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La Cina supera gli USA su «Fortnite»

Si tratta di un videogame free-to-play di battaglia molto popolare nel mondo

Per molti potrebbe essere la prima volta che sentono nominare il gioco Fortnite, mentre per altri è ormai una presenza fissa nel PC. Si tratta di un videogame free-to-play di battaglia molto popolare. In pratica i giocatori costruiscono dei personaggi più o meno improbabili, molto spesso assolutamente cartooneschi e con colori vivacissimi e passano il loro tempo sparandosi nei playground, sia in team che da soli.

Dopo tanti anni in cui questo gioco ha spopolato in America e ha raggiunto anche l'Europa, sebbene con numeri decisamente più bassi, soprattutto dal punto di vista del giro di capitali, alla fine dell'anno scorso, precisamente il 25 dicembre 2020 la Cina ha battuto il record storico di giocatori attivi online degli Stati Uniti, diventando il primo paese al mondo per Fortnite.

Il fenomeno Fortnite

A vederlo sembra un gioco come gli altri, ma è da tempo diventato un fenomeno enorme on-line, tanto che negli Stati Uniti è stato aggiunto nella lista degli e-sports che si possono praticare all'università con borsa di studio. In pratica giocando a questo videogame ci si mantiene in alcuni casi letteralmente al college, sostenendo le enormi spese dell’istruzione negli USA. Questo perché intorno alle partite dei migliori giocatori, che si allenano tutti i giorni esattamente come i professionisti dello sport tradizionale, è cresciuto un enorme giro di sponsor e scommesse legali, che sta diventando paragonabile a quello per il classico football da college.

Dopo tanti anni di primato americano per le presenze online, adesso è la Cina continentale a dominare le classifiche e le conseguenze potrebbero essere davvero molto interessanti per gli investitori, perché dove crescono in numero i giocatori si spostano i capitali. La cosa interessante è che il secondo posto va al Sud Corea e il terzo al Giappone, tutti e tre stati dell'estremo Oriente, con economie diverse dalla nostra, ma soprattutto tradizioni che hanno consentito il balzo in avanti del numero di giocatori.

Che cosa è successo su Fortnite?

La spiegazione è presto data, perché se in Occidente il 25 dicembre si trascorre in famiglia con le tradizionali festività del Natale, in Oriente è perfettamente normale continuare a giocare come in tutte le altre giornate. Fattore che si è notato anche grazie alla presenza davanti agli schermi di giocatori sulle varie piattaforme anche dedicate ad altri videogame, come riportato anche dal sito Giochi24 Notizie. La combinazione del 25 Dicembre è stata comunque molto rilevante, complice anche il fatto che paesi come Spagna e Italia hanno registrato il minimo storico di giocatori presenti online e questo ha contribuito in parte alla debacle statunitense.

Ovviamente al momento è soltanto un picco contestuale, perché durante il capodanno cinese sicuramente si presenterà una flessione in quel paese, riportando i dati a livelli più vicini a quelli storici. Resta comunque un evento storico per la piattaforma e mette in evidenza come i mercati orientali rappresentino nella New Economy e nel mondo virtuale una fetta davvero enorme dei capitali circolanti e questo è un fenomeno che ovviamente si riflette anche un quello reale.

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