Premio Forti ad Alessandra Fusato, università di Trento
Presso la Società Frutticoltori Trento la premiazione del concorso in memoria di Maurizio Forti, pioniere del bio in Trentino
Eleonora Forti, Paolo Calovi, Alessandra Fusato, Riccardo Rigon, Roberta Raffaelli e Giuliano Micheletti.
È Alessandra Fusato, laureata presso il Dipartimento di Economia e Management dell’Università di Trento nel corso di Laurea Magistrale in Management della sostenibilità e del turismo, la vincitrice del Premio Maurizio Forti.
Giunto alla seconda edizione, il Premio ha l’obiettivo di valorizzare le tesi di laurea magistrale e/o magistrale a ciclo unico che si occupino di tematiche legate all’agricoltura biologica, allo sviluppo dei Distretti biologici e alle ricadute che possono generare sui territori e le loro comunità (economiche, sociali, agronomiche, urbanistiche, climatiche, ecc.), anche attraverso lo studio delle migliori pratiche adottate a livello nazionale e internazionale.
Maurizio Forti è stato un pioniere del metodo biologico in Provincia di Trento e questo Premio, istituito e sostenuto dall’Associazione Biodistretto di Trento, da CIA-Agricoltori Italiani Trentino, da amici e parenti di Maurizio in collaborazione con l'Università di Trento, intende onorarne la memoria rilanciando i valori della sostenibilità nell’interesse dell’ambiente e delle future generazioni.
L’elaborato di Alessandra Fusato, di cui è stato relatore il professor Simone Cerroni, mira ad accertare la propensione dei consumatori nella scelta dei vini biologici attraverso la comparazione fra le modalità di acquisto di tre vini provenienti dalla Valpolicella (Amarone della Valpolicella DOCG, Recioto della Valpolicella DOCG e Valpolicella Ripasso DOC) sia nella loro connotazione tradizionale, sia nel caso in cui vi sia esposto un label visivo che indica la provenienza dei tre vini dalla rete di Terre Biologiche Veronesi.
In altri termini, è stato verificato se gli acquirenti di vino dimostrano una propensione all’acquisto per tre vini della Valpolicella (Ripasso DOC, Amarone DOCG e Recioto DOCG) sia nel caso in cui questi siano presentati nella versione tradizionale, sia nel caso in cui vantino esposto il label del distretto biologico Terre Biologiche Veronesi.
È importante evidenziare la particolarità di questo label che non è assimilabile a un semplice “marchio bio” poiché si fa veicolo di una gamma di valori decisamente ben più ampia.
Il label di Terre Biologiche Veronesi, oltre a garantire la produzione biologica dei vini in esame, certifica che essi sono frutto di una rete eterogenea di imprenditori, associazioni, amministrazioni e cittadini che si impegna ad instaurare uno stretto legame di fiducia tra filiere produttive e consumatori, a promuovere l’immagine del territorio anche attraverso il coinvolgimento del settore dell’accoglienza turistica e a garantire la salute della popolazione locale e delle imprese.
La consegna dell’attestato e dei 1.500 euro del Premio è avvenuta oggi nell’ambito di una cerimonia di premiazione presso la Società Frutticoltori Trento impegnata da tempo, come ha ricordato il Vicepresidente Claudio Moratelli, proprio nel settore biologico.
Il Presidente dell’Associazione Biodistretto di Trento Giuliano Micheletti ha ricordato il valore del biologico per le future generazioni e per la transizione ecologica, mentre Paolo Calovi, Presidente di CIA Agricoltori Italiani Trentino ha richiamato il senso di appartenenza dei produttori di montagna nei confronti della comunità e della «madre terra».
«Il miglior modo di onorare la memoria di Maurizio Forti – ha affermato Calovi – è quello di ricordare il senso di libertà che deriva dalla passione per la terra che contraddistingue gli agricoltori, qualità che si trasforma in un vero e proprio modello di vita.»
Il professor Riccardo Rigon del Centro Agricoltura, Alimenti e Ambiente (C3A) dell’Università di Trento, ha ricordato come la forza del Premio Forti consista nell’attenzione che viene riservata ai giovani e in particolare alle tematiche della qualità dell’ambiente, del rispetto dei suoli e del buon cibo all’interno di una visione del futuro orientata alla sostenibilità.
Centrale da questo punto di vista, ha ribadito Rigon, il ruolo dei Biodistretti.
Eleonora Forti, figlia di Maurizio, ha ricordato infine come il Premio sia aperto a tutte le discipline scientifiche in una logica di apertura dal locale al globale al fine di comprendere l’interconnessione che lega il destino dell’uomo a quello del pianeta che lo ospita.
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