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Produzione intelligente per aziende intelligenti

Lo slogan uscito dal convegno organizzato oggi al TIS innovation park: «Crescere e resistere alla crisi impiegando tecnologie chiave»

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Gruppo di lavoro - © TIS-Martina Jaider.
 
Le potenzialità future della cosiddetta smart production sono state le protagoniste del convegno organizzato al TIS innovation park il 27 marzo 2015.
Per smart production si intende il collegamento tra le tecnologie e competenze chiave per impostare in modo più efficiente i processi produttivi industriali.
Esperti del settore imprenditoriale e accademico hanno spiegato come l’Alto Adige può crescere maggiormente e resistere con successo alla crisi grazie alla smart production.
Molte aziende altoatesine sono predestinate alla smart production a causa della loro piccola struttura; le piccole e medie imprese, infatti, per natura sono più flessibili e per questo, spesso, viene loro più facile reagire in modo adeguato alle nuove situazioni e sviluppare soluzioni individuali per il committente.
«Anche se l’Alto Adige deve recuperare terreno in confronto al resto dell’Europa per quanto riguarda la smart production, la struttura delle sue aziende costituisce un’importante prerogativa su cui queste possono costruire» afferma nell’ambito del convegno Johannes Brunner, Manager del Centro Sviluppo Prodotto & Nuove Tecnologie al TIS.
Inoltre aggiunge che l’industria manifatturiera rappresenta una parte non marginale dell’economia locale e che le industrie altoatesine dispongono di competenze molto specifiche.
Soprattutto le piccole e medie aziende – conclude Brunner – possono assicurarsi un posto nel mercato se lavorano a stretto contatto coi clienti e i partner economici nelle fasi dei processi produttivi e rafforzare così la propria competitività.
 
 L’impiego di tecnologie chiave è irrinunciabile 
Elemento centrale per avviare la smart production è, oltre al lavoro in rete, l’impiego di tecnologie chiave. Tra queste si annoverano la stampa 3D o le diverse tecnologie dei materiali.
Le tecnologie chiave per le aziende produttive comportano vantaggi economici nel lungo periodo, come per esempio la creazione di posti di lavoro per personale altamente qualificato e il rafforzamento e l’allargamento del giro di clienti.
Ma un ruolo fondamentale è anche quello svolto dalla collaborazione con gli enti di ricerca.
Questo è quanto ha confermato nella sua relazione anche Holger Kunze del Fraunhofer-Institut per macchine utensili e deformazione plastica di Chemnitz.
L’istituto da anni fa ricerca sui materiali intelligenti, sulle schiume di metallo e la stampa 3D; inoltre ha una collaborazione pluriennale con le piccole e medie imprese.
Il vantaggio per le piccole aziende consiste nel fatto che possono fornire servizi di ricerca & sviluppo – per esempio come sviluppatori o fornitori – per aziende produttive più grandi.
 
Come fa per esempio l’azienda Weico di Velturno. Christof e Hubert Weissteiner gestiscono l’azienda che produce dispositivi su misura per macchinari o impianti di grandi aziende, come per esempio la brissinese Duka o la Volkswagen; nel loro intervento hanno raccontato le loro esperienze pratiche: la Weico viene coinvolta come prezioso componente in grandi processi di produzione, hanno spiegato, e questo permette loro di svilupparsi ulteriormente dal punto di vista tecnologico.
Sempre di Bressanone è l’azienda Alupress, attiva a livello internazionale: anche la Alupress sfrutta i vantaggi della collaborazione con le piccole aziende locali già da tanto tempo.
Rudolf Morawetz, CEO della Alupress, ha sottolineato nel suo intervento i vantaggi per le aziende più grandi che sfruttano questo tipo di servizi.
«Con i nostri fornitori esterni possiamo agire più velocemente e in modo più mirato. Il know-how che proviene dall’esterno garantisce a noi e ai nostri clienti un chiaro vantaggio concorrenziale.»
 
Per la promozione della produzione intelligente a livello istituzionale è intervenuto Franz Schöpf dell’Assessorato Provinciale per l’Innovazione, la Ricerca e l’Università; Schöpf ha spiegato come non solo l’Unione Europea permetta - per esempio attraverso progetti come InterTech - la cooperazione trasversale tra aziende, enti di ricerca e formazione e utenti.
Anche la Provincia di Bolzano applica le linee guida europee indicendo bandi per i progetti di ricerca e sviluppo e li finanzia.
«Se riusciamo a portare le tecnologie innovative all’interno delle aziende possiamo assicurarci nel lungo periodo il loro futuro e creare anche nuovi posti di lavoro per personale altamente qualificato» ha sottolineato Schöpf, che ha concluso.
«Supporteremo questi sviluppi anche con il futuro parco tecnologico NOI.»

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