Home | Esteri | Kenia | La mia Africa/ 17 – Il ritorno di Tiziana Tabarelli

La mia Africa/ 17 – Il ritorno di Tiziana Tabarelli

La nostra amica trentina ha ripreso la sua attività di corrispondente dal Kenia

image

>
Dopo un periodo forzato di riposo in Trentino, dovuto a ragioni di salute, la nostra Tiziana Tabarelli è finalmente tornata nella sua Africa.
È tornata in Kenia, a Tabaka, dove il sacerdote-chirurgo trentino Padre Francesco Avi, di Piné, dirige l’ospedale ormai da una vita.
Sono centinaia le testimonianze del volontariato trentino in Africa, ma l’ospedale di Tabaka è uno dei grandi successi tangibili della gente trentina. 
Tiziana, non appena arrivata a destinazione, si è sentita subito rinascere e subito ha sentito il desiderio di comunicare con i nostri lettori..
E difatti ci ha subito mandato una sua prima testimonianza importante
Riprendendo la sua attività fotografica, ha cominciato dalla Rift Valley, uno dei fenomeni orografici più vasti e affascinanti del mondo.
Seguiamola nel suo percorso redazioinale e fotografico.
 

 
La Rift Valley o anche Great Rift Valley o anche Grande fossa tettonica è una vasta formazione geografica e geologica che si estende per circa 6.000 km in direzione nord-sud della terra, partendo dal nord della Siria, sud-ovest dell'Asia, per giungere al centro del Mozambico, nella parte centro orientale dell'Africa.
La valle varia in larghezza dai 30 ai 100 km e in profondità da qualche centinaio a parecchie migliaia di metri.
Si è creata dalla separazione delle placche tettoniche africana e araba, che iniziò 35 milioni di anni fa, e dalla separazione dell'Africa dell'est dal resto dell'Africa, processo iniziato da 15 milioni di anni.
Il nome alla valle fu dato dall'esploratore John Walter Gregory. Qui sono stati ritrovati i resti fossili di un antichissimo ominide primitivo, cui fu dato il nome di Lucy.
 

 
Il ramo orientale si sviluppa in Kenya e Tanzania. Ad esso è associata la montagna più alta d'Africa, il Kilimangiaro, e altri rilievi importanti come il monte Kenya.
I laghi del ramo orientale sono meno profondi rispetto a quelli del ramo occidentale e sono caratterizzati da un'alta concentrazione di sali minerali dovuta alle piogge, che portano i sali minerali dai vicini vulcani, e alla forte evaporazione dell'acqua.
Il lago Magadi, ad esempio, ha la sua superficie completamente coperta di soda cristallizzata, e i laghi Elmenteita, Baringo, Bogoria e Nakuru sono fortemente alcalini, mentre il Lago Naivasha ha una grande varietà biologica grazie alle sorgenti di acqua dolce che lo alimentano.
L'attività geotermica e l'allargamento della faglia ha causato un assottigliamento della litosfera fino a uno spessore di soli 20 km, quando per i continenti lo spessore medio è di 100 km. Tra qualche milione di anni, la litosfera potrebbe spaccarsi e l'Africa orientale potrebbe dividersi dal resto del continente.
 

 
La parte settentrionale della Rift Valley forma la valle del fiume Giordano, che scorre verso sud attraverso il lago Hula e il mar di Galilea, in Israele, fino al Mar Morto.
A sud del Mar Morto, la Rift Valley è occupata dal wadi Araba e ancora più a sud dal golfo di Aqaba e dal Mar Rosso.
Nella parte più meridionale del mar Rosso la Rift Valley si dirama in due direzioni diverse, verso est e verso sud.
La zona della diramazione è chiamata il triangolo di Afar o depressione della Dancalia; si trova in Etiopia ed è probabilmente un punto geologico in cui tre placche tettoniche si dividono e tendono ad allontanarsi tra loro.
La diramazione verso est forma il golfo di Aden, e da questo punto in poi la Rift Valley continua come parte della dorsale oceanica.
La diramazione verso sud è spesso indicata come Great Rift Valley. Tra la depressione dell'Afar e la depressione del lago Turkana, in Kenya, si sviluppa la cosiddetta Rift Valley Etiopica, che separa l'altopiano etiopico ad ovest da quello somalo ad est.
Più a sud la Rift Valley si divide in due rami, il ramo orientale e il ramo occidentale.
 

 
Il ramo occidentale è delimitato da alcune delle montagne più alte dell'Africa, inclusi i monti Virunga, i monti Mitumba e Ruwenzori e contiene i grandi laghi africani, che includono laghi tra i più profondi del mondo, come il lago Tanganica, profondo fino a 1.470 metri.
Al contrario, il lago Vittoria non è direttamente parte del sistema della Rift Valley, anche se in realtà è posizionato tra i rami orientale e occidentale.
L'attività vulcanica e la inusuale concentrazione di punti caldi ha prodotto le montagne vulcaniche del Kilimangiaro, monte Kenya, Karisimbi, Nyiragongo, monte Meru, monte Elgon e il vulcano Ol Doinyo Lengai, che è l'unico vulcano natrocarbonitico del mondo (cioè con presenza di carbonati).
 

 
 Scoperte… 
La Rift Valley è stata una ricca sorgente di scoperte.
Gli abbondanti sedimenti della valle, provenienti dalla rapida erosione degli altopiani circostanti, crearono un ambiente favorevole alla preservazione dei resti umani.
Sono infatti state trovate numerose ossa di ominidi antenati della moderna specie umana, uno scheletro quasi completo di australopiteco, che fu scoperto dall'antropologo Donald Johanson. La famosa coppia di antropologi Louis e Mary Leakey operarono principalmente in queste zone.
Recentemente sono stati ritrovati i resti di due antenati ominidi: una scimmia antropomorfa risalente a 10 milioni di anni fa trovata nel triangolo di Afar, nell'Etiopia orientale e il Nakalipithecus nakayamai, risalente anch'esso a 10 milioni di anni fà…
 
Tiziana Tabarelli

Condividi con: Post on Facebook Facebook Twitter Twitter

Subscribe to comments feed Commenti (0 inviato)

totale: | visualizzati:

Invia il tuo commento comment

Inserisci il codice che vedi sull' immagine:

  • Invia ad un amico Invia ad un amico
  • print Versione stampabile
  • Plain text Versione solo testo

Pensieri, parole, arte

di Daniela Larentis

Parliamone

di Nadia Clementi

Musica e spettacoli

di Sandra Matuella

Psiche e dintorni

di Giuseppe Maiolo

Da una foto una storia

di Maurizio Panizza

Letteratura di genere

di Luciana Grillo

Scenari

di Daniele Bornancin

Dialetto e Tradizione

di Cornelio Galas

Orto e giardino

di Davide Brugna

Gourmet

di Giuseppe Casagrande

Cartoline

di Bruno Lucchi

L'Autonomia ieri e oggi

di Mauro Marcantoni

I miei cammini

di Elena Casagrande