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Felipe Gonzales a Trento per ricevere il premio De Gasperi

«In che buona compagnia…» ha detto, riferendosi a coloro che lo hanno preceduto

«Ero stato a Trento, a cavallo tra la fine degli anni Settanta e l'inizio degli anni Ottanta, ma questo ritorno mi onora e mi rende particolarmente felice, anche vista la buona compagnia nella quale la Provincia autonoma di Trento ha scelto di inserirmi, conferendomi il Premio internazionale Alcide De Gasperti intitolato ai costruttori dell'Europa.»
Così Felipe Gonzalez, per quattordici anni premier del Paese iberico, già segretario del Psoe e sotto il cui mandato la Spagna entrò, nel 1986, nella Comunità economica europea, ha risposto stamane, nella sala Giunta della Provincia, al saluto del presidente Lorenzo Dellai e del vicepresidente Alberto Pacher.
 
Un incontro cordiale, anteprima della cerimonia di oggi pomeriggio, al Teatro Sociale,  quando a Gonzalez verrà ufficialmente conferito il riconoscimento.
«La buona compagnia» cui fa riferimento Gonzalez è quella di coloro che hanno già ottenuto il Premio De Gasperi: Helmut Kohl, Carlo Azeglio Ciampi, Simone Veil e Vàclav Havel.
 
Il presidente Dellai ha voluto sottolineare come il Premio all'uomo politico spagnolo segni, simbolicamente, proprio un  percorso europeo.
«Germania, Italia, Francia, paesi dell'Est ed ora la Spagna: è più che mai in sintonia con lo spirito europeista del nostro Alcide De Gasperi il fatto che oggi tocchi a Felipe Gonzalez ritirare il riconoscimento.»
 
Gonzalez, nel ringraziare la Provincia autonoma di Trento, ha anche toccato brevemente alcuni dei temi che ritorneranno nel suo atteso intervento del pomeriggio, al Teatro Sociale.
«La necessità di un'Europa che sappia rispondere alla crisi forte di una unità non solo monetaria ma anche economica e politica, come era nello spirito del Trattato del 1992.»
 
L'uomo politico spagnolo - per tre anni anche presidente del Gruppo di studio sul futuro dell'Unione Europea - ha voluto concludere così il suo colloquio con Dellai e Pacher.
«Da troppo tempo si annuncia che questa sarà la settimana decisiva per l'Europa e che il Consiglio convocato è di quelli storici. Meglio, invece, decidere le cose che davvero servono all'Europa. Questo sì, sarebbe decisivo.»

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