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Commemorato oggi il sacrificio del soldato Roberto Marchini

Il toccante momento in cui i militari si scambiano il segno della pace… Il militare della Folgore è caduto a Bakwa, Afghanistan «italiano»

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È stata celebrata oggi anche a Trento una messa di suffragio per il povero caporalmaggiore scelto Roberto Marchini, che era in forza presso il reggimento guastatori della Folgore di Legnago, morto a causa di un attentato avvenuto nel distretto di Bakwa (a sud della Provincia di Farah) nella parte occidentale dell'Afghanistan di competenza militare italiana.
Piena come sempre la cappella della caserma Pizzolato di Trento, affollata dalle massime autorità civili (o loro rappresentanti) e militari di Trento.
C'eravamo anche noi e abbiamo ascoltato volentieri l'omelia dell'ordinario militare.

«Un altro nostro ragazzo è andato avanti, - ha esordito. - Un altro ragazzo è morto per portare la pace nel resto del mondo. Un ragazzo che non aveva ancora 28 anni, che aveva preferito la via del servizio a quella di tanti altri ragazzi. Che amava il suo lavoro di mettere in sicurezza i suoi compagni d'arme e la gente civile.»
«Dobbiamo voler bene a questi ragazzi, - ha continuato. - Ma soprattutto non dobbiamo abituarci a questa scia di morte… Sapete perché ve lo dico? Perché ieri sul Corriere della Sera ho letto un articolo in cui il giornalista ha impiegato il suo tempo per spiegare che si trattava del Quarantesimo. Cioè uno prima del 41, uno dopo il 39…»
«In compenso, per rafforzare la teoria numerica, ha pubblicato le foto di tutti 40. Così ne ho approfittato e l'ho appesa lì all'ingresso.»
«Roberto, - ha concluso - ti ringraziamo per quello cha hai fatto e che ci hai insegnato.»

Il momento più toccante non è stato tanto il silenzio fuori ordinanza, che pure c'è stato, quando l'invito a scambiarsi il segno della Pace.
Sembra il momento più atteso per i militari che conosco, dove tutti cercano di stringere la mano a tutti. Questo bisogno di pace che affiora ogni volta che, da soldato, pensi a tuo fratello, ai tuoi figli, ai tuoi genitori.

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