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«Guerra e pane», per il Giorno della Memoria 2021

Lo spettacolo del Teatro delle Quisquilie verrà trasmesso in digitale su Retroscena

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Lo spettacolo de Il teatro delle quisquilie verrà trasmesso per il Giorno della Memoria su Retroscena, la piattaforma digitale per lo spettacolo trentino promossa dai Comuni di Lavis, Pergine Valsugana, Rovereto e Trento.
Per l’occasione, la pièce è stata rivisitata con alcune scene girate nelle gallerie del Pristòl, il rifugio antiaereo scavato nella collina di Lavis. L’iniziativa è resa possibile dal contributo del Comune di Lavis.
Il 27 gennaio 1945, le truppe sovietiche entravano nel campo di concentramento di Auschwitz, liberando i superstiti e rivelando al mondo l’atrocità del genocidio nazista.
Nel 2005, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha deciso di rendere il 27 gennaio «Giorno della memoria», ricorrenza internazionale dedicata alla commemorazione delle vittime dell’Olocausto.
 
Anche quest’anno, nonostante il perdurare della pandemia e la chiusura dei teatri, l’associazione e compagnia teatrale Il teatro delle quisquilie ha scelto di celebrare questa ricorrenza.
In collaborazione con il Comune di Lavis, verrà quindi proposto sulla piattaforma Retroscena (www.retroscena.org), lo spettacolo «Guerra e pane», di e con Massimo Lazzeri.
Il video verrà pubblicato online martedì 26 gennaio alle 20.30 e rimarrà a disposizione degli utenti per 48 ore.
Per l’occasione, lo spettacolo è stato rivisitato con alcune scene girate nelle gallerie del Pristòl, il rifugio antiaereo sulla collina di Lavis.
Scavate a tempo di record nel 1943, le gallerie del Pristòl potevano ospitare fino a 2.000 persone.
 

 
La vicinanza al ponte dei Vodi rendeva infatti Lavis un obiettivo strategico per le truppe alleate, costantemente oggetto delle incursioni del «Pippo».
«Guerra e pane» racconta la storia di Luigino, detto Gino, panettiere trentino vissuto a cavallo dei due conflitti mondiali. Quando i fascisti vanno al potere, Gino si rifiuta di andare a combattere. Viene minacciato e picchiato, ma non cede. Preferisce opporsi e per questo viene deportato nel campo di sterminio di Sobibòr. Lì, viene risparmiato dai nazisti perché è panettiere e quindi utile. Gino vede arrivare e morire ogni giorno centinaia di persone, ma decide che non farà la stessa fine. Assieme ad altri prigionieri inizia a sottrarre armi, benzina, soldi, e a tramare per radere al suolo il campo. Il 14 ottobre 1943, anche grazie a lui, Sobibòr smette di esistere.
 
Lo spettacolo alterna recitazione, canzoni e video. Il ritmo è incalzante, la narrazione è lineare e schietta e – a tratti, malgrado i temi trattati – anche leggera e ironica, la storia del protagonista corre insieme alle vicende storiche dei primi decenni del secolo scorso.
Uno spettacolo per ricordare, per imparare, nella speranza che – davvero – conoscere la Storia che ci siamo lasciati alle spalle ci aiuti a essere migliori nel futuro.
Il testo, le canzoni e i video dello spettacolo sono originali, ma ispirati agli scritti di Primo Levi, Vasilij Grossman ed Elisa Springer, oltre che a storie di persone non note sopravvissute ai campi di concentramento.
Di e con Massimo Lazzeri, scene Andrea Coppi, luci Stefano Mazzanti, arrangiamenti Chiarastella Calconi, Diego Moser, Massimo Lazzeri e Adele Pardi.

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