci ha regalato molte soddisfazioni, siamo orgogliosi del nostro museo, che ha saputo attrarre numerosi visitatori anche da fuori provincia, nonché l'interesse di ricercatori e studiosi.»
«L’impegno per i prossimi mesi sarà la realizzazione del parco archeologico delle palafitte, che completerà il progetto museale e valorizzerà la torbiera di Fiavé.»
 
Nel corso della cerimonia un affettuoso ricordo è andato al maestro Renato Perini, cittadino onorario di Fiavé, che ha condotto le prime ricerche scientifiche e ha saputo infondere nella popolazione locale la consapevolezza dell’importanza di conservare il proprio patrimonio storico, informando continuamente i cittadini sullo stato delle ricerche.
 
Quindi è stato presentato un nuovo reperto in legno, risalente alla seconda metà del II millennio a.C. ritrovato nella torbiera di Fiavé, che è andato ad arricchire ulteriormente la già notevole collezione permanente. Infine la musica del gruppo «C’era una volta» e «I racconti delle palafitte», scritti e letti da Mauro Neri per i più piccoli.
 
E nelle prossime settimane vi saranno altri interessanti appuntamenti.
Dal 21 aprile al 12 maggio il museo ospiterà attività e iniziative con partecipazione gratuita, per conoscere divertendosi l’affascinante storia delle palafitte di Fiavé, dal teatro per bambini (il 21 aprile) alle visite guidate al museo e al biotopo Carera (il 28 aprile) a cura della Rete trentina di educazione ambientale per lo sviluppo sostenibile, Agenzia provinciale per la protezione dell'ambiente. In occasione di Palazzi aperti il museo sarà visitabile tutti i giorni dal 4 al 12 maggio con orario 14-18.
 
Il 5 maggio sarà inaugurata la mostra Infanzia nelle Giudicarie: ieri e oggi a cura del Gruppo Ricerca e Studi Giudicariese.
 
Domenica 12 maggio è previsto un doppio appuntamento: alle ore 15 la visita guidata a Casa Carli, sede del museo, a cura del Centro Studi Judicaria e alle ore 16 la presentazione della guida al sito fortificato di Monte S. Martino nel Lomaso a cura dell’Ecomuseo della Judicaria “dalle Dolomiti al Garda” e dell’Ufficio Beni archeologici.
 
Incluso nella lista del Patrimonio mondiale Unesco, Fiavé è uno dei siti palafitticoli più importanti d’Europa. Il museo racconta le vicende dei diversi abitati succedutisi lungo le sponde del lago Carera, bacino di origine glaciale, tra tardo Neolitico ed età del Bronzo. Il percorso espositivo costituisce un’opportunità unica per conoscere e capire meglio la vita dei nostri antenati dell’età del Bronzo.
Straordinari reperti in legno che stupiscono per la loro modernità, testimonianze di notevoli tecniche costruttive, filmati, installazioni e un grande plastico conducono nell’atmosfera di un villaggio palafitticolo di 3.500 anni fa. Una sezione del museo è inoltre dedicata al biotopo Fiavé-Carera, riserva naturale provinciale e sito di importanza comunitaria.

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