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Panorama Internazionale: nasce la UEE – Di Andrea Marcigliano

Con l’Unione Economica Eurasiatica (UEE) tra Russia, Kazakhstan e Bielorussia, si ripropone il vecchio modello sovietico

La nascita dell’Unione Economica Eurasiatica (UEE) tra Russia, Kazakhstan e Bielorussia, ha portato molti commentatori a parlare di un ritorno dell’Impero moscovita, come se la nuova alleanza economica altro non fosse che la riproposizione del vecchio modello sovietico.
Analisi frettolosa e sommaria, che però ha preso sempre più piede in queste ultime settimane, a fronte della crisi ucraina e del raffreddarsi – per usare un eufemismo – delle relazioni fra Cremlino e Washington. Certo, un asse di alleanza, ancorché primariamente economica, fra Mosca, Astana e Minsk, cui per altro sembrano intenzionati ad aderire a breve anche Kirghizistan, Tagikistan ed Armenia, ha sicuramente il potere di suscitare, in Occidente, ricordi di un fresco passato e vecchi fantasmi.
Tuttavia ad una lettura più attenta dello scenario geopolitico, tale analisi appare poco centrata, soprattutto perché ci troviamo di fronte ad un’Unione – quella Eurasiatica – nella quale convivono almeno due diverse anime e conseguentemente due distinte strategie.
Una incarnata da Mosca, dove indubbiamente il sogno di ricostituire, pur sotto diversissima e più moderna forma, l’antico Impero degli Zar (bianco o rosso che sia) è risorto e in parte innerva la real-politik di Vladimir Putin; l’altra, espressa dal Kazakhstan di Nursultan Nazarbayev, il primo leader di una Repubblica post-sovietica a parlare, ancora in anni lontani, della necessità di dare vita ad una nuova forma di unione fra Stati della regione eurasiatica; però con due punti fermi: la difesa rigorosa e gelosa della propria indipendenza dal Grande Fratello russo, e lo sguardo rivolto soprattutto ai paesi turcofoni.
 
Infatti il Kazakhstan fa parte del «Consiglio Turco», sorto già nel 2009 con l’obiettivo di creare delle sinergie fra tutti i paesi di area turcofona; un organismo di consultazione sino ad oggi rivelatosi abbastanza inefficace.
Il 5 giugno scorso, però, ad Almaty, in Kazakhstan, si è tenuto un summit che sembra aver impresso una svolta alle strategie politiche di tutta la vasta area della turcofonia.
Un summit nel quale il Presidente kazako Nazarbayev ha pubblicamente rivolto al suo omologo turco, Abdullah Gul, l’invito a prendere seriamente in considerazione l’adesione di Ankara all’Unione Economica Eurasiatica. Invito preso seriamente in considerazione ad Ankara, soprattutto a fronte del perdurante ostracismo da parte dell’Unione Europea.
E poi, l’alleanza e la cooperazione economica con la nuova UEE offrirebbero alla Turchia, con l’unione doganale, l’apertura di un vastissimo mercato peraltro in grande evoluzione; senza dimenticare lo sviluppo di cooperazioni già in atto nei settori cruciali delle pipeline – la costa anatolica è il naturale punto d’arrivo dei gasdotti e degli oleodotti dal Caucaso e dal Caspio – e in quello delle grandi reti di trasporto ferroviario. Ciliegina sulla torta, la prospettiva a breve termine di un Mercato Comune dell’Energia fra i paesi eurasiatici.
 
E tuttavia Ankara è membro della NATO, non ha storicamente mai fatto parte del Blocco sovietico; un suo avvicinamento alla UEE implicherebbe, quindi, da un lato un ridisegno degli equilibri strategici generali, ma dall’altro porterebbe anche un forte contrappeso a Mosca nel sistema della nuova alleanza economica.
Sempre al summit di Almaty, poi, si è tenuto l’incontro bilaterale fra il leader kazako e il Presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev.
Incontro particolarmente delicato visto che le posizioni delle due repubbliche ex-sovietiche erano da tempo distanti su molte questioni chiave; con Baku in contrasto con Mosca, principale sostenitrice dei diritti dell’Armenia nella controversa e pericolosa questione del Nagorno-Karabakh.
Tuttavia, recentemente le relazioni tra i due paesi sono andate sviluppandosi soprattutto sotto il profilo economico, con il progetto di reti di trasporto ferroviario, di nuove sinergie sul piano industriale, di una stretta cooperazione nella gestione della regione del Mar Caspio. 
 
Andrea Marcigliano

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