Nuove tecnologie: come conoscerle e utilizzarle nel modo giusto

Gli incontri si svolgono dalle 17.30 alle 19 presso la Libreria Erickson a Gardolo

L’uso delle tecnologie digitali è universale, trasversale e sempre più precoce.
Le implicazioni e i rischi connessi ad un uso non corretto sono spesso poco conosciuti. Coinvolgono la sfera fisica, cognitiva, emotiva, relazionale.
Per questo è importante che tutti coloro che si relazionano e si prendono cura di bambini e ragazzi e delle loro famiglie possano acquisire adeguate conoscenze e competenze per maturare scelte e alleanze educative consapevoli avendo a cuore la loro crescita e la loro salute.
Su questo attualissimo tema sono in corso di svolgimento e in partenza in città alcune interessanti iniziative di formazione per genitori e operatori sul tema delle nuove tecnologie.
Oggi e martedì prossimo sono in programma il secondo e terzo incontro organizzati dalla Libreria Erickson nell'ambito del progetto «Do you speak web?».
 
Martedì 17 ottobre il tema Il web è nostro è trattato da Anna Fogarolo, esperta di social media, mentre martedì 24 ottobre l'incontro Bulli e bulle in rete sarà condotto da Giuseppe Maiolo, psicologo e psicoanalista.
Gli incontri si svolgono dalle 17.30 alle 19 presso la Libreria Erickson in via del Pioppetto 24 a Gardolo.
Ingresso gratuito fino a esaurimento posti, è richiesta la prenotazione telefonando allo 0461/993963.
Mercoledì 25 ottobre viene presentato il libro Genitori on line, scritto dalle quattro autrici trentine (di infanzia e adozione), nonché amministratrici del gruppo facebook Genitori a Trento e dintorni, Maria Paola Cordella, Saba Bertolla, Isabella Chirico e Floriana Grieco.
L'appuntamento, organizzato dall'associazione Inventum, è in programma alle 18 presso la Galleria civica in via Belenzani.
 
L’Associazione A.M.A. auto mutuo aiuto onlus, in collaborazione con il Comune e il Muse, propone una ricca e articolata proposta dedicata al tema «tecnologie digitali e bambini/ragazzi».
L'iniziativa, coprogettata con il servizio attività sociali, viene realizzata grazie al contributo che il Comune, certificato «Family in Trentino», ha ricevuto dall'Agenzia per la famiglia per promuovere percorsi formativi di sostegno sui temi della genitorialità.
Il programma prevede incontri per genitori e per operatori, sia per la fascia della prima infanzia che per quella dell’adolescenza.
Le serate aperte ai genitori e alla cittadinanza sono a partecipazione libera e gratuita.
Gli incontri formativi per insegnanti e operatori e i laboratori in piccolo gruppo per genitori sono gratuiti, ma a numero chiuso.
 
È quindi necessario iscriversi all’indirizzo [email protected].
Alcuni dei formatori coinvolti sono esperti di primo piano nel panorama italiano su queste tematiche.
Per la fascia dei bambini piccoli, sarà presente Giorgio Tamburlini, pediatra e presidente del Centro per la Salute del Bambino di Trieste.
«Fin da piccoli» – questa è la filosofia del Centro – perché non è mai troppo presto per iniziare a parlare di bambini e tecnologie digitali.
 
Una ricerca svolta dal Centro, ha evidenziato che il 30 per cento dei bambini al di sotto dei 12 mesi ha accesso a dispositivi quali smartphone, tablet e computer.
Inoltre, studi scientifici dimostrano che i primi anni di vita, i cosiddetti primi mille giorni, costituiscono una finestra di opportunità che non ha eguali in termini di sviluppo cognitivo, emotivo e relazionale dei bambini, con effetti che durano per tutta la vita.
Per la fascia degli adolescenti è stato coinvolto Federico Tonioni, psichiatra e psicoterapeuta presso la Fondazione Policlinico Gemelli di Roma, dove dal 2016 è attivo il primo ambulatorio italiano specializzato nella cura di adolescenti che presentano problematiche di cyberbullismo, dipendenza da internet, da videogiochi e ritiro sociale.
È la dipendenza del terzo millennio, quella a cui rischiano di andare incontro i giovani d’oggi. L’abuso di videogiochi è in vertiginoso aumento.
 
Spesso non sono giochi creativi, ma giochi eccitanti e compulsivi, usati dai ragazzini come valvola di sfogo della loro rabbia.
C’è una rabbia di fondo che, quasi sempre, è la causa dell’isolamento sociale e del conseguente inchiodarsi al computer.
Molto spesso la rabbia deriva dalle nuove forme di assenza genitoriale.
Maggiormente a rischio la fascia di età compresa tra i 10 e i 12 anni, nella quale i genitori per pigrizia e per tenere i ragazzi sotto controllo non coltivano relazioni amicale fuori di casa, ma preferiscono avere il figlio in camera davanti a uno schermo.