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Afghanistan, ultima missione operativa dei Chinook italiani

Tornano a casa dopo sette lunghi anni di missioni in un teatro operativo ostile

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Sono gli elicotteri CH-47, conosciuti con il nome dei pellerossa «Chinook», tribù del Nord-Ovest americano, che erano noti come esperti commercianti. Erano in grado di trasportare enormi quantità di materiali in breve tempo.
Il Boeing CH-47 Chinook è un elicottero pesante da trasporto (fascia da 9 a 12 tonnellate). È caratterizzato principalmente da una configurazione a 2 rotori: uno sopra la cabina di pilotaggio, il secondo nella sezione di coda e non nella consueta configurazione rotore principale e rotore anti-coppia.
Ha due turbine Honeywell (Lycoming) T55-L-712E montate nella sezione di coda in due gondole esterne sotto al rotore posteriore.
Il CH-47 si caratterizza anche per una grande fusoliera (15 m di lunghezza) con portellone cargo di coda. Sali e scendi velocemente, carichi e scarichi materiale, lanci materiali e uomini col paracadute.



Chi è stato nei teatri operativi ha imparato a conoscerli come instancabili mezzi di trasporto. In Afghanistan sono indispensabili perché in pratica c’è una sola grande strada, la Ring Road costruita dai Russi, con gli JED sempre in agguato.
Quando in Afghanistan sei in missione e senti i loro motori, provi una sensazione piacevole, quella dei «nostri» che vengono a prenderti. E portarti a casa.
Adesso sono loro che tornano a casa. Missione compiuta.
 
 
 
Qualcosa come 60.000 uomini e 6.600 tonnellate di mezzi e materiali trasportati, per un totale di 5.600 ore di volo effettuate in quasi otto anni d’impiego operativo sopra i cieli dell’Afghanistan nell’ambito della missione ISAF (International Security Assistance Force).
Con questi numeri, festeggiati simbolicamente con un passaggio a bassa quota su «Camp Arena», si è conclusa oggi l’ultima missione operativa dei piloti e degli specialisti degli elicotteri CH-47 «Chinook» della Task Force Fenice, la componente ad ala rotante su base 7° Reggimento Aviazione dell’Esercito «Vega» di Rimini agli ordini del colonnello pilota Giuseppe Potenza. 
 

 
Era il novembre 2007 quando gli equipaggi del 1° reggimento dell’Aviazione dell’Esercito «Antares» di Viterbo venivano rischierati a Herat, in Afghanistan, con il compito di supportare le truppe del Regional Command West, il comando multinazionale e interforze a guida italiana responsabile delle operazioni militari nella regione occidentale del paese.
L’elicottero CH-47 è stato un assetto indispensabile nelle missioni di supporto logistico alle basi operative avanzate, di infiltrazione ed esfiltrazione delle forze speciali della coalizione e nelle attività di rifornimento d’urgenza ai posti di controllo delle forze di sicurezza afghane condotte nelle zone più remote ed impervie del paese.
L’impiego per un così lungo periodo e l’eccezionale versatilità in tutte le condizioni climatiche hanno fatto del CH-47 l’elicottero dell’Esercito più longevo nel corso della missione ISAF.
I quattro CH-47 Chinook presenti in teatro rientreranno prossimamente in Italia a bordo degli aerei da trasporto «Antonov».
 

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