Lunedì 22 febbraio il nuovo decreto per contrastare il Covid
Con ogni probabilità resteranno vietati gli spostamenti tra regioni per altri 30 giorni
Nel primo pomeriggio di oggi, il governo Draghi aveva convocato un incontro con i governatori delle regioni e delle province autonome per discutere le misure del decreto legge contenente «ulteriori disposizioni urgenti in materia di contenimento dell'emergenza epidemiologica da Covid-19», che dovrà essere approvato nel consiglio dei ministri di lunedì mattina.
Ma l’esecutivo prenderà in considerazione anche le norme del nuovo Dpcm che dovrà sostituire quello in scadenza il 5 marzo. E quello sarà un decreto che porterà la firma esclusiva del Governo Draghi.
La riunione è stata guidata dai ministri della Salute Roberto Speranza e degli Affari Regionali Mariastella Gelmini.
L’aspetto principale dell’incontro è stata la mobilità tra le regioni, il cui blocco scade il 25 febbraio, e la possibilità di far visita ai parenti, che scade il 5 marzo.
Fermo restando che il colore delle regioni rimane quello stabilito sulla base degli algoritmi che elaborano i dati locali della pandemia (le regioni avrebbero preferito un colore unico per tutta l’Italia), il decreto che verrà approvato domani confermerà il divieto di passare da una regione all’altra, indipendentemente dal colore.
La nuova scadenza sarà fissata trenta giorni dopo.
Le ragioni che impongono il mantenimento della restrizione sono date ufficialmente dalle varianti del virus, le cui caratteristiche non consentono di abbassare la guardia.
L’altro argomento che verrà affrontato lunedì sarà quello legato ai vaccini.
Come abbiamo scritto in un altro articolo, è stato trovato un accordo che prevede l’intervento dei medici di base. In Trentino tale accordo è già in vigore da tempo.
Ma il problema di fondo rimane la scarsa disponibilità dei vaccini. Il piano di vaccinazione può essere anche perfetto, con l’utilizzo delle caserme o con la messa a disposizione delle fabbriche, ma se le case farmaceutiche che producono il vaccino continuano a tagliare le consegne, si fanno solo congetture.
E su questo i governatori di regione sono molto critici sull’esecutivo. Speriamo che Draghi e von der Leyen riescano a imporre il mantenimento degli impegni su base europea.
Per quanto concerne la scuola, gli aspetti riguardano il livello locale e quello nazionale. Il primo è deciso in sostanza dalla colorazione della regione di appartenenza, mentre la durata della scuola e la formulazione degli esami dipendono dal governo centrale.
L’argomento sarà preso in considerazione a breve.
Quanto alla situazione contagi in Italia, secondo il report della Protezione Civile nazionale Bolzano è la Provincia italiana con la percentuale più alta di contagi (9,69%). Trento è leggermente superiore alla media nazionale (5,89%), ma l'aumento nelle ultime 24 ore è più alto in Trentino (+0,82) che a Bolzano (+0.61).
Ricordiamo che ogni giorno riportiamo i dati della situazione nelle due province, con la specifica in termini percentuali.