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Mattarella ricorda Alcide De Gasperi a 140 anni dalla nascita

In Trentino non è stato fatto nulla per ricordare il fondatore della Repubblica Italiana e dell’Unione Europea

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Ci aspettavamo che qualcuno volesse ricordare che 140 anni fa era nato Alcide De Gasperi, il trentino che fu primo presidente del Consiglio della Repubblica Italiana e per qualche giorno presidente della Repubblica.
De Gasperi è stato anche uno dei tre grandi padri dell’Europa Unita, insieme a Schumann e Adenauer.
Eppure oggi – se ci sbagliamo facciamo volentieri ammenda – neanche la Fondazione trentina Degasperi ha inviato alcuna nota in ricordo dell’evento.
Già in passato lo statista di statura mondiale non fu molto apprezzato in patria, dato che il monumento a lui dedicato in Piazza Venezia è stato eretto dal suo partito, la Democrazia Cristiana, e non dallo Stato, né tanto meno dai Trentini.
Riportiamo allora qui di seguito la dichiarazione rilasciata dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella per commemorare il 140esimo della sua nascita.

Ricorrono 140 anni dalla nascita di Alcide De Gasperi. La Repubblica ne ricorda la figura di Padre fondatore e il Paese è riconoscente per la sua opera di artefice della ricostruzione morale, civile, economica, democratica, dopo la tragedia della guerra voluta dal fascismo.
Ricostruzione, ripartenza, rinascita sono parole di allora che ricorrono in questi nostri giorni, in cui siamo duramente impegnati nel contrasto alla pandemia, con lo sguardo rivolto al futuro.
De Gasperi ebbe il coraggio di scelte difficili.

Assunse la carica di Capo dello Stato in seguito ai risultati del referendum del giugno 1946, ponendo fine a ambigue esitazioni di parte monarchica e ponendo fine così a ogni incertezza insidiosa per la sopravvivenza stessa dello Stato italiano.
La sua capacità di visione contribuì a sviluppare il capitale di libertà conquistato con la Resistenza in un ordinamento pienamente democratico, in una politica orientata alla lotta alla miseria, all’analfabetismo, al superamento di fratture sociali impedimento alla crescita del Paese.

Riuscì a dare un nuovo fondamento all’idea di Patria, lontana dai nazionalismi regressivi che avevano gettato il Continente nella barbarie e lo fece anche aprendo le porte al risorgere dell’idea di Europa.
La necessaria ricomposizione dell’unità nazionale, dilaniata negli anni dell’alleanza nazi-fascista, trovava per De Gasperi una garanzia nella scelta occidentale e in quel progetto di unità europea, allora un ideale e oggi una straordinaria opportunità oltre che una responsabilità storica.

«Non abbiamo il diritto di disperare!» aveva detto lo statista trentino in un celebre discorso a Bruxelles.
Nessuno può togliere ai giovani la speranza del futuro perché oscurerebbe il futuro dell’intera comunità.
È questo un compito che accomuna quanti rivestono responsabilità pubbliche e tutti i cittadini.
Compito che nei momenti di crisi più acuta diviene ancora più esigente perché pone il bene comune nel massimo rilievo.
 
Sergio Mattarella

Grazie presidente Mattarella.

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