Il Co.Di.Pr.A. comunica il punto fatto sui danni da gelo
«Non si escludono danni alle produzioni, in particolare nella zona dell'Alta Val di Non»
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Il Consorzio di difesa dei produttori agricoli di Trento Co.Di.Pr.A. ha organizzato un incontro tecnico per fare il punto sull’andamento meteo e sull’evoluzione agronomica dei primi mesi del 2024.
Menapace: un momento fondamentale di confronto dopo la forte preoccupazione del mese di aprile causata dalle gelate tardive.
Sartori: monitoriamo con strumenti scientificamente avanzati gli impatti del cambiamento climatico e i significativi danni delle gelate.
Il nostro Paese vede una situazione meteo letteralmente spaccata in due, se il Sud brucia al Nord è allarme maltempo con 151 eventi estremi che si sono abbattuti sul territorio solo a cavallo tra il 15 e 16 maggio, tra nubifragi e grandinate, secondo l’analisi Coldiretti su dati Eswd.
Eventi metereologici avversi, sempre più estremi, che non hanno risparmiato il nostro territorio provinciale.
In particolare, il Trentino è stato colpito da abbassamenti termici importanti nelle ultime settimane del mese di aprile, dove le temperature hanno toccato punte di -4,0 °C in alta Val di Non; nelle notti tra il 19, 20, 21 e 25 aprile anche in Vallagarina si sono registrate temperature inferiori allo zero di qualche grado.
Come emerso dall’analisi condotta dagli esperti di Radarmeteo e Hypermeteo e riflessa nel grafico in calce, l’ondata di gelo ha colpito praticamente l’intero territorio provinciale.
«I dati dell’analisi condotte evidenziano una situazione diversificata in relazione alle colture e alla fase fenologica, – ha illustrato Marica Sartori, direttore di Co.Di.Pr.A. – Per le colture di ciliegio, che si trovavano in una fase fenologica delicata, non si escludono danni alle produzioni, in particolare nella zona dell'Alta Val di Non.
«L'entità dei danni sarà valutabile solo al termine della cascola. Per la vite, si ritiene improbabile che gli eventi atmosferici abbiano causato danni significativi, ad eccezione di limitati e contenuti areali situati in particolari avvallamenti.»
«La situazione delle mele potrà essere valutata con precisione solo alla conclusione della fase della cascola fisiologica delle piante ed accrescimento dei frutti. Tuttavia, è possibile fare alcune considerazioni preliminari in base alle diverse zone.
«Negli areali del fondovalle, la Val d'Adige, le Valli del Sarca e la Valsugana la situazione è positiva si riscontrano possibili danni minimi e limitati.
«Nelle aree di collina della Valsugana, Bleggio, Lomaso e Val di Cavedine, eventuali danni dovrebbero concentrarsi esclusivamente nelle zone pianeggianti più fredde o negli avvallamenti laghi.»
«In Val di Non e Val di Sole la situazione è diversificata tra le diverse zone territoriali e dipende in parte anche dal diverso stadio fenologico della coltura al momento della gelata.
«Nei pianori e negli avvallamenti, in particolare quelli posti a quote superiori ai 500 metri sul livello del mare, dove si sono verificati abbassamenti termici più significativi, potrebbero emergere le criticità maggiori.
«Si registrano infatti i danni più gravi alle produzioni in queste aree.»
Risultanze delle prime analisi confermate dagli interventi tecnici della Fondazione Edmund Mach, in particolare da parte del dirigente del centro di trasferimento della Fondazione Maurizio Bottura, presente all’incontro con i colleghi De Concini, Pantezzi, Gottardello, che ha offerto una panoramica delle rilevazioni meteoclimatiche e degli stadi fenologici condotte in questi primi mesi del 2024 con riferimento, in particolare, alle citate gelate.
L’incontro tecnico di oggi ha visto riunirsi tutti gli ispettori e periti delle compagnie di assicurazione che gravitano sulla nostra provincia proprio per fare il punto sull’andamento meteo e fitosanitario, in particolare di vite e melo.
«L’incontro di inizio campagna è ormai un appuntamento fisso con ispettori e periti – ha spiegato Giovanni Menapace, presidente di Co.Di.Pr.A. – grazie a questo momento di proficuo confronto riusciamo a presentare le novità della polizza collettiva del Consorzio e condividerle con chi lavora sul campo e al fianco dei nostri Associati.»
«I nostri agricoltori responsabilmente hanno aderito alla Polizza Collettiva con continuità anche per il 2024 e, dunque, il ruolo di ispettori e periti è fondamentale per garantire la corretta determinazione del danno alle produzioni che dovrà essere liquidato dalla Compagnia di Assicurazione al superamento della soglia del 20%.
«Solo per i danni che non superano la predetta soglia di Legge interviene, per gli agricoltori volontariamente aderenti, il Fondo Mutualistico appositamente istituito e gestito dal Consorzio, naturalmente con regole meno favorevoli all’agricoltore di quelle previste dalla Polizza, essendo il Fondo non agevolato dal contributo pubblico.»
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