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«Ottima notizia rilascio militari Osce ma cessino gli scontri»

Lo ha ha dichiarato la ministro degli Esteri Mogherini, che però è d'accordo con la collega Pinotti (Difesa) sull’eventuale invio di un contingente italiano in Ucraina

Il Ministro degli Esteri, Federica Mogherini, ha accolto con soddisfazione la liberazione degli ispettori militari dell'Osce in Ucraina.
«È un'ottima notizia e voglio sperare che sia un primo passo per la de-escalation e per riprendere un dialogo che porti all'immediata cessazione degli scontri.»
«Insisto sull'urgenza che tutte le parti coinvolte diano piena attuazione agli accordi di Ginevra –ha detto ancora la Ministro, – che le elezioni si tengano come previsto il 25 maggio e che si avvii una revisione costituzionale rispettosa dell'integrità territoriale dell'Ucraina e delle diversità esistenti nel Paese.»
 
«Se la comunità internazionale sente un dovere di mediazione – ha aggiunto poi, – anche con la presenza sul terreno di osservatori Osce con un ruolo di facilitazione, spetta inevitabilmente agli ucraini trovare la strada per una convivenza pacifica.
«Le violenze di questi giorni ci riportano a contrapposizioni che la storia moderna non può più permettersi e dimostrano quanto sia priva di alternative la via del dialogo.»
 
Fa eco alla Ministro Mogherini un’altra donna, Roberta Pinotti, ministro della Difesa.
«Se l’ONU ravvede la necessità dell’intervento – ha dichiarato a un collega di Repubblica, – l’Italia è disponibile. Non possiamo stare a guardare.»
La ministro della Difesa italiano, riguardo all’escalation della guerra civile in Ucraina, ritiene che sia «necessario ricondurla sui binari della diplomazia».
Per questo Mogherini  getta per prima una proposta che dovrebbe servire a raffreddare la crisi: «Se dovesse servire, l’Italia è disponibile anche ad inviare un contingente di peacekeeper per mantenere bassa la tensione.»
 
Ovviamente il nostro giornale non esiterebbe a seguire i nostri militari nel teatro operativo ucraino-russo, nel caso fosse necessario mandare un contingente sul posto.
Riteniamo comunque che in questo momento – al di là dei fatti di sangue cui abbiamo assistito in questi giorni – non ci sia una volontà effettiva di ricorrere alle armi.
Di certo è necessaria la ferma volontà del Mondo Occidentale e di quello Orientale affinché venga costituita una commissione titolata ad affrontare la problematica che ha avviato la crisi e che si metta al lavoro con la ferma volontà di giungere a una soluzione condivisa.

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