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Gli Alfieri della Memoria incontrano Regina Sluszny

Ad Anversa l'incontro con la donna, una dei 6.000 bambini ebrei nascosti durante la Guerra: una staffetta da Trento a Cracovia sui luoghi della Memoria

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A Bruxelles gli Alfieri della Memoria hanno incontrato questa mattina Regina Sluszny, al tempo della Seconda Guerra Mondiale una dei seimila bambini ebrei nascosti ai rastrellamenti nazisti e riusciti così a sfuggire agli orrori dei campi di concentramento.
Oggi Regina entra nelle scuole per raccontare ai ragazzi la sua incredibile storia ed è presidente del forum delle organizzazioni ebraiche di Anversa. Instancabile testimone dell'Olocausto, ha accolto gli Alfieri della Memoria in viaggio per l'Europa hanno raccolto la sua testimonianza per portarla con sé accanto ai messaggi di Lidia Maksymowicz e Oleg Mandic, sopravvissuti al campo di Auschwitz e protagonisti del Festival Living Memory, andato in scena a gennaio a Trento.
 
L’avventura degli Alfieri della Memoria è incominciata proprio durante il Festival Living Memory - primo Festival della Memoria italiano -, il 27 gennaio sul palco del teatro Sociale. Qui la Tela della Memoria, simbolo del progetto, è stata accolta dalle mani di Oliviero Alotto - primo Alfiere e fondatore del Treno della Memoria - dall’assessore alla cultura Mirko Bisesti e da lui passata ai giovani dell’associazione Terra del Fuoco Trentino, ideatrice del progetto, perché la portassero in viaggio per l’Europa attraverso le frontiere ancora chiuse a causa della pandemia. Un viaggio immaginato e partito su invito del sopravvissuto ad Auschwitz Oleg Mandic, ospite del Festival, di diventare «testimoni di un testimone diretto» nell'epoca in cui i sopravvissuti stanno scomparendo. Un viaggio a tappe, lento fatto a piedi o in bicicletta in solitaria o a piccoli gruppi.
 

 
Partita il 30 giugno dalle Albere di Trento la Tela della Memoria è passata fino ad oggi dalle mani di dodici alfieri che, con il coordinamento dell’associazione trentina, si sono susseguiti durante le prime cinque tappe di questa lunga staffetta con destinazione finale Cracovia e i campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau dove la tela è attesa per il prossimo 27 gennaio, gli Alfieri hanno percorso fino ad oggi 2.723 km di cui 1.251 a piedi e 1.472 in bici passando da Zurigo, Lione, Barcellona, Parigi e giungendo nei giorni scorsi a Bruxelles. Un viaggio fatto non solo di passi e pedalate ma anche e soprattutto di incontri, emozioni e Memoria: gi Alfieri, infatti, sul loro percorso si sono fermati nei numerosi luoghi eretti in ricordo delle guerre e delle tragedie del passato, trovandoli spesso dimenticati dai più.
 
Una sosta e un momento di riflessione per aiutare a non dimenticare e per affermare che solo l'impegno individuale e quotidiano può evitare che fatti tragici del passato si ripetano.
A Bruxelles, nel pomeriggio, gli alfieri sono stati ricevuti anche al parlamento europeo dal parlamentare David Weytsman.
Da Bruxelles al tela della Memoria e gli alfieri ripartiranno nei prossimi giorni con destinazione Berlino e poi Praga, Vienna e Budapest prima della meta finale. Un viaggio per non dimenticare partito simbolicamente nell’anno in cui il mondo si è fermato per affermare ogni giorno che la memoria deve rimanere viva e che attraverso il nostro impegno possiamo fare la differenza.
 
Al viaggio degli Alfieri seguirà, nel 2022, quello del Treno della Memoria che ricomincerà a portare i giovani da tutta Italia a visitare i campi di Auschwitz e Birkenau. Anche dal Trentino sarà possibile partire con l’associazione Terra del Fuoco Trentino che aprirà le iscrizioni nei prossimi giorni.

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