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Un ecosistema di specialisti alleati contro attacchi informatici

Vigna alle imprese trentine: «Dobbiamo ripensare alle priorità di sviluppo aziendale»

Fornire al sistema strumenti concreti per affrontare le minacce informatiche con la giusta resilienza: con questo obiettivo Confindustria Trento, Università di Trento, Fondazione Bruno Kessler, Trentino Digitale e il Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica Trentino-Alto Adige della Polizia di Stato hanno stretto nei mesi scorsi una serie di partnership che consolidano in Trentino un ecosistema di rilevanza internazionale.
 
Il potere di fuoco della task foce è stato presentato oggi a Palazzo Stella in occasione dell’appuntamento «Sicurezza digitale per le imprese».
Le istituzioni svilupperanno iniziative di ricerca e formazione. L’osservatorio guiderà le aziende in un percorso di consapevolezza e responsabilizzazione sui rischi, sulle soluzioni da adottare per la prevenzione e sulle azioni da intraprendere in caso di attacchi.
La condivisione di dati e informazioni consentirà di creare competenze in grado di identificare le vulnerabilità e di predisporre le difese necessarie a neutralizzare i cyberattacchi.
 
Ad aprire i lavori sono stati Roberto Busato, direttore generale di Confindustria Trento, e Sandro Raimondi, procuratore della Repubblica di Trento.
È dunque intervenuto Giovanni Vigna, uno tra i massimi esperti di cybersecurity a livello mondiale. In collegamento dagli Stati Uniti, davanti a un centinaio di imprese associate, Vigna, Professor University of California in Santa Barbara e Sr. Director of Threat Intelligence at VMware, ha dunque parlato dell’evoluzione del panorama del malware e dell'impatto della threat intelligence.


 
«La cybersecurity – ha spiegato – è diventata un tassello fondamentale per lo sviluppo di una realtà industriale, produttiva o di servizi.
«Accanto ad investimenti in macchinari e capitale umano, è obbligatorio puntare su un’infrastruttura informatica resiliente e sulla sensibilizzazione dei propri collaboratori. Non deve essere più l’eccezione, ma la regola.
«Il mondo è cambiato e anche il modo di fare impresa è cambiato con lui. Non possiamo più rilegare i sistemi di sicurezza informatica a meri tecnicismi superflui, ma dobbiamo ripensare alle priorità di sviluppo aziendale.
«Le aziende devono dotarsi di sistemi che possano minimizzare la superficie di attacco e sviluppare procedure interne per sviluppare consapevolezza dei propri dipendenti.»
 
Nel corso dell’appuntamento sono intervenuti anche Paolo Giorgini, direttore del Dipartimento di Ingegneria e Scienza dell'Informazione, e Bruno Crispo, professore Ordinario del Dipartimento di Ingegneria e Scienza dell'Informazione, entrambi per l’Università di Trento; Silvio Ranise, direttore del Centro per la Cybersecurity di Fondazione Bruno Kessler e Professore Ordinario Università di Trento; Kussai Shahin, direttore generale di Trentino Digitale; Alberto Di Cuffa, dirigente del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica Trentino - Alto Adige della Polizia di Stato.

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