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Afghanistan, la sconfitta non è stata militare, ma politica

E porta un nome e un cognome: Joseph Biden, presidente degli Stati Uniti d’America

Senza per questo voler dire che Trump sarebbe stato meglio, Joe Biden sta accumulando una serie di gaffe davvero singolari per un presidente degli Stati Uniti d’America.
Siamo d’accordo che la guerra dell’Afghanistan doveva finire ed è vero anche che il trattato di pace con i Talebani non l’aveva concluso lui. Ma è pur sempre il presidente del Paese più potente del mondo e doveva essere in grado di vedere, prevedere e prevenire.
Abbiamo buttato via 20 anni di sacrifici, 10.000 miliardi di dollari e un migliaio di soldati morti solo perché non è stato in grado di prevedere che i Talebani avrebbero conquistato il potere in dieci giorni senza colpo ferire.

Non poteva non sapere che l’Afghanistan in 10 giorni sarebbe caduto nelle mani dei Talebani. Quindi è legittimo il dubbio è che, pur sapendolo, non abbia saputo cosa fare.
La situazione in atto all’aeroporto internazionale di Kabul è insostenibile. Lì ci sono anche altri soldati della NATO, tra i quali anche gli italiani. Ma non si può stare a guardare. Ci vogliono direttive, si devono prendere decisioni, si deve fare in fretta.
Per il momento i Talebani se ne guardano bene dall’attaccare l’aeroporto, ma se la situazione dovesse precipitare, cosa pensa di fare Biden?
Il presidente ha minacciato ritorsioni terribili nel caso dovesse succedere qualcosa agli americani, ma cosa significa in termini tecnici, dato che - per sua stessa ammissione - non si sa neppure quanti americani siano ancora a Kabul?
 
Altra vergogna, forse la più imperdonabile, è che i Talebani si sono impossessati degli arsenali USA.
Doveva pensarci per tempo a svuotare gli arsenali. Tutto doveva essere portato via con l’inizio dell’evacuazione delle forze armate.
Ma non è affatto escluso che avesse voluto armare invece i soldati afghani addestrati dalla NATO. Il che porta a un altro paradosso, perché in questa maniera abbiamo messo nelle mani del nemico potenziale attrezzature, dotazioni, capacità.
Insomma, non ci sembra che Biden sia in grado di gestire la situazione. E se dovesse prendere decisioni improvvise per far fronte a nuove necessità, Dio ce la mandi buona.
 
Biden aveva detto che gli USA sono andati in Afghanistan «a combattere i terroristi, non a ricostruire il Paese».
Beh, non è affatto detto che i terroristi di Al Qaeda e dell’ISIS non trovino nuovamente buona ospitalità nell’Afghanistan, adesso che noi non ci siamo più.
Comunque la si voglia vedere, gli USA escono male da questa sconfitta politica. Biden ha cambiato il ruolo dell’America, che adesso non rivendica più primati mondiali di sorta?
Il che ci fa guardare a Bruxelles. Ma l’Europa saprà colmare il buco lasciato dagli americani? Non il vuoto militare, sia ben chiaro, ma quello politico.
Vedremo se Draghi riuscirà a mettere insieme il G20 e trovare una politica internazionale comune.

Dopo la pandemia, questa è la seconda emergenza mondiale che si trova a dover affrontare l'Europa da sola.
Un po' alla volta, chissà, forse noi europei riusciamo a far crescere questa Europa che ancora non c'è.

GdM

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