Convegno della «Società di studi trentini di scienze storiche»
Il presidente Bruno Dorigatti ha aperto oggi pomeriggio la tre giorni alla FBK
Il presidente Bruno Dorigatti ha aperto oggi pomeriggio la tre giorni convegnistica della «Società di studi trentini di scienze storiche», mirata a scandagliare il passato del Trentino, per raccontare persone, gruppi, popolazioni, migrate – dalla preistoria ad oggi – per giungere fino nella nostra terra.
«Arrivi», questo il titolo del convegno ospitato nell’aula grande della Fondazione Bruno Kessler a Trento, è stato dunque salutato da Dorigatti, con un monito a guardarsi dai tentativi di manipolazione della storia «per piegarla agli interessi momentanei e di parte, secondo modalità demagogiche e populiste e fors'anche per una certa incapacità di governare con lungimiranza i processi storici anziché subirli».
Il presidente del Consiglio provinciale ha in sostanza sollecitato tutti a rendersi consapevoli di quanto la nostra provincia sia stata – da sempre – luogo da cui partire e a cui venire, in cerca di condizioni di vita almeno dignitose. Il presidente della società di studi Marcello Bonazza ha presentato lo «storico della mobilità» Emilio Franzina, che ha assunto il ruolo guida di questa prima giornata di relazioni, mostrando anzitutto un dato di stretta cronaca: la contabilità degli sbarchi di e-migranti (nel senso che provengono ex, da qualche luogo, non sono privi di patria), una contabilità che segna la riduzione dai 55 mila del 2016 e dagli 85 mila del 2017 ai soli 15 mila del primo semestre 2018, influenzato – ha detto – dalla politica messa in campo dal ministro Minniti.
Il convegno proseguirà nei pomeriggi di domani – introduzione di Diego Quaglioni – e dopodomani (relazione introduttiva di Giuseppe Sciortino).
Chiuderà alle 19 di mercoledì Giovanni Kezich, con un intervento dal titolo «Il Trentino non differì mai dalle altre regioni d’Italia».
Commenti (0 inviato)
Invia il tuo commento