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Programmatore, chi è e come lo si può diventare

La tecnologia avanza e aumenta la richiesta di persone qualificate per lo sviluppo di applicazioni e software

Ogni giorno utilizziamo internet e i suoi servizi, per lavoro, svago o semplicemente per rimanere aggiornati sulle ultime novità.
E per farlo utilizziamo strumenti sempre più nuovi e potenti come i nostri pc e i nostri telefoni.
E mentre la tecnologia avanza e si diffonde la richiesta di persone qualificate per lo sviluppo di applicazioni e software aumenta sempre più.
Dal browser che utilizziamo per navigare in rete, a whatsapp per rimanere in contatto, fino al sistema operativo che fa funzionare il telefono coordinando tutte le componenti, la programmazione ricopre un ruolo essenziale.
 
Programmare vuol dire dare delle istruzioni al dispositivo in modo da farlo funzionare come meglio desideriamo. E ovviamente più sono chiare le istruzioni più efficace sarà il programma e meglio funzionerà.
Ecco questo è il compito dei programmatori, realizzare un programma che esegua le azioni richieste nel modo più fluido possibile e con i consumi più bassi.
Ovviamente questa descrizione è molto semplificata e il lavoro è molto più complesso, però in linea di principio questo è il loro compito.
 
 Studi e percorsi formativi  
Scuole superiori a parte, che certo possono dare una formazione di base ma non certo in grado di permetterti di lavorare, esistono sostanzialmente tre vie per diventare programmatori.
Iscriversi ad un’università di informatica, seguire un corso di informatica presso centri di formazione fisici o online, come aulab che con l’Hackademy offre un coding bootcamp intensivo di tre mesi focalizzato sui fondamenti più importanti del coding, oppure studiare autonomamente la materia.
 
L’Università offre una preparazione volta ad ogni tipo di programmazione e percorso informatico.
Vengono tenuti corsi di matematica avanzata per lo sviluppo di algoritmi migliori e si approfondiscono tutti i campi dell’informatica.
È sicuramente un percorso complesso ma che offre basi solide e un lavoro assicurato vista la grande richiesta di informatici.
 
I corsi specialistici permettono un veloce ingresso nel mondo del lavoro e sono sicuramente più rapidi di un percorso universitario.
Ovviamente questa rapidità comporta dei lati negativi per quanto riguarda la completezza della preparazione.
Questi corsi sono ottimi per acquisire le capacità necessarie a programmare ma visto il tempo del corso (di solito 6 o 12 mesi) la formazione fornita si limita spesso a solo una delle varie tipologie di programmazione che viene però insegnata in modo approfondito.
 
Lo studio autonomo della materia è consigliabile per chi ha già un lavoro e vuole imparare la programmazione nel tempo libero.
Se fatto con costanza e impegno anche questo tipo di studio ti permette di ottenere solide basi e anche trovare un lavoro per quanto sarà più difficile certificare le vostre conoscenze che dovranno invece essere dimostrate.
Internet è pieno di videolezioni gratuite e tutorial. In particolare possiamo citare github, dove tra video e documenti scritti è possibile imparare, con la giusta pazienza, ogni tipo di programmazione.
 
 Lavoro  
I lavori in cui sono richieste competenze da programmatore sono innumerevoli e dipendono anche dal tipo di linguaggio scelto per programmare.
Possiamo citare in particolar modo gli sviluppatori web che utilizzano javascript, css, oppure i programmatori addetti all’analisi dati che utilizzano python, lo stesso programma utilizzato anche per il machine learning.
 
Ci sono poi gli sviluppatori di videogames che programmano le AI degli npc oppure i programmatori windows che migliorano la stabilità del sistema e lo ottimizzano costantemente per rimanere al passo con le nuove tecnologie.
Insomma il mondo del lavoro per i programmatori è infinito e ogni tipo di programmazione necessità di un suo percorso di apprendimento specifico. La cosa migliore è capire che tipo di programmazione si vuole fare e adattare il proprio percorso a seconda dell’obbiettivo scelto.

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