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L’ambasciatore Komov a Rovereto per l’incontro Russia/Europa

Presentate le linee di sviluppo per i prossimi anni della Santa Madre Russia, che torna giustamente a vantare la propria storia millenaria

La sala della Fondazione Caritro non è bastata a contenere il continuo afflusso di persone che ieri sera si sono presentate per partecipare al convegno «Russia ed Europa. La sfida del Terzo Millennio?», tanto da riempire le tre sale adiacenti fino alle scale d’accesso.
Tra i presenti diversi sindaci e molti amministratori locali.
Davanti ad oltre 300 persone è andata in scena la Russia, quella descritta da chi la conosce approfonditamente, sia sul piano sociale che storico.
 
A fronte delle polemiche sorte in modo strumentale contro il Presidente Vladimir Putin in occasione delle Olimpiadi di Sochi, gli organizzatori dell’incontro di Rovereto si sono posti come scopo il cercare di presentare un contraltare di approfondimento, seppur mediaticamente meno incisivo.
Nel corso della serata, dalle parole dei vari relatori, è emersa una Federazione russa sempre più legata ai valori tradizionali, sia in ambito familiare che morale, uno Stato che ha fortemente voluto recuperare il bagaglio etico di millenni per far fronte alla deriva globale di annichilimento di ogni forma di identità.
A fronte di una Chiesa definita «leggera» in Europa, in Russia ha costruito trentamila chiese, 600 nuovi monasteri e 200 nuovi edifici.
 
Dopo i saluti delle autorità presenti e di una delegazione politica locale, hanno preso la parola Toni Brandi, presidente di Provita onlus, l’europarlamentare Lorenzo Fontana ed il Professor Taufer.
Tutti hanno voluto porre l’accento soprattutto sulla strisciante e scientifica distruzione dei ruoli sociali in atto in Occidente, sin da bambini, con le scuole che diverranno, secondo le indicazioni di documenti dell’OMS e promossi anche dal Governo italiano, luoghi di diffusione dell’ideologia gender anche tramite un’educazione sessuale che prevede l’inserimento della masturbazione sin dalle scuole d’infanzia.
 
Applausi a per l’ambasciatore Alexey Komov, per le sue parole chiare e dirette in materia di tutela della famiglia e della natalità.
Il pubblico si è levato con particolare consenso nei confronti delle normative volute da Putin per vietare ogni forma di pubblicità delle pratiche abortive e contro la propaganda omosessuale rivolta ai minori.
A fronte di un Occidente che tutto ciò invece promuove, la Russia si presenta come baluardo di buona politica.
 
L’Ambasciatore Komov ha voluto lasciare un simbolico omaggio, chiaro e genuino quanto le sue parole: una matrioska in cui la prima figura però è un uomo che contiene una donna la quale, a sua volta, racchiude cinque bambini.
Ecco la famiglia tradizionale, senza troppe congetture di ordine sociologico: il marito che protegge e si unisce alla propria moglie per generare ed amare la vita.

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