Afghanistan. La più grande operazione mai realizzata: 15 elicotteri
Due Mi17, quattro A129 Mangusta, un NH90, sei «Chinook» e due AH64, per avvicendare i 250 militari di un battaglione afghano
Si è conclusa con successo l’operazione «Grasshoppers», che ha visto il trasporto di un battaglione del 207° Corpo afghano da Farah alla base in Gulistan da parte di una task-force di quindici elicotteri formata da due velivoli Mi17 dell’aviazione afghana, quattro A129 Mangusta e un NH90 dell’Aviazione dell’Esercito, sei CH47 «Chinook» - forniti in ugual misura da Italia, Spagna e USA - e infine due AH64 statunitensi.
L’operazione, coordinata dalla Task Force South e destinata all’avvicendamento di oltre 250 militari dell’Esercito afghano schierati in Gulistan, si è sviluppata per tre giorni con nove missioni che hanno totalizzato oltre cento ore di volo.
La prima fase della «Grasshoppers» ha visto l’air assault di un plotone di alpini del 3° reggimento che hanno garantito la sicurezza della zona di atterraggio in prossimità della base operativa avanzata presidiata in passato dalla Task Force South East.
Nella seconda fase si sono succeduti i voli di trasporto dei Mi17 e dei CH47 che in più mandate hanno trasportato gli uomini del 207° Corpo accompagnati dai Military Advisor Team e da un plotone del 9° reggimento alpini.
Oltre sessanta i militari impiegati dalla Task Force «Fenice» dell’Aviazione dell’Esercito, che ha sostenuto lo sforzo principale nel corso della più complessa e articolata operazione di volo compiuta dal Regional Command West di ISAF, il comando a guida italiana responsabile per la regione occidentale dell’Afghanistan comandato dal generale Dario Ranieri.
Nelle foto, le fasi dell'operazione, dalla pianificazione alla messa in sicurezza, all'imbarco.
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