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Ricorre oggi il 25° anniversario della tragedia del Cermis

Il presidente Fugatti: «La sua memoria deve restare nei nostri giovani e nella popolazione» – Presenti anche il vice ministro Gava e i consoli di Polonia e USA

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Sono passati venticinque anni da quel 3 febbraio 1998.
Il prossimo 9 marzo saranno passati quarantasette anni da quell’ormai lontano 1976. Due giornate di tragedia e di lutto che hanno segnato la storia della comunità di Cavalese e di tutta la valle di Fiemme, scalfendo per sempre il Trentino e la sua memoria.
Oggi a Cavalese, prima al Santuario della Madonna Addolorata di Fiemme e poi sulle due lapidi poste a ricordo delle vittime di queste due tragedie, la comunità si è stretta in un'ultima e sentita commemorazione pubblica che ha visto la partecipazione di autorità locali e nazionali.
Nel corso della cerimonia sono intervenuti il sindaco di Cavalese Sergio Finato, il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti e il viceministro On. Vannia Gava.
 
«Il fatto che sia l'ultima celebrazione - ha sottolineato il presidente Fugatti - non vuol dire che non c'è la volontà di ricordare.
Perché i fatti accaduti sono così gravi che sono dentro la coscienza della popolazione e non possono essere cancellati.
Si è anche imparato dai quei tragici eventi, è stato fatto un enorme lavoro di memoria che è anche un insegnamento, per far sì che questo non accada più. Una giornata come questa è il giusto esempio per la memoria, che deve restare nei nostri giovani e nella popolazione".
 
«Alla comunità di Cavalese e di Fiemme – ha detto il viceministro Vannia Gava – ma anche all’intera comunità nazionale scossa nel profondo dei sentimenti, dobbiamo il dovere ineludibile della memoria e non ci sottrarremo dall’adempierlo con convinzione.
«La ricostruzione del tessuto di solidarietà umana, le condizioni di fiducia e di maggior sicurezza auspicate anche dal Presidente della Repubblica nel suo ultimo saluto alla vostra splendida realtà sono un faro da seguire.
«Queste tragiche sciagure, i cui colpevoli sono accertati, hanno lasciato indelebili ferite nell'animo del nostro Paese che oggi è convinto di dover sempre anteporre prima di tutto la sicurezza dei cittadini e la tutela delle loro vite.»
 
Nel suo intervento il sindaco di Cavalese Sergio Finato ha ricordato come «Per 25 anni il Comune di Cavalese e le istituzioni valligiane e provinciali, unitamente alla nostra popolazione e alle sue associazioni di volontariato, che maggiormente si diedero da fare nelle opere di soccorso in occasione degli eventi drammatici che ho citato, si sono raccolte, anno dopo anno, al Santuario della Madonna Addolorata di Fiemme e in questo nostro camposanto, ad onorare la memoria delle vittime i cui nomi, tanti, troppi, restano incisi su queste due pietre di ricordo. Ù
«Essi, accanto allo Stato di provenienza, resteranno sempre incisi, come perenne monito, su questi due blocchi di porfido provenienti dalle nostre montagne, quelle stesse dove sono state spezzate le tante vite umane che oggi siamo tornati ad onorare con questa pubblica commemorazione.
«Ad essa vogliamo affidare ancora una volta, da questo luogo di memoria, un alto richiamo e un forte l’auspicio, affinché mai, né nella nostra vallata, né in ogni altra parte del mondo, abbiano più a succedere eventi luttuosi, causati dall’irresponsabilità umana o dall’anteposizione opportunistica di comportamenti contrari al rispetto dei valori della vita e dell’incolumità delle persone.»
 
Quella di oggi è stata l'ultima commemorazione pubblica dei due anniversari. A partire dal prossimo anno, verrà comunque officiata, nella domenica precedente il 3 febbraio giorno dell’anniversario, una Santa Messa in memoria delle vittime delle sciagure e il Comune di Cavalese continuerà a porre un omaggio floreale di ricordo davanti ai due monumenti, luogo presso il quale tutti potranno rivolgere un pensiero in forma privata.

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