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Dall'Europa importanti risorse per la vita dei cittadini

Il presidente Rossi: «Più competitivi se miglioriamo la programmazione»

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Dai trasporti agli scambi studenteschi, dall’agricoltura al commercio, dalla cultura alla sanità, sono molte le cose, nella vita di tutti i giorni, che passano dall’Europa.
Per questo è strategico essere presenti nel centro nevralgico dell’Unione europea, dove vengono prese le decisioni più importanti.
La Provincia autonoma di Trento dal 1995, dispone un ufficio di collegamento con le istituzioni europee a Bruxelles, che ieri pomeriggio, di fronte alla dirigenza provinciale e ai rappresentati di autorevoli stakeholder come FBK, FEM, HIT, Trentino Sviluppo, Federazione della Cooperazione, Università, Associazione Artigiani, Consorzio dei Comuni, Camera di Commercio e ConfServizi-Cispel Trentino Alto Adige, ha fatto il punto della situazione sulla propria attività, in vista anche della prossima programmazione europea che partirà dal 2020.
 
A fare gli onori di casa, il presidente della Provincia Ugo Rossi, che ha evidenziato la necessità di potenziare ulteriormente l’impegno dell’Ufficio di Bruxelles.
«Dobbiamo alzare il livello di consapevolezza sull'importanza di questa attività e migliorare gli scambi di esperienze fra tutti i soggetti coinvolti. Per questo – ha detto Rossi – credo sia opportuno costruire un report di sistema che ci faccia capire, in concreto, il significato di impegnarsi in ambito europeo. Una sorta di “restituzione” che contribuisca a contrastare quella percezione negativa che molti cittadini hanno dell’Europa.»
 
«Negli ultimi anni è intervenuto un cambiamento importante – ha detto ancora Rossi – perché eravamo abituati alle risorse europee come aggiunta. Adesso siamo obbligati a pensarle come parte integrante del bilancio della Provincia. Non è un cambiamento banale. Occorre quindi rafforzare gli strumenti di programmazione e di coordinamento, evitando la frammentazione al fine di efficientare al massimo l’utilizzo delle risorse comunitarie. Dobbiamo fare tutti uno sforzo in più – ha concluso Rossi – ragionando in una logica di sistema e migliorando la nostra capacità progettuale.»
L’attuale budget europeo ammonta a circa 964 miliardi di euro, corrispondente a circa l’1% del reddito nazionale lordo complessivo degli attuali 28 Stati membri e solamente a circa il 2% della spesa pubblica dell’Unione europea.
 
L’uscita del Regno Unito avrà certamente un impatto sull’ammontare totale delle finanze disponibili a partire dal 2021.
Nell'attuale programmazione il Trentino beneficia di finanziamenti europei sui fondi strutturali pari a circa il 2,7% del bilancio provinciale.
«Il Trentino, territorio storicamente votato alla ricerca e all'innovazione - è stato ricordato nel corso dell’incontro da Valeria Liverini direttrice dell’Ufficio di Bruxelles – ha registrato nel periodo 2014-2017 delle performance di tutto rispetto sul programma quadro per la ricerca e l’innovazione Orizzonte 2020. A settembre 2017 i finanziamenti ottenuti dai portatori di interessi provinciali ammontavano a circa 66 milioni di euro. Il tasso di successo degli stakeholder è in linea con la media europea. La prossima programmazione europea post 2020 porrà un maggiore accento sui programmi a gestione diretta - ha detto ancora Valeria Liverini e con un’attenzione particolare allo sviluppo di sinergie tra fondi strutturali e programmi tematici gestiti direttamente dalla Commissione.»
 
Per sostenere questa attività l’ufficio di Bruxelles, negli ultimi anni, ha completamente cambiato pelle, diventando un vero e proprio «hub» non solo per le strutture del «Gruppo Provincia», ma anche per vari portatori di interesse territoriali, a favore dei quali offre una serie di «service» specialistici.

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