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Recovery fund: Task force della Commissione Europea

Si sbloccano investimenti per infrastrutture nel Lazio – Fugatti si è dichiarato «cautamente soddisfatto» per le risposte avute da Roma

La Commissione europea ha deciso di dotarsi di una task force per il coordinamento del Recovery plan in Europa.
La task force viene creata in seno al segretariato generale, inizierà la sua attività il 16 agosto, e sosterrà gli Stati membri nella preparazione dei loro piani nazionali di riforma.
Lo ha annunciato il vicepresidente dell'Esecutivo comunitario, Margaritis Schinas, al termine del collegio dei commissari.
Nella Provincia autonoma di Trento, dove è in discussione l'assestamento del bilancio di previsione e il documento di economia e finanza provinciale, il presidente Maurizio Fugatti nella sua relazione introduttiva in Consiglio provinciale si è detto «cautamente soddisfatto» per le risposte avute da Roma in queste settimane.

Ma «Le opportunità che l'Unione Europa assicurerà agli stati membri sono ancora un grande punto interrogativo per Regioni e Province autonome».
Fugatti ha però ricordato che «fra tre mesi saremo alle prese con una nuova manovra che sarà inevitabilmente altamente problematico, dovremo tornare a essere operativi e competitivi, ma in totale sicurezza».
Per quanto riguarda i fondi in arrivo da Roma - circa 350 milioni - per il ristoro finanziario legato al mancato gettito dovuto alla pandemia, Fugatti ha spiegato di aver inserito la cifra in un fondo all'interno dell'assestamento, ma che per l'utilizzo effettivo attenderà il decreto del governo.
 
Per quanto riguarda il Recovery Fund - secondo il Presidente del Veneto, Luca Zaia, «è fondamentale non perdere l'opportunità dei finanziamenti comunitari e fare in modo che non vengano dispersi visto e considerato che si parla di 209 miliardi».
«È fondamentale perché non sono risorse da poco.»
 
«Dopo la grande vittoria italiana sul Recovery fund di alcuni giorni fa, possiamo dire che l'Italia sta ripartendo e noi vogliamo fare la nostra parte, – ha aggiunto il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. – Queste opere di straordinaria rilevanza si uniscono a una stagione di investimenti che può, dopo il Covid, costruire speranza non sulla base di appelli ma di una programmazione concreta.»
Nel Lazio si sbloccano infatti una serie di investimenti per le infrastrutture.
«Oggi parliamo di una svolta storica. Il governo ha voluto dare un segnale concreto per la ripresa del nostro sistema economico nazionale scommettendo su due punti importanti, gli investimenti per i nuovi cantieri e l'inserimento dello strumento del commissariamento che garantisce velocità e realizzazione di queste opere.
«L'economia riparte se c'è fiducia nel Paese e se si ricostruisce fiducia nel mondo nel nostro Paese. Queste opere aiuteranno non solo la Regione, ma l'Italia a essere più competitiva: parliamo di nove opere per un totale di circa 6 miliardi di euro che si aggiungono a una serie di investimenti strategici che ci possono far parlare di un nuovo volto del Lazio.»
 
«Il valore delle infrastrutture che sbloccheremo nel Lazio grazie all'accelerazione impressa dal piano Italiaveloce supera i 13 miliardi.»
A indicarlo la ministra delle Infrastrutture e Trasporti, Paola De Micheli, nel corso di un incontro con il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, per illustrare gli interventi previsti per la regione.
«Garantire all'80% della popolazione di vivere a meno di un'ora da un'infrastruttura di mobilità.»
Un obiettivo generale che si declina anche per il Lazio: «tutti i laziali devono poter raggiungere in meno di un'ora una prima grande arteria, – ha detto De Micheli ha spiegato che il modello si basa sul ferro ma anche sul completamento di opere viarie che supportano filiere produttive. – Il totale per i prossimi 8 anni di risorse del governo per il Lazio è di 13 miliardi di vari investimenti, di questi fanno parte i 6 miliardi destinati alle opere commissariate e il numero dei commissari sarà inferiore, cercheremo di rendere omogenea la loro azione. Contiamo di avere in sella i commissari entro settembre.»
 
Lo ha spiegato il ministro delle Infrastrutture Paola De Micheli presentando con il governatore del Lazio Nicola Zingaretti, il piano delle grandi opere nel Lazio accelerate dal decreto semplificazione. Il ministro ha spiegato che sul porto di Civitavecchia verranno investiti 400 milioni.
«Non commissariamo ma è un'area che ha un potenziale di sviluppo ed effetto leva sui territori che è straordinario.»
L'investimento complessivo del Governo per l'infrastruttura nel Lazio è pari a più del doppio di quello finalizzato alle nove opere che saranno commissariate.
«Per il Lazio il totale nei prossimi otto anni di risorse stanziate dal governo è di più di 13 miliardi tra strade autostrade porti e ferrovie». – ha aggiunto il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti.
 
Si tratta di progetti che sono a differenti livelli di maturazione: più maturo è quello sull'aeroporto, stiamo lavorando a quello sul porto.
E a proposito del porto di Civitavecchia: «Nel piano Italia veloce investiamo 400 milioni sul porto, su cui non ci sarà un commissariamento, perché ha uno straordinario potenziale di sviluppo e di effetto leva sul territorio circostante».
Sempre nel Lazio «c'è tutta una serie di investimenti importanti già approvati dalla Conferenza Stato-Regioni. Abbiamo inviato alla Regione più di 350 milioni per il rinnovo materiale rotabile più di 350 milioni, 106 milioni per la rete viaria provinciale, 720 milioni per finanziare tutti i progetti di trasporto rapido di massa, la gran parte concentrati nella Capitale, e abbiamo finanziato la parte relativa alle reti ferroviarie regionali interconnesse alla rete per 114 milioni.
«I trasferimenti di queste risorse stanno avvenendo nelle casse degli enti locali perché siano immediatamente spendibili e determinino una effetto leva rapido sull'economia della regione.»

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