TEDxTrento 2014: un pieno di emozioni che invita al futuro
Una giornata intensa e coinvolgente, grandi talk, storie appassionanti, per ritrovare quella creatività e diversità di cui abbiamo bisogno
Il rosso fuoco di TEDxTrento campeggiava sul palco, non solo grazie alle lettere T E D x ben evidenziate, alla piattaforma circolare rialzata e posizionata al suo centro che si raccordava con le due rampe di accesso, ma anche grazie ai due grandi pannelli che facevano da sfondo all'evento, opera della creatività dell'architetto, Valerio Panella, qui in veste di scenografo: non solo giochi di luce ma un allestimento scenico che ha interagito e scandito i vari momenti dell'evento.
Il tema di questo TEDxTrento, Creatività e Diversità, è stato di ispirazione anche per la scenografia minimalista ma pervasiva, personale interpretazione del tema: è proprio il caso di dire che a TEDxTrento nessun dettaglio era lasciato al caso.
La prima sessione di presentazioni, iniziata alle dieci, è stata preceduta da una emozionante esibizione di canto, musica e danza, perchè TEDxTrento è anche questo: intreccio fra saperi, sinergie positive, arte nelle sue varie forme, e innovazione.
Sarebbe difficile descrivere a parole la grande carica, la contagiosa energia sprigionate da questa performance interattiva e poliedrica, partita fra le file della platea e poi magistralmente avanzata verso il palco, fulcro di tutta la giornata di TEDxTrento.
Basti dire che, nell’oscurità delle luci appena spente in teatro, l’orchestra dei Filarmonici di Trento ha cominciato a suonare le prime note dell’Inno alla Gioia di Beethoven, mentre alcune luci illuminavano sapientemente le coreografie delle due danzatrici, che si esibivano fra gli spettatori, e dell’acrobata appeso alla sua fune; contemporaneamente il Coro dei Minipolifonici, ha unito il canto alla musica del grande Inno, sprigionando una carica emotiva di altissimo livello e coinvolgendo il pubblico ammaliato ed ammutolito.
A tenere le fila dell’evento sul palco, uno spumeggiante Claudio Ruatti, che ha saputo introdurre con brio, eleganza ed intelligenza i 17 speaker che si sono succeduti sul palco, in tre sessioni eterogenee, ma legate fra loro da un fil rouge costituito dal binomio «Creatività e Diversità».
I relatori sono stati capaci di suscitare stupore e meraviglia del pubblico in teatro, ma anche dei numerosi partecipanti che hanno seguito l’evento in streaming non solo da Trento, e dalle zone circostanti dove erano stai predisposti punti ad hoc, ma anche dal resto del mondo.
Grande attività anche sui social network che hanno seguito, passo dopo passo, l’evento dando vita a dibattiti digitali annullando le distanze geografiche, a favore di un flusso continuo di pensieri, visioni e concetti.
Qui a TEDxTrento la noia e la passività sono state del tutto bandite: il pubblico ha seguito, rapito e sempre più curioso, le proposte di Flavia Marzano per una scuola a misura di bambino e di creatività, quelle anticonformiste della scienziata ambientale Lisa Casali, ma anche i segreti della leadership creativa di Luciano Boccucci, che mira al cambiamento positivo di sé, come step necessario per raggiungere i propri obiettivi.
Altrettanto ispiranti sono stati i talk dal vocal coach Davide Piludo Verdigris, che ha mostrato come la voce diventi il mezzo per affrontare vittoriosamente uleriori sfide, per sbilanciarsi in avanti, verso nuovi obiettivi, ma anche l’avventura in giro per l’Italia di Darinka Montico, a piedi e senza soldi, ma ancora capace di ascoltare i sogni della gente, infondendo loro la voglia di lottare per realizzarli, alla capacità di condividere gli obiettivi in team e abbattere le vuote gerarchie di memoria militaresca, secondo le istruzioni di Tania Campanelli, convinta che la soggettività sia la chiave di volta.
Insomma, le sorprese non sono mancate e non si può certo dire che TEDxTrento siano solo talks creativi, senza alcuna attinenza col presente: dai viaggi ispiranti di Barbara Centis, insegnante motivata che ha condotto la sua classe alla volta dei diversi ambienti della California, alle nuove esperienze di programmazione informatica di «piccoli informatici crescono» presentata da Ivan Bedini, alle intuizioni, eterogenee e trasversali, sul design creativo, affinché sia ancora attento all’uomo e capace di comunicare lo spirito del tempo, esposte da Andrea Busato.
E poi il «low cost design» di Daniele Pario Perra. Il professionale messaggio di speranza per le persone disabili racchiuso nelle «Brain Machine Interface» del bioingegnere Alessandro Vato, la perseveranza di un atleta, quale Norberto De Angelis, amante delle sfide impossibili, nonostante la disabilità, come la traversata di America e Africa centrale, e la capacità di trarre i prodotti più disparati dalle mele di Hannes Parth.
Ancora la tutela della bellezza incontrastata della natura e della montagna, espressa dalle parole acute di Lorenzo Iachelini e il tesoro racchiuso in ognuno di noi che si rivela nell’incontro con l’altro grazie alla diversità, di Michele Dotti. Insomma, non mancano gli esempi di impegno proattivo ed entusiasta, lo sforzo di tradurre le proprie idee in percorsi possibili e realizzabili.
A TEDxTrento c’è anche spazio per la riflessione e la commozione: la storia di Walther Klinkon su «un bambino senza sogni», ma poi capace di realizzare ciò che più desiderava al mondo, ha coinvolto profondamente il pubblico, così come lo ha ammaliato per la sua semplicità ed incisività, la vivida testimonianza di Robert Peroni, conoscitore dei profondi freddi e degli arcani segreti degli Inuit della Groenlandia, capace di farci rivivere l’ampio ventaglio di emozioni interiorizzate nei lunghi anni di esplorazione geografica, in giro per il mondo.
Un concentrato di pensiero positivo e vento di innovazione, che il pubblico ha saputo fare proprio, grazie anche ad un’accorta scansione della giornata, con una piccola pausa nella mattinata, un buffet allestito direttamente nelle sale adiacenti il teatro e una piacevole esibizione alla ripresa, dopo l’ intervallo, di una voce nuova, quella del giovane Francesco Camin, cantautore locale. Dulcis in fundo, un emozionante brindisi a chiusura della manifestazione.
Inutile dire che il culmine della giornata sia stato raggiunto dal saluto del comitato organizzativo con la consegna delle certificazioni ottenute per la manifestazione, eseguito dal ringraziamento ai partner e al numeroso team di volontari che hanno reso possibile la realizzazione dell’evento: una giornata di tutti e per tutti, perché è possibile credere ancora nel domani, basta solo volerlo.