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Verso la nostra missione in Afghanistan/ 2 – Arte e Cultura

Il paese di Hosseini Khaled, autore de «Il cacciatore di aquiloni»

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ARTE

L'arte preislamica del territorio afgano va inquadrata nella storia dell'arte delle grandi formazioni storico-culturali succedutesi nell'area achemenide, greco-battriana, partica, sasanide e infine islamica.
L'arte islamica fornisce certamente il motivo dominante del paesaggio artistico del paese, che peraltro ha subito danni notevolissimi a causa degli eventi bellici relativi a diverse invasioni recenti (russo-sovietica e euro-americana) e all'endemica guerra civile tra fazioni e tribù rivali.
Nel paese sono ancora notevoli i resti di arte buddhista, tra cui sono da ricordare le gigantesche statue dei «Buddha di Bamiyan», divenuti tristemente celebri a causa del brutale cannoneggiamento subito ad opera degli estremisti religiosi islamici talebani e ora fatti oggetto di progetti di restauro in cui sono coinvolti importanti istituzioni internazionali.



LETTERATURE AFGHAGANE

Le principali lingue, persiano e pashto, parlate nel paese si collegano a due distinte tradizioni letterarie di cui senza dubbio la più vasta e prestigiosa è quella che si innesta nella letteratura persiana.
Quest'ultima è fenomeno internazionale che storicamente oltrepassò i confini delle aree iraniche sia a ovest, in direzione dell'area turco-ottomana, sia a est, verso l'India dei Moghul.

L'area afgana ha prodotto dal Medioevo a oggi innumerevoli poeti e scrittori di lingua persiana tra cui spiccano in particolare tre autori mistici considerati vere e proprie glorie nazionali (benché rivendicati con altrettanto ardore dall'Iran), ovvero: Ansari di Herat (1088), grande mistico e santo sufi, Sana'i di Ghazna (1151) autore di poemi mistici e, infine, Rumi di Balkh (1273), considerato in tutto il mondo persofono il maggiore poeta mistico dell'intera ecumene musulmana.

La letteratura afgana in pashto, pur quantitativamente notevole e in grande crescita nell'ultimo secolo, ha sempre avuto un significato e una importanza essenzialmente locali, risentendo l'influenza sia della letteratura persiana che delle contigue letterature dell'India.
Da ricordare infine che le altre lingue parlate da piccole minoranze (uzbeko, turkmeno, baluchi) si collegano a distinte letterature che hanno tuttavia i loro centri principali oltre confine.

Entrambe le letterature principali, dalla seconda metà dell'800, si sono mostrate sensibili ai generi (romanzo, teatro), ai movimenti e agli stilemi importati dall'Europa.
A partire dalle note vicende belliche che, dagli anni settanta del Novecento in poi, hanno visto l'Afghanistan preda di guerre civili e invasioni straniere, si è pure sviluppata una ampia letteratura della diaspora, ove emergono scrittori e scrittrici (per tutti si può ricordare l'ormai celeberrimo Khaled Hosseini tradotto in ogni lingua del globo) che si esprimono sempre più spesso in lingue europee toccando i temi delicati della guerra, dell'emigrazione, della differenza, delle relazioni intertribali e interreligiose.



Titolo: Il cacciatore di aquiloni
Autore: Hosseini Khaled

Editore: Piemme 2004
Traduttore Vaj I.

Pagine: 394, brossura



Il contenuto
Si dice che il tempo guarisca ogni ferita. Ma, per Amir, il passato è una bestia dai lunghi artigli, pronta a riacciuffarlo quando meno se lo aspetta.
Sono trascorsi molti anni dal giorno in cui la vita del suo amico Hassan è cambiata per sempre in un vicolo di Kabul. Quel giorno, Amir ha commesso una colpa terribile.
Così, quando una telefonata inattesa lo raggiunge nella sua casa di San Francisco, capisce di non avere scelta: deve tornare a casa, per trovare il figlio di Hassan e saldare i conti con i propri errori mai espiati.
Ma ad attenderlo, a Kabul, non ci sono solo i fantasmi della sua coscienza.
C'è una scoperta sconvolgente, in un mondo violento e sinistro dove le donne sono invisibili, la bellezza è fuorilegge e gli aquiloni non volano più.

IL COMMENTO
Il libro racconta la storia tenera e triste di un'amicizia tra due bambini nella Kabul devastata dall'odio tra etnie e in cui la pace è solo una tregua tra un conflitto e l'altro.
Un'amicizia che s'interrompe brutalmente quando la crudeltà umana irrompe nella storia e uno dei due ragazzini viene stuprato sotto gli occhi dell'altro che impotente non riesce a trovare il coraggio d'intervenire o di chiedere soccorso.
L'evento segnerà inevitabilmente la vita di entrambi, ma dopo molti anni il destino offre una possibilità di riscatto per quel tradimento dettato dall'immaturità, cos'è quando Amir è ormai adulto e vive in America, torna in Afganistan per salvare la vita al figlio di quell'amico che vilmente aveva abbandonato molti anni prima.
È un romanzo toccante che racconta l'infanzia in un luogo ove i bambini devono diventare subito grandi e affrontare la vita come una battaglia quotidiana per la sopravvivenza


2 - Continua



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