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Donatella Di Pietrantonio ci ricorda la forza della fragilità

Il suo romanzo vincitore del Premio Strega è al centro del prossimo appuntamento dell’«Agosto degasperiano»

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Mercoledì 21 agosto alle 18.00 prosegue la rassegna «Agosto degasperiano – Amare il nostro tempo» con l’incontro Umanità fragile.
Nella splendida cornice delle Scuderie del Castello di Castel Ivano, la scrittrice e vincitrice del Premio Strega Donatella Di Pietrantonio porrà una domanda che può ribaltare la nostra prospettiva sulle cose: ma se il nostro essere umani si esprime nella fragilità, perché continuare a inseguire miti aggressivi come quello della forza e della vittoria?
 
«La fragilità non è un’età della vita, è la vita stessa. La memoria che non può nascondere il dolore, la solitudine dopo la separazione, la colpa per la sopravvivenza.
La vita dura come un sasso che Donatella Di Pietrantonio riesce a levigare con le mani sicure della sua scrittura.»
Queste le parole pronunciate da Vittorio Lingiardi, già ospite dell’Agosto degasperiano nel 2022, per presentare il lavoro di Donatella Di Pietrantonio, vincitrice quest’anno del Premio Strega.
 
Se lo stile di uno scrittore o di una scrittrice si può affinare nel tempo, incontrando evoluzioni e deviazioni, la grazia nel raccontare gli aspetti più aspri e drammatici della vita, invece, è un dono da preservare.
Un dono capace, per Donatella Di Pietrantonio, di immaginare una figura femminile potentissima come l’Arminuta, portatrice nella sua dolcezza di uno sguardo fiero e pieno di contraddizioni sulla vita, che ha fatto innamorare tantissimi lettori e lettrici prima in Italia e poi in tutto il mondo.
La grazia, anche, di saper raccontare la povertà, l’amore/odio per le proprie radici, la voglia di emancipazione, il sentirsi a casa e, nell’ultimo romanzo, la forza della fragilità.
 
Nell’incontro «Umanità fragile» di mercoledì 21 agosto alle 18, negli spazi delle Scuderie del castello di Castel Ivano, l’autrice proporrà un cambio di paradigma basato proprio sulla fragilità.
Collegare l’età fragile agli anni dell’infanzia o dell’adolescenza è infatti sbagliato: non esiste un’età della paura, perché siamo sempre esposti alle difficoltà della vita, da genitori e da figli, da giovani e da anziani.
Data questa certezza, perché negare la fragilità, perché combatterla, perché nasconderla fino a trasformarla in un problema che ci paralizza?
 
È nell’importanza di saper dare voce ai dolori vissuti e di avere il coraggio di raccontarli agli altri che si nasconde la possibilità di riconoscersi e di capire che nella sofferenza e nella difficoltà di affrontare la vita si nasconde la radice comune della nostra umanità.
Mentre i miti della forza, della vittoria, della performance, prevalenti nella società, sottolineano le differenze tra gli esseri umani in un’ottica di sopraffazione, i miti dell’accoglienza, della cura, dell’empatia, spesso legati in modo stereotipato al femminile, possono essere le guide per una società più aperta, tollerante, in cui le differenze diventano le premesse per un discorso che avvicina gli esseri umani.
 
L’incontro con Donatella Di Pietrantonio è il sesto appuntamento dell’edizione 2024 dell’Agosto degasperiano, che si intitola «Amare il nostro tempo».
Dopo gli incontri con Luciano Violante, Antonella Viola, Leonardo Becchetti e Agnese Pini, oltre al consueto appuntamento della Lectio in programma domenica 18 agosto, la rassegna proseguirà poi il 14 settembre con Daria Bignardi, a Levico Terme, per l’incontro dal titolo Ogni prigione è un’isola.
 
Prenotazioni
L’incontro è a ingresso gratuito fino a esaurimento dei posti disponibili. La prenotazione all'evento va effettuata sulla piattaforma Eventbrite al link raggiungibile dal sito della Fondazione www.degasperitn.it.

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