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Giorno del ricordo 2023, l’intervento del sindaco Ianeselli

«Il nostro compito è comprendere senza giustificare, ricordare senza rancore, fare memoria senza strumentalizzare»

Di seguito riportiamo l’intervento pronunciato dal sindaco di Trento per commemorare il Giorno del Ricordo 2023.

Cari cittadini, autorità,

Il Giorno del ricordo è dedicato non solo alla commemorazione di una tragedia, ma anche ad affermare il diritto al lutto e al dolore negato per molti anni.
È stato questo il duplice dramma vissuto dagli esuli dell'Istria e della Dalmazia, costretti ad abbandonare le loro case, a separarsi dai familiari, a ricominciare la loro vita altrove e insieme a vedere ignorato il loro sradicamento, occultato per decenni dallo Stato, espulso dalla vita pubblica e dai libri di storia.
La stessa vicenda tragica degli infoibati è stata per lungo tempo rimossa, come se la morte atroce inflitta dalle milizie comuniste di Tito fosse la conseguenza di una qualche colpa inconfessabile.
 
Oggi sappiamo che non serviva essere fascisti né criminali per finire nelle fenditure del Carso. Bastava essere italiani come Erminio Girardelli, che ricorderemo a breve: maestro elementare nato in Val di Gresta, aveva scelto di insegnare in un piccolo paesino di 300 anime in Istria perché nelle zone rurali l’analfabetismo era ancora molto diffuso.
Il 6 novembre del 1943 fu prelevato da tre uomini incappucciati davanti alla moglie Maria e al figlio Zeffirino di 4 anni, che da quel giorno non lo rividero più. La donna seppe da un pastore che il marito era finito in una foiba, ma non lo raccontò al figlio, che sperò per molto tempo nel ritorno del padre.
 
Mi sono soffermato su questa drammatica vicenda individuale – una delle tante – perché ritengo che il racconto delle biografie delle vittime contribuisca a rendere più vivida e più sentita la memoria dell’esodo e delle uccisioni di massa in Istria e Dalmazia.
Soprattutto, attribuire un nome a queste morti ingiuste, a queste vite raminghe in fuga dalla pulizia etnica ci aiuta a guardare in faccia la violenza, a chiamarla con il suo vero nome, a respingere ogni tentativo postumo di giustificazione e infine a smascherare la logica disumana dell’ideologia, che incredibilmente ancora oggi pesa le vittime a seconda delle appartenenze politiche e delle convenienze.
 
Che sia l’ora di costruire una memoria pacificata e condivisa fondata sulla pietà per le vittime e sul riconoscimento dei crimini ce lo dice anche la cronaca di queste ultime settimane.
La Croazia, a cui appartiene la gran parte dei territori funestati dalle violenze anti italiane delle milizie di Tito, dal primo gennaio di quest’anno è entrata a far parte dello spazio di libera circolazione di Schengen e ha adottato ufficialmente l'euro come valuta, diventando il ventesimo Stato dell'Eurozona.
E nel 2025 la slovena Nova Gorica e l’italiana Gorizia saranno insieme un’unica Capitale europea della cultura. La portata di questi eventi disarma la retorica nazionalista che sempre si addensa nelle zone di confine e ci aiuta anche a guardare con altri occhi alla nostra storia.
Comprendere senza giustificare, ricordare senza rancore, fare memoria senza strumentalizzare.
Questo è il nostro compito di cittadini oggi più che mai consapevoli che, come ha scritto il grande scrittore triestino Claudio Magris citando Gramsci, «la verità è sempre rivoluzionaria; tenerla nascosta non è solo un inganno e una truffa, ma un inquinamento che avvelena e tarpa la vita di tutti».
 
In conclusione, voglio ringraziare i servizi comunali che hanno lavorato alla riqualificazione di Largo Pigarelli, diventato un luogo della memoria che valorizza monumenti e targhe in ricordo di avvenimenti che hanno causato lutti e dolore.
In particolare le vittime delle foibe e i protagonisti dell’esodo forzato hanno trovato in quel giardino nel cuore della città una dimora postuma che è costituisce un memento per tutti noi.
Infine la nostra riconoscenza va ai familiari delle vittime e alle associazioni che, negli anni, si sono fatti carico di una memoria difficile e contrastata: vi ringraziamo per il vostro impegno nel tener vivo il ricordo di ciò che è stato e che non dovrà ripetersi mai più. A ognuno di voi vada l'abbraccio ideale di questa Amministrazione comunale.
 
Buon Giorno del ricordo a tutti voi.
Franco Ianeselli

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