S’è tenuta a La Serena la Consulta per l’emigrazione

In occasione del 60° anniversario dalla «tribolata emigrazione» dei Trentini in Cile

Si è tenuta nei giorni scorsi a La Serena, nel nord del Cile, la Conferenza dei consultori della Provincia all'estero, nel corso della quale vengono esaminate le tante iniziative messe in campo dalla Provincia per sostenere quei sette trentini su cento (per limitarsi a quelli che hanno la cittadinanza italiana e sono iscritti nelle anagrafi dei nostri Comuni) che vivono all'estero, per valorizzare questo grande patrimonio  e per irrobustire i loro rapporti con la «terra madre», con speciale riguardo alle giovani generazioni.
La Conferenza a La Serena, «città trentina sul Pacifico» e le numerose iniziative collegate hanno inteso onorare e ricordare il sessantesimo anniversario della tribolata emigrazione in terra cilena di un nutrito numero di famiglie trentine.
 
A rappresentare la Provincia il vicepresidente della Giunta Alberto Pacher e i due consiglieri indicati dal Consiglio provinciale in seno alla Conferenza (Gianfranco Zanon per la maggioranza e Claudio Civettini per le minoranze).
Ai lavori hanno partecipato naturalmente i Consultori all'estero  (ne erano presenti dieci) ed alcuni funzionari.
 
È stato un lavoro intenso durato sei giorni, quello che ha impegnato i consultori, in quel Cile, dove vivono oggi 1.500 nostri conterranei iscritti all'AIRE, l'Anagrafe degli Italiani residenti all'Estero, presso i Comuni trentini.
Martedì 22 novembre il vicepresidente Pacher e i membri della Consulta si sono incontrati presso la Scuola Italiana di La Serena, fondata dai trentini e intitolata ad Alcide Degasperi, con il Comitato direttivo della Fondazione Degasperi, con il Circolo trentino di La Serena e con l'Associazione Italo-trentina per dare il via ai lavori della Conferenza nel suo unico appuntamento annuale, lavori proseguiti  nelle giornate di mercoledì e giovedì.
 
In apertura dei lavori il vicepresidente Pacher ha portato i saluti del Presidente Dellai, della giunta provinciale e della comunità trentina nel suo insieme.
«Mantenere i vincoli che legano i trentini che vivono a Trento coi discendenti che oggi vivono nei diversi continenti della terra è un atto dovuto nei confronti di coloro che partirono in cerca di miglior sorte ma, oggi, costituisce anche un'opportunità per una crescita vicendevole che vuole puntare soprattutto sulle giovani generazioni.»
 
Nei tre giorni di lavori i Consultori (ben nove dei quali residenti sul continente americano) hanno relazionato e discusso intorno allo stato delle cose delle comunità trentine nel mondo, potendosi così confrontare di persona coi decisori politici e con i funzionari della Provincia.
Ma la permanenza è stata anche una preziosa e fortemente voluta occasione di incontro con i trentini nella loro patria cilena.
In una circostanza, certamente la più carica di emotività e ricordi, il vicepresidente, Alberto Pacher, ha consegnato un riconoscimento a cinquanta donne nate in Trentino ed emigrate in Cile ancora bambine, agli inizi degli Anni Cinquanta, dando vita a un esodo assai problematico e che ha scritto pagine dolorose nella storia dell'emigrazione della nostra terra.
 
I trasferimenti hanno coperto più di 2400 km nel solo territorio cileno.
Nel tour de forceha trovato posto anche una visita a Copiapò, nella regione di Atacama dove i partecipanti alla Conferenza hanno visitato nella giornata di sabato 26, la Scuola italiana «Giuseppe Verdi» ed incontrato i trentini del posto, mentre nell'ultimo giorno prima del ritorno ai Paesi di provenienza la missione ha raccolto dalla viva voce dei nostri conterranei attese e soddisfazioni del «popolo silenzioso dei trentini lontani dal Trentino.»
 
Una breve deviazione sul lungo viaggio verso Copiapò ha permesso di visitare una importante installazione dell'Agenzia spaziale europea nella quale ha operato con compiti di grande responsabilità uno scienziato di nascita trentina.